Siamo giunti al “Redde Rationem”. Le malefatte dell’Amministrazione Riccardi sono chiare, ormai, anche alla Corte dei Conti. Ci chiediamo, però, se la gravità della situazione sia chiara anche ai cittadini di Manfredonia. Se essi hanno compreso l’enorme mole debitoria in cui questo spregiudicato sindaco, spalleggiato da pàvidi assessori e consiglieri, ha sprofondato la città che dice di amare, ma che ha sfregiato con la sua mancanza di scrupoli.
Adesso c’è la conferma che le estenuanti, quanto degradanti, trattative fra il sindaco Riccardi, assessori uscenti e consiglieri ambiziosi, non erano finalizzate a mantenere una guida della città con senso di responsabilità, ma alla conservazione di poltrone ad ogni costo.
Perché solo la mancata considerazione della realtà ed il distacco dai problemi della cittadinanza, poteva portare Riccardi, insieme ad un manipolo di consiglieri ed inconcludenti aspiranti amministratori, ad ignorare l’inevitabile che, alla fine, è arrivato con la delibera della Corte dei Conti n.134/PRSP/2018.
Adesso mettetevi comodi, perché vi spieghiamo tecnicamente il documento che inchioda Angelo Riccardi, e tutti coloro che incoscientemente lo hanno spalleggiato, alle sue gravissime responsabilità.
Questo documento, quindi, si riferisce al secondo monitoraggio (1° semestre 2018) del velletario Piano di Rientro, presentato dal Comune di Manfredonia – approvato dalla Corte dei Conti con pronuncia n.120/PRSP/2017 – che aveva la presunzione di sanare la gravissima carenza di liquidità, ad oggi fortemente peggiorata.
Tale delibera, che stronca e certifica la palese incapacità dei nostri amministratori– evidenziando la colpevole collusione dei consiglieri che, per ignoranza (nel migliore dei casi) o malafede (nel peggiore), hanno sostenuto la sciagurata azione del sindaco Riccardi – farebbe vergognare chiunque abbia un briciolo di dignità, per i disastri causati dall’ Amministrazione alle casse comunali, con conseguenze per la collettività molto serie.
Il contenuto della delibera in esame indica che, al 26 giugno 2017 – data in cui il Comune di Manfredonia, con delibera di n. 29 del Consiglio Comunale, approvava il piano di rientro triennale richiesto dalla corte dei conti con deliberazione n.57/PRSP/2017 – il TOTALE FABBISOGNO DI LIQUIDITA’ risultava essere di € 11.010.592,46 e comprendeva le seguenti voci:
- Utilizzo di anticipazioni di tesoreria non restituite
- Somme vincolate da ricostruire
- Debiti Fuori Bilancio
- Debiti di Bilancio
ATTENZIONE:
Già con la Pronuncia n.25/PRSP/2018 della Corte dei Conti, riferita al primo monitoraggio (2° semestre 2017), la situazione di cassa del Comune di Manfredonia risultava sensibilmente peggiore rispetto a quella iniziale e a quella prevista dal piano di rientro, raggiungendo una carenza di liquidità pari a € 11.227.975,26 anziché i previsti € 9.264.200,16 – per una differenza, in negativo rispetto alle previsioni del piano, di €1.963.775,10 (un peggioramentodel 21,20% rispetto alle previsioni).
MA, LEGGETE BENE:
I dati di cassa riportati nella delibera n.134/PRSP/2018, riferita al secondo monitoraggio(1° semestre 2018),sono ancora più sconcertanti e confermano un trend negativo. Come si evince dalla seguente tabella, contenuta nel documento della Corte dei Conti, che schematizza il trend negativo dalla richiesta (n.57/PRSP/2017) del Piano di Rientro della Corte dei Conti ad oggi:
La carenza di liquidità totale al termine del semestre è pari a € 13.578.638,09 (un peggioramento del 20,94%rispetto al semestre precedente che, come suindicato, era già peggiorativo del 21,20%) ma, il disastro si rivela in tutta la sua drammaticità quando si considera che, rispetto alle previsioni del piano di rientro riferite allo stesso periodo (€ 7.267.590,06), si è registrato un mancato rientro di liquidità di € 6.311.048,03 – cioè un peggioramento dell’86,84% rispetto alle previsioni).
Questo è un quadro apocalittico, ma reale, che non considera l’indebitamento da mutui e anticipazioni di liquidità ottenute (costi per interessi passivi maturati).
Infatti, la presenza di ingenti debiti da pagare, determinerà un ulteriore peggioramento dei tempi di pagamento e comporterà, quasi certamente, un incremento del rischio di azioni legali, da parte dei creditori, nei confronti dell’Ente, con conseguente aggravio di spese.
Da ultimo, sono state confermate le criticità relative alla società partecipata Gestione Tributi.
I revisori, infatti, hanno ribadito quanto già segnalato in precedenza, ossia cheil contratto di servizio è scaduto il 9 dicembre 2016 ed è stato oggetto di diverse proroghe (peraltro solo fino al 31 ottobre 2017).
La suddetta società, quindi, ha continuato a svolgere il servizio di riscossione in assenza di FORMALE INVESTITURA, riscuotendo un aggio che, in assenza d’impegno di spesa, rappresenta un debito fuori bilancio.
Perciò – oltre che al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e all’Organo di Revisione del Comune di Manfredonia – la Corte dei Conti ha inoltrato copia della presente pronuncia:
– all’ANAC, riguardo al contratto di servizio con la società partecipata Gestione Tributi per la riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali;
– alla Procura Contabile, in riferimento alla possibile presenza di diverse somme non più riscuotibili perché prescritte e alla riscossione dell’aggio da parte della società, per il periodo non coperto dalla proroga contrattuale;
– alla Ragioneria generale dello Stato per quanto previsto dall’art.148 del D.Lgs: n.267/2000 (Controlli esterni da parte del Ministero dell’Economia e della Finanza, sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile, ai sensi dell’art.14 comma1 lettera d della legge n. 196 del 31 dicembre 2009).
Questi dati mostrano, inequivocabilmente, che l’obiettivo previsto appare molto lontano, in quanto la situazione di cassa risulta sensibilmente peggiore di quella attesa.
Gli stessi Revisori dei Conti e la Dirigente del servizio Finanziario dell’ente, dott.ssa Maricarmen Distante, hanno chiaramente affermato che è “assolutamente problematico ed improbabile il raggiungimento degli obiettivi fissati dal piano di rientro triennale” ma, nonostante la Corte dei Conti abbia, continuamente, sollecitato l’apporto di misure correttive al Piano di Rientro, l’Amministrazione finora non ha provveduto, mostrando una spregevole indifferenza.
D’altronde cosa si pretende da costoro?
Fin quando si continueranno a portare in equilibrio i Bilanci utilizzando entrate inesistenti per coprire spese certe, non solo non si ridurrà la carenza di liquidità ma, addirittura, tale carenza continuerà ad aumentare, come già accaduto e dimostrato nei primi due monitoraggi semestrali.
A tal proposito, la Sezione di Controllo Regionale – ritenendo prioritario ed indispensabile evitare un ulteriore aggravarsi della situazione finanziaria del Comune di Manfredonia -precisa che l’accertamento del mancato rispetto degli obiettivi fissati del piano di rientro perla fine dell’esercizio del 2018, attestando il perdurare dell’inadempimento dell’ente rispetto agli obblighi assunti, potrà determinare l’applicazione delle misure previste dall’art. 6, comma 2, del D.Lgs. n.149/2011 (c.d. dissesto guidato).
E’ IMPORTANTE RICORDARE CHE:
L’omesso o tardivo ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario, oppure alla dichiarazione di dissesto eventualmente dovuti, può arrecare ulteriore DETRIMENTO allo stato economico finanziario di un ente già gravemente compromesso, sia per il rischio di una ulteriore involuzione della situazione, sia per l’impossibilità di avvalersi delle numerose agevolazioni offerte in merito, dal D.Lgs.267/2000.
Pertanto:
- Vista l’incapacità ed irresponsabilità, oramai acclarata, degli attuali amministratori;
- Visto il continuo ricorso ad operazioni contabili surreali ed illegittime;
- Considerato il poco tempo a disposizione (solo circa 2 mesi e mezzo alla fine del 2018) – termine ultimo concesso nell’ultima delibera n.134/PRSP/2018 per ottemperare a quanto richiesto dalla stessa Sezione di Controllo Regionale della Corte dei Conti,
siamo ormai certi che questo sarà l’ultimo Natale che l’Amministrazione Riccardi bis, con l’intera coalizione di maggioranza, mangerà il panettone.
Non potrà più fare danni alla nostra meravigliosa città che, a breve, tornerà ad essere libera, nella speranza che tutti i cittadini terranno ben impressi i nomi di tutti i responsabili del disastro economico attuale che, lo ripeteremo fino allo sfinimento, ha portato gravissime conseguenze per l’intera collettività.
Lo ricordino il giorno delle prossime amministrative dando loro il giusto ben servito.
Infine, siamo curiosi di vedere come il sindaco Riccardi, con la sua Corte dei Miracoli, mistificherà anche questa innegabile e disgraziata realtà.
Qualcuno dei suoi sodali, in un afflato coraggioso, potrebbe consigliargli di assumere un comportamento più dignitoso e dimettersi.
Concludiamo citando Luca (16,2), un versetto che la città dovrebbe far proprio:
“Redde rationem villicationis tuae: iam enim non poteris villicare”
“Rendimi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
MOVIMENTO 5 STELLE MANFREDONIA