Riproponiamo alla attenzione della stampa il video (https://youtu.be/wnW6NQGG7rI )girato da Manfredonia in Movimento sul porto alti fondali per il quale Energas ha chiesto l’uso per approdo delle navi gassiere, primo step di filiera del progetto tanto faraonico quanto anacronistico e obsoleto del megadeposito di GPL da impiantarsi in località Santo Spiriticchio, Manfredonia.
Dal video emergono elementi inconfutabili di inadeguatezza strutturale e funzionale evidenti anche a chi non è perito in materia: completa assenza della protezione catodica contro l’elettricità statica, la messa a nudo di elementi strutturali del cemento armato come le gabbie di ferro e l’avanzato stato di erosione del cemento. Viene spontaneo chiedersi come possa ancora ergersi una tale struttura e abbiamo ancora negli occhi la tragedia del ponte Morandi di Genova cosi poco ispezionato da chi aveva il compito di controllarne la tenuta e siamo in attesa che la magistratura individui le eventuali negligenze. Come mai allora, viene da chiedersi, è stata data la conformità al progetto che prevede approdi di navi gassiere oceaniche (ognuna soggetta a incidente a rischio rilevante e quindi alla normativa Seveso III) con relativo stazionamento per le circa 48 ore necessarie ad effettuare le operazioni di scarico del GPL se già la diligenza del “buon padre di famiglia” imporrebbe un cauto e sano scetticismo? Sulla documentazione della Isosar/Eenrgas è evidenziato che le operazioni di invaso del GPL sono estremamente delicate e dipendenti dall’ottimo funzionamento di ogni strumentazione, anche delle valvole. Motivo per cui è obbligatoria la presenza di una squadra di pronto intervento antincendio altamente specializzata e attrezzata con tute ignifughe speciali.
Invitiamo a guardare il video e chiedersi se l’area ripresa, che è quella richiesta in esclusiva da Energas, sia “a naso”, idonea. Quale porto hanno analizzato i periti che hanno decretato la fattibilità del progetto? Hanno mai fatto un sopralluogo e analizzato i materiali? Si sono mai chiesti se la massiccia presenza degli inquinanti chimici organici e inorganici della zona SIN marittima exEnichem che termina proprio con il Porto Alti Fondali nella perimetrazione ministeriale possa influenzare i materiali di costruzione del Porto medesimo?
Ci poniamo ipotetiche domande banali e scontate ne siamo coscienti, tuttavia ugualmente ci chiediamo se non sia il caso che la Magistratura cominci a porsi le nostre medesime domande perché siamo sicuri che nessuna Amministrazione locale o nazionale deriderebbe un secondo crollo di infrastruttura alla Morandi.
I pareri ministeriali di idoneità si è visto che possono essere ritirati in autotutela. Ci domandiamo se i periti che hanno certificato l’idoneità del Porto Alti Fondali di Manfredonia non desiderino osservare bene l’inquietante video che si propone. Ce ne fosse stato uno simile su Genova, forse le cose sarebbero andate in modo diverso.
Nell’ora più buia più degli interessi di parte fa il buon senso, forse anche quello di un magistrato.
Manfredonia in Movimento
il video è visibile qui: https://www.youtube.com/watch?v=wnW6NQGG7rI&feature=youtu.be