L’associazione Populus ed il contenitore mediatico culturale DauniAttiva, da anni attivi nella lotta contro le mafie si associano alla richiesta proveniente da più parti della società civile e della Magistratura, da ultimo Antonino Di Matteo, sostituto procuratore nazionale antimafia, perché venga istituita al più presto, anche nella corrente legislatura, la Commissione Parlamentare Antimafia. Tale necessità è stata ribadita anche dal sociologo pugliese Leonardo Palmisano nell’ultimo evento svoltosi presso Acli Foggia, Testimoni di Giustizia, Testimoni di Libertà, sul fenomeno mafioso organizzato dalla associazione Giovanni Panunzio.
In seguito quindi alle considerazioni emerse all’interno del dibattito svoltosi sull’argomento nelle ultime settimane sia in eventi sia sulla stampa local, Populus e DauniAttiva ritengono opportuno ritornare anche sulla necessità, per la Provincia di Foggia, di esigere che venga istituita una sede operativa distaccata da Bari a Foggia della Direzione Investigativa Antimafia per meglio combattere il fenomeno mafioso. Sarebbe cosa semplice ed a costo zero perché è sufficiente un decreto del Ministro degli Interni e la cosa è fatta, senza alcun aggravio sulla spesa pubblica.
Populus e DauniAttiva invitano perciò tutte le forze del territorio dauno ad appoggiare questa istanza che, firmando una petizione popolare, migliaia di cittadini della provincia di Foggia hanno fatto propria. Occorre pragmatismo e sinergia inter partes per poter riuscire ad ottenere questo “strumento preventivo” d’investigazione interforze, vale a dire una sezione operativa distaccata da Bari della DIA capace di presidiare efficacemente il territorio e di ricostruire e mappare l’esistenza di legami tra cose e persone ritenute anche solo vicine e/o contigue alle cosche mafiose, facendo così terra bruciata attorno alle organizzazioni mafiose. Istituire a Foggia una sezione operativa distaccata della DIA significa riuscire a prevenire gli episodi criminosi e non solo fare attività repressiva. La DIA (ideata e poi nata, per pervicace volontà del Giudice Giovanni Falcone!) in quanto organismo interforze formato da Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, è perciò stesso capace di coordinare le varie professionalità investigative in modo sinergico ed efficace, ottenendo risultati che le altre forze investigative da sole non sono in grado di raggiungere. Ricordiamo pure che l’attività investigativa della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia), a differenza della DIA che è sempre operativa a 360° sul territorio, si attiva solo in presenza di una notizia di reato, quindi è uno strumento che non ha possibilità di prevenzione del territorio dal crimine mafioso ma solo possibilità di “bonifica” e solo a crimini avvenuti. Si tratta, con tutta evidenza, di due ambiti tipologici d’intervento profondamente diversi tra loro, rispondenti a funzionalità diverse (la DIA svolge attività preventiva mentre la DDA attività repressiva).
Il territorio dauno esige oggi una risposta concreta da parte dello Stato, e l’istituzione di una sezione operativa distaccata da Bari della DIA è una soluzione possibile ed assai facile da realizzare.
Cosa occorre per ottenere la DIA a Foggia? L’assetto della DIA viene definito con decreti ministeriali: è sufficiente, allora, SOLO un decreto del Ministro degli Interni che, previo parere non vincolante del Consiglio generale per la lotta alla criminalità organizzata, può ordinare al Direttore della DIA di istituire a Foggia la decima sezione operativa distaccata. Dal punto di vista degli oneri finanziari non è necessario alcun aumento della spesa perché le risorse esistenti e destinate annualmente alla DIA dovrebbero essere ridistribuite in relazione alle nuove esigenze, non risultando perciò necessari nuovi stanziamenti. Al contrario l’istituzione della DDA, che non prevede sezioni distaccate, richiede l’istituzione a Foggia della Corte d’Appello con annessi nuovi oneri finanziari. Nella presente legislatura risulta presentato al Senato il 7 agosto 2018 il DDL S.758, primo firmatario il senatore foggiano Marco Pellegrini, per la ”Istituzione in Foggia di una sezione distaccata della Corte d’Appello di Bari, di una sezione distaccata della Corte d’Appello di Bari in funzione di Corte di Assise di Appello, di una sezione distaccata del Tribunale per i Minorenni di Bari, di una sezione distaccata della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari”.
Populus e DauniAttiva seguiranno con estremo interesse l’iter di questa proposta di legge (a distanza di 54gg. nemmeno ancora assegnata per l’esame in commissione!) che non potrà, dati alla mano, essere veloce dal momento che, stando alle statistiche della scorsa legislatura, sono state approvate in 5 anni solo 46 leggi proposte dal singolo parlamentare (anche se sottoscritte da altri parlamentari) richiedendo, per quelle andate a buon fine, a partire dalla data di assegnazione (che nella fattispecie peraltro, come sopra detto, non è ancora avvenuta), una media di 504 giorni per l’approvazione, ossia un anno e mezzo. Diverso sarebbe stato invece se la stessa legge fosse stata proposta dal Governo (n.d.r., il partito al quale appartiene il proponente, sen. Pellegrini, è partito di governo) in quanto le proposte governative hanno una percentuale di successo di gran lunga maggiore rispetto a tutte le altre, oltre che tempi di approvazione più brevi (circa 8 mesi). Ed allora, hic sunt leones, direbbero i latini! Correva l’anno 1990 quando il Senatore Costantino Dell’Osso, parlamentare dauno, presentò un DDL per l’istituzione in Foggia di una sezione distaccata della Corte d’Appello di Bari e di una sezione distaccata del tribunale per i minorenni. Da allora in poi, molti parlamentari dauni, da ultimo Colomba Mongiello, ci hanno (inutilmente) provato. Tutti i DDL all’oggetto presentati da quest’ultima, nel corso delle tre legislature delle quali ha fatto parte, non sono mai neanche arrivati ad essere presi in esame dalla competenti Commissione Parlamentare alla quale erano stati assegnati; lì sono rimasti, tranquillamente indisturbati a dormire, fino alla fine della Legislatura. Toccherà la stessa sorte (l’oblio) anche al DDL presentato ad inizio della XVIII Legislatura dal Senatore Marco Pellegrini di Foggia?
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