Michele Sforza, il capo squadra dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino che salvarono la Sacra Sindone, simbolo della cristianità nel mondo, autore di diversi libri tra cui: Michele Sforza, “Pompieri – cinque secoli di storia di un’antica istituzione” scritto nel 1992 e “La città di Torino 
sotto il fuoco della guerra” scritto nel 1998, era visibilmente commosso nel vedere con quanta bellezza e veridicità è stata riprodotta in museo la scena che ricorda il rogo della Sindone e la cupola del Guarini avvolta da fiamme e faville e gli vengono in mente i colpi di mazza sferrati per sfondare la teca della Sindone e sottrarre la reliquia all’incendio, gli idranti in funzione nella cattedrale devastata dal rogo. E poi l’edificio sventrato, i muri anneriti, i pavimenti ingombri di macerie, le statue coperte di fumo. E ancora le operazioni di messa in sicurezza compiute nei giorni successivi da pompieri acrobati, le operazioni di consolidamento della struttura pericolante. I primi interventi dei pompieri torinesi all’indomani dell’incendio che colpì la chiesa simbolo di Torino. Sforza si è intrattenuto a lungo nel museo in compagnia di un suo vecchio collega Alessandro Paolucci, con il dott. Michele Guerra titolare del museo che ha fatto da guida ai due visitatori speciali in compagnia dell’architetto Luigi Scuro che rappresenta degnamente il museo sipontino. Alla fine del tour c’è stato il tempo per momento di convivialità.
