Nel Consiglio Comunale del 30 ottobre, il Sindaco, anziché spiegare realmente come mai il Piano di Rientro si sia dimostrato fallimentare, col debito aumentato, ha preferito con la solita tracotanza denigrare e sminuire l’opposizione, in particolare il Professor Italo Magno.
C’è una tale distanza tra Italo Magno, il nostro Presidente Onorario, largamente riconosciuto per i suoi meriti morali, culturali e professionali, e il geometra Riccardi, sotto processo per corruzione e peculato, che riteniamo di non dover spendere ulteriori parole sulle offese che qualificano chi le ha pronunciate.
Entriamo nel merito di alcune osservazioni del Sindaco:
Senza replica
Ancora una volta, alla fine del Consiglio, il Sindaco ha preso parola senza possibilità di replica per nessuno, dando una narrazione della situazione finanziaria della città, alquanto surreale e “magica”.
Mal comune mezzo gaudio?
Manfredonia condivide tristemente insieme ad altri 27 dei 258 comuni pugliesi una situazione di grave crisi economico-finanziaria, come ha evidenziato il nostro Consigliere Comunale Italo Magno. Altro che mal comune mezzo gaudio!!!
La mancanza di proposte
Il Piano di Rientro presenta delle situazioni nebulose, poco trasparenti, come quella dell’ASE, del Mercato Ittico e della Gestione tributi, per citarne alcune, per le quali solo un rinnovamento totale forse potrà dare un risultato. Il livello di conoscenza della situazione debitoria pare non sia chiara neanche allo stesso Sindaco che nell’ultimo Consiglio ha affermato testualmente: “Contesto io di quella valutazione del Collegio (dei Revisori dei Conti) i famosi 2 milioni in più su presunti debiti fuori bilancio. Non mi risulta che ci sono debiti fuori bilancio per 2 milioni di euro, per quanto mi riguarda…”
La responsabilità
Il Sindaco e i consiglieri di maggioranza che lo appoggiano “incondizionatamente”, dopo aver portato la nave in acque tempestose, affermano che, per senso di responsabilità, non vogliono abbandonarla, con l’intento di portarla in un porto sicuro. Impresa quanto mai ardua e pressoché impossibile, vista l’insipienza e la non credibilità del comandante e del suo equipaggio.
Noi di Manfredonia Nuova invitiamo ad abbandonare la nave che ha bisogno di un commissario prefettizio che faccia chiarezza sui conti ed evidenzi responsabilità di eventuale danno erariale, per andare nella prossima primavera a votare. Ribadiamo che ad affondare sarebbe solo la Giunta e non Manfredonia che, anzi, potrebbe rinascere moralmente e politicamente.
Appello all’unità
E’ molto difficile perseguire un intento di unità e di collaborazione se non si opera in un contesto di verità, al quale certamente non contribuisce il locale PD che si esime dal dare un netto giudizio politico sul Sindaco e la sua Giunta, dimostrando poca volontà di rinnovamento, quanto mai necessario ed auspicabile, per le sorti della nostra città.
La Presidente di Manfredonia Nuova
Enrica Amodeo
Brava, ben detto in modo succinto e sostanzioso….
Sicuramente all’alba di un “nuovo giorno”…spunterà una “Manfredonia Nuova”.