Venerdì 16 novembre scorso in S. Giovanni Rotondo è venuto a mancare il collega e concittadino Giovanni Rizzi, nato a Foggia il 9 gennaio 1940.. Diplomato geometra, fu assunto nel 1957 dal Consorzio di Bonifica della Capitanata, nello stesso anno in cui iniziarono i lavori della diga di Ochito che lo videro, giovane tecnico preparato e instancabile, far parte dell’equipe di cantiere; lasciò l’Ente nel 1997 dopo 40 anni di lavoro. Sposato con la sig.ra Pina Valente, padre di tre figli e nonno di otto nipoti, a dimostrazione dell’affetto e attaccamento alla città di Manfredonia ricordiamo che fu tra i soci fondatori dell’AVIS bel ,ontano giugno del 1971; contribuì, inoltre, a istituire a Manfredonia l’Associazione Nazionale Genitori (A.G.E.), ramo Scuola, ricoprendo incarichi direttivi a vari livelli provinciale, regionale e nazionale, evidenziando il suo se “Pensiero di Padre Pio”. Per il Santo di Pietrelcina aveva una devozione nsibile interesse per i valori della scuola nei rapporti con la famiglia. Tra le sue passioni figura il giornalismo: scrisse soprattutto per il quotidiano Puglia e quale pubblicista iscritto all’Albo (n.93518) del’Ordine dei Giornalisti Regionale della Puglia diresse la TV locale “TeleGolfo” in seguito, quale proprietario e amministratore della Editeleman “Edizioni Televisive TELEGOLFO” con altre radio locali contribuì al rilancio dei notiziari e delle informazioni sul territorio con la valida collaborazione di Andrea Colaianni, cui rimarrà affettuosamente legato anche quando, successivamente, cedette le frequenze all’attuale emittente televisiva “Tele Radio Padre Pio con sede in S. Giovanni Rotondo. Tanti cittadini ricorderanno quando la sera, sul finire delle trasmissioni”dava la buona notte con l’affettuoso “Pensiero di Padre Pio”. Per il Santo di Pietrelcina aveva una devozione particolare, nelle auto che aveva (una di esse, iscritta ale auto storiche) serbava sempre un’immagine e una spilla del frate, questt’ultima anche sempre appuntata al petto di abiti, maglioni, giubbotti, lo ha seguito per l’ultima dimora.
Matteo di Sabato