Ieri 12 Ottobre alle ore 19:30 nella Sala Conferenze Torre Annunziata del Castello Svevo-Angioino-Aragonese di Manfredonia è tornato l’appuntamento con l’evento “MuseiINVersi”, iniziativa promossa dal Direttore del Museo Nazionale archeologico di Manfredonia, Alfredo De Biase.
Lo scopo del progetto è quello di “far percepire l’INVERSA visione dell’istituzione MUSEO, abbandonando completamente quella concezione di tipo ottocentesca dove era possibile ammirare, in religioso silenzio e in ambiente stantio, solo opere d’arte ben conservate. Con questa operazione si vuole avvicinare il fruitore ad una piattaforma dalla quale emerga una caleidoscopica e inebriante mescolanza di sensazioni ed emozioni tali da produrre nel visitatore interesse, piacere e stimoli creativi capaci di alimentarsi e svilupparsi in un ambiente culturalmente dinamico e brioso”.
E’ in questa prospettiva che lo scorso 12 Ottobre si è discusso del libro del Professore e Filosofo Michele Illiceto, “Padri, madri e figli nella società liquida-Antropologia dei legami familiari”. Il docente ha dialogato con il nuovo primario di Neuropsichiatria Infantile degli Ospedali Riuniti di Foggia, Anna Nunzia Polito, il Direttore del Museo Nazionale, Alfredo de Biase e con il pubblico che ha posto quesiti ed è intervenuto con notevole entusiasmo.
L’approccio utilizzato è stato quello dell’analisi della società contemporanea attraverso lo sguardo critico dell’antropologia filosofica, riprendendo un neologismo coniato dal sociologo Bauman, il quale parlava di “società liquida”.
Il primo nodo concettuale oggetto della conversazione ha interessato ciò che l’autore definisce il passaggio dalla famiglia etica alla famiglia estetica.
Il Professore infatti ha affermato che “La famiglia etica era basata su regole aride e anonime dove dominava la legge e i divieti.
Le regole, però, non sempre veicolavano valori perché l’autorità del padre era un’autorità fondata sulla paura. Quando il rispetto è fondato sulla paura, il rispetto dura finché dura la paura. Quindi il padre ha cominciato a perdere potere, credito e autorità. Oggi però è tutto il contrario in quanto viviamo in una situazione tale in cui i padri e le madri non hanno più la capacità e l’autorevolezza di imporre le regole, anzi le regole vengono negoziate. La regola è però strumentale, non è fondativa. E’ uno strumento che veicola un valore.
Secondo Recalcati vi sono due formule: la legge e il desiderio. Il desiderio rappresenta le nostre aspirazioni, però non basta. Noi oggi abbiamo,infatti, desideri senza leggi. Prima avevamo la Legge e non avevamo il desiderio, anzi era proibito desiderare. Ora è tutto desiderio, ma cos’è, secondo Recalcati, un desiderio senza legge? E’ un desiderio che esige una soddisfazione illimitata. Un desiderio illimitato è ingovernabile, ciò che i Greci definivano la ubris, cioè la tracotanza. Oggi mancano le regole che limitano i desideri. La legge, però, umanizza i desideri.
Ma cos’è la legge? Prima reprimeva, spaventava e controllava” Bisognerebbe recuperare il significato più profondo in quanto “la legge dà un senso al tuo stare qui, inoltre la Legge dà una meta”
La Dottoressa Anna Nunzia Polito ha affermato che ” oggigiorno la cellula della società familiare è stata intaccata. I ruoli sono stati ribaltati e il papà diventa “mammo”. Perché è successo questo? Gli effetti chi li paga? I ragazzi perché perdono un punto di riferimento e i padri si trasformano in amici”
Quale modello di padre dovremmo perciò recuperare? Secondo il Professor Illiceto quello del “padre testimone, ossia l’adulto che dà la regola ed è il primo a rispettarla e a dare l’esempio”
In riferimento invece alla madre è opportuno affermare una netta distinzione tra due fasi fondamentali nella vita del figlio:quella dell’infanzia e quella dell’adolescenza. “l’infanzia è l’età della madre per un motivo molto semplice: la madre porta il bambino per 9 mesi nel grembo. Poi la madre allatta il bambino. Come afferma infatti Melanie Kleine non c’è il rapporto bambino-madre, ma c’è il rapporto bambino-seno, bambino-seno-madre, bambino-seno-madre-Mondo. Cioè il Mondo arriva al bambino attraverso un seno. Il padre è lo sfondo ed è la figura che permette alla madre di rompere il legame con il figlio durante l’adolescenza.
Invece chi è il figlio? “L’adolescente può essere definito fragile e spavaldo”. I genitori tendono ad adorare il figlio e non ad amarlo per quello che è, per le sue fragilità, pretendendo dal figlio un modello di perfezione che non ha. La nostra infatti viene identificata come la “società della prestazione. Non possiamo deludere le aspettative. Invece abbiamo diritto di sbagliare”.
Durante il dibattito si è molto parlato del termine “adulto”, ma si può ancora utilizzare questa espressione? Etimologicamente parlando “adulto” rimanda ad una dimensione di stabilità e di certezza. Sarebbe più opportuno parlare di adultità che rimanda invece una dimensione di incertezza, incompiutezza e rischio che definisce meglio la nostra società contemporanea, definita da Bauman come “società liquida”. Inoltre in riferimento al passaggio dalla famiglia etica alla famiglia estetica, possiamo affermare che da un tipo di figura genitoriale autoritaria, si è passato invece ad un modello lassista. E’ venuta meno l’autorevolezza
Angela la Torre
Grazie Michele, leggerò l’articolo in classe. La tua analisi è da condividere parola per parola.