“La montagna ha partorito il topolino: il regolamento attuativo della legge sui sostegni ai coniugi separati o divorziati, approvato dalla Giunta regionale, delude profondamente chi in quella legge ha creduto, ha sperato, perché potesse offrire effettivamente una boccata d’ossigeno a coloro che versano in condizioni di indigenza a seguito della corresponsione dell’assegno di mantenimento all’ex coniuge e ai figli ed anche della perdita della casa coniugale. Un disagio sociale nuovo ma dalle dimensioni drammatiche, che il Consiglio regionale ha avuto la sensibilità di cogliere, ma che la Giunta ha pilatescamente offuscato”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta, commentando l’approvazione del regolamento attuativo della legge regionale n.45/17, di cui è stato primo firmatario.
“Nel provvedimento – aggiunge – si usa a profusione l’espressione ‘a invarianza di spesa’, dai protocolli con le Asl agli interventi di assistenza e mediazione familiare, comprimendo tutto il contenuto innovativo della legge e facendola diventare una mera elencazione di principi, demagogica e retorica, inadatta ad incidere sulle nuove forme di povertà. Per non parlare di come si tenti di glissare sull’assistenza sanitaria, prevista nella legge: il regolamento, infatti, rinvia all’assessorato alla Salute la ‘definizione di specifici percorsi di accesso ad alcune prestazioni sanitarie di base e per la definizione di specifiche agevolazioni tariffarie, in primis con riferimento al pagamento dei tickets sanitari, da realizzarsi in ogni caso ad invarianza di risorse’. Si sfiora il ridicolo: quali prestazioni di base, quali agevolazioni e, soprattutto, come si fa a pensare che ciò avvenga ‘ad invarianza di spesa’? Inoltre, il Regolamento della Giunta è totalmente omissivo perché non fa alcun cenno all’intervento della Regione per le emergenze economiche, così come non vi è traccia dei prestiti ad interessi a tasso zero o agevolato, anche questi ultimi previsti dalla legge approvata. In sostanza, manca ogni riferimento a qualsiasi forma di sostegno economico, tradendo – non poco – la ratio della legge 45/17.
La norma finanziaria, infine, solleva il coperchio su quanto deciso dal governo Emiliano: se la legge prevedeva uno stanziamento iniziale di 500 mila euro, qui sembrerebbero esservene molti di meno. Più che un regolamento, allora, si tratta di una presa in giro sulla pelle di migliaia di persone che hanno atteso di poter beneficiare di quanto contenuto nel testo che abbiamo orgogliosamente proposto… e che altri hanno miseramente decimato”.
“Chiediamo alla Giunta – conclude Gatta – di rivederlo ed integrarlo secondo lo spirito che ci indusse a presentare ed approvare la legge, colmando una lacuna della nostra Regione in una materia rispetto alla quale non possiamo fingere di non vedere e non sapere”.