Il 2019 a Manfredonia si aprirà con una novità importante, dal prossimo gennaio si darà il via all’imposta di soggiorno, prevista dal consiglio comunale sipontino. Il quadro della situazione è complesso e non sono mancate, negli ultimi mesi, accese polemiche da parte di chi considera la città troppo poco decorosa e presentabile per un’imposta del genere. Occorre, però, scendere in un’analisi più attenta e completa per capire cosa succederà sulle rive, ormai poco ridenti, del golfo. L’imposta di soggiorno è una tassa di carattere locale applicata a carico di chi alloggia nelle strutture ricettive di comuni riconosciuti come località turistica o città d’arte. L’ordine è funzionale alla comprensione, quindi, cerchiamo di non contribuire a confondere una Manfredonia già troppo confusa e andiamo per gradi. Innanzitutto, anche se i manfredoniani non lo sanno e forse non lo hanno mai saputo, Manfredonia è stata riconosciuta città d’arte già nel 2005, quando la regione Puglia inseriva ufficialmente la città garganica nell’elenco dei comuni turistici e d’arte, si trattava del primo comune della provincia ad essere inserito nel novero. Sul Gargano sono comuni turistici e città d’arte Manfredonia, Vieste, Vico del Gargano, San Giovanni Rotondo ed Isole Tremiti. L’imposta di soggiorno ha l’obiettivo di sostenere le Pubbliche Amministrazioni dei comuni, riconosciuti come turistici, in molteplici aspetti; i proventi vengono destinati al “finanziamento di interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione, e recupero dei beni ambientali e dei servizi locali”.In buona sostanza, i proventi dell’imposta di soggiorno vengono principalmente utilizzati a beneficio del patrimonio culturale e dei musei, per il recupero di beni ed edifici storici ma anche per migliorare la viabilità interna e la qualità delle strade, per l’arredo pubblico, il decoro delle aree verdi, per i servizi delle agenzie di promozione, per la creazione di siti-web e zone free wi-fi, tutti temi appetibili per una città che, in questo momento storico, appare slabbrata e priva di decoro e cura urbana. Di tassa di soggiorno a Manfredonia si discusse già nel 2015; lo scorso ottobre, invece, la giunta comunale ha approvato il tariffario per l’imposta che prevede costi differenti sulla base della tipologia di struttura ospitante su ogni pernottamento: 2€ per gli alberghi a 4 stelle, 1.80€ per quelli a 3 stelle, 1.50€ per gli alberghi a 2 e 1 stella, fino a scendere ad imposte di 1€/1.50€ per residenze turistico alberghiere, country house, agriturismi, ostelli, affittacamere, B&B, campeggi, villaggi turistici, locazioni turistiche di appartamenti. I dati sulla ricettività a Manfredonia, gentilmente fornitici dalla sede di San Giovanni Rotondo di PugliaPromozione, ci permettono di prevedere a quanto potrebbero ammontare gli introiti del 2019. Nel territorio di Manfredonia sono presenti: 1 albergo a 4 stelle con 100 camere e 220 posti letto, 5 alberghi a 3 e 2 stelle, 4 affittacamere, 1 alloggio agrituristico, 12 B&B, 4 campeggi a 3 e 2 stelle, 5 tra case per ferie ed appartamenti vacanze registrati. Quindi, complessivamente ammonta a 32 il numero degli esercizi che garantiscono il pernottamento su tutto il territorio comunale, per un totale di 1.185 camere e 3.493 posti letto; numeri che non ci permettono ancora di reggere il passo rispetto ad altre blasonate località turistiche della zona ma che comunque fanno di Manfredonia una città che ha visto crescere soprattutto il numero di B&B. Sulla base dei numeri delle presenze, a livello generale, notiamo che Manfredonia guadagna timidamente qualche posizione nella classifica regionale, risultando, però anche una tra le maggiori città pugliesi da “turismo mordi e fuggi”, in tanti arrivano in città visitando soprattutto la Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto, il parco archeologico ed il castello, ma non rimangono a pernottare, da questo si deduce che i numeri sul turismo potrebbero essere molto più entusiasmanti se la città si attrezzasse in modo più credibile. In ogni caso, i numeri sul turismo non sono assolutamente da sottovalutare e trascurare; lo scorso anno a Manfredonia si sono registrati 42.720 arrivi e 168.735 presenze, di cui 140.670 italiani e 28.065 stranieri. I mesi di maggiore afflusso sono stati agosto con 57.817 presenze totali, luglio con 41.636 presenze totali e giugno con poco più di 17.000 presenze totali. II mese di novembre è stato quello che ha registrato il più basso numero di arrivi e presenze, rispettivamente 1.629 e 3.427. A livello garganico Manfredonia si stabilisce al 7° posto, dopo Vieste, Peschici, San Giovanni Rotondo, Rodi Garganico, Mattinata e Vico del Gargano. Questo stando al dato complessivo sull’intera annualità, va, quindi, considerato che in alcune di queste località il flusso si concentra soprattutto nei mesi estivi. L’augurio è che ora la politica non bisticci sulla destinazione di queste risorse ma che si concentri di più sul decoro cittadino, sulla promozione e sugli eventi cittadini oggi affidati a costo zero all’Agenzia del Turismo, anzi, al “solo” Saverio Mazzone.
Giovanni Gatta
…..de profundis di quel poco di turismo “mordi e fuggi” che transitava da Manfredonia…. Sono convinto che in questo caso, parlando di turismo, bisogna prima offrire/dare e poi eventualmente chiedere. Vedremo, se son frutti fioriranno, ma poco ci spero.
…..de profundis di quel poco di turismo “mordi e fuggi” che transitava da Manfredonia…. Sono convinto che in questo caso, parlando di turismo, bisogna prima offrire/dare e poi eventualmente chiedere. Vedremo, se son frutti fioriranno, ma poco ci spero.