C’era una volta una piccola borgata nei pressi di Foggia dove la gente viveva serena. Poi un giorno arrivò il CARA (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) che portò ‘l’uomo nero’ e iniziarono razzie, atti vandalici ed il degrado regnò sovrano. Ecco, potremmo raccontarla così. Anzi, ce la raccontano così. E già, perché è sempre più di moda, specie da quando abbiamo un premier sull’orlo della xenofobia, scaricare le colpe di ogni male sull’uomo nero o, per essere più precisi, sullo straniero. E invece le cose non stanno affatto così, perché gli ospiti del CARA sono visibili in borgata solo alla fermata dell’autobus e le loro vicende sono apprese dai residenti dai notiziari o dai servizi televisivi montati ad hoc. Il vero problema di Mezzanone, colpo di scena, sono i ‘visi pallidi’. Sono loro, infatti, i veri protagonisti di atti vandalici che sempre più spesso ultimamente interessano questa piccola comunità. Minori o giovani poco più che maggiorenni che non solo disturbano quotidianamente la quiete pubblica, ma che contribuiscono ad aumentare il degrado della borgata, soprattutto nel quartiere popolare, proprio dove loro stessi risiedono. Piccole bande di delinquenti provetti che girano per Mezzanone rubando auto e biciclette per poi rivenderle, si scagliano contro il parroco prendendogli a calci l’auto e lanciando pietre e uova contro la parrocchia, si arrampicano sul tetto della chiesa, mettendo a repentaglio anche la propria vita, per divertirsi a lanciare sassi contro i lampioni della piazza e mettere fuori uso le videocamere di sorveglianza, si avventano nella scuola per deturparla e depredarla. Diverse denunce sono state effettuate dai cittadini, ma senza alcun esito. Secondo quanto evidenziato dai residenti stufi di vivere in un vero e proprio far west, a quanto pare gridare ‘all’uomo bianco’ per gli organi preposti non sortisce lo stesso effetto che gridare ‘all’uomo nero’. L’aria che si respira a Borgo Mezzanone è quella di un posto dove tutto è permesso. Qui è terra di nessuno e le forze dell’ordine sembrano concentrare le proprie energie nella direzione sbagliata: spesso infatti operano dei posti di blocco con sequestri di automobili e controlli a tappeto, ignorando che il vero problema è quello dei ragazzi, dauni doc, ormai senza controllo che si sentono autorizzati a compiere atti vandalici indisturbati. Mezzanone è una frazione di Manfredonia e come Comune interveniamo spesso per ripristinare i danni, ma ciò che viene riparato, poco dopo è di nuovo preso di mira per essere distrutto. Spesso i residenti hanno chiesto un presidio di forze dell’ordine in loco h24 al fine di limitare i danni al patrimonio pubblico e alle persone e per mostrare la presenza dello Stato sul territorio. Non si è mossa una foglia. Se invece si racconta la storiella di un’aggressione ad opera di un immigrato, ecco piovere su Mezzanone la solidarietà delle più alte cariche istituzionali che attraverso le televisioni di tutta Italia ammiccano con disappunto ai residenti e con una faccia artatamente contrita, raccontano di quanto siano dispiaciuti e che per evitare tutto ciò basterebbe mandare via lo straniero. Poi, una volta spenti i riflettori, ai residenti non resta che la doppia presa in giro: per essere stati sbattuti ancora una volta in pasto alla stampa per episodi negativi e per essere costretti a subire lo sberleffo di chi al giorno d’oggi, e proprio a loro, racconta che è l’immigrato l’origine di ogni problema.
Ed ecco intanto che Mezzanone giorno dopo giorno diventa sempre più invivibile, con sparatorie notturne che costringono a rimanere chiusi in casa per non rischiare la vita, mentre i residenti storici, che con sacrifici hanno investito il proprio tempo ed il proprio denaro in immobili ormai privi di valore, sono sempre più soli e nel degrado più totale.
Qualcuno ancora non si arrende e continua imperterrito a battersi per far valere i propri diritti. Ma se ci si continua a concentrare sul colore della pelle o sulla provenienza geografica invece che sui veri problemi, non si arriverà mai ad alcuna soluzione.
Stato, se ci sei, batti un colpo.
Qui il sindaco viso pallido di Manfredonia. Passo e chiudo.