“L’Amministrazione ha caldeggiato i diritti della comunità sipontina. Un momento importante per la storia di Manfredonia”, dichiara l’assessora Starace.
La conferenza dei servizi sulla bonifica dell’isola 5, svoltasi lunedì 10 settembre scorso, ha messo la Syndial con le spalle al muro delle proprie responsabilità. E’ successo, infatti, che l’Amministrazione comunale, rappresentata dall’assessora Innocenza Starace, con il dirigente Antonello Antonicelli, ha fortemente contrastato le affermazioni e la posizione della Syndial, così tanto e in maniera del tutto oggettiva da riuscire a far riaprire un’istruttoria che, invece, era giunta alle battute finali.
L’elemento di novità è stato rappresentato dall’indagine conoscitiva sullo stato di salute della popolazionee dell’ambiente nella città di Manfredonia, realizzata grazie all’accordo sottoscritto con l’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Azienda Sanitaria Locale di Foggia, su preciso input del sindaco Angelo Riccardi: colui il quale, senza ombra di dubbio, ha scoperchiato per primo il vaso di Pandora (o dei veleni, a dir si voglia), senza mai desistere e, anzi, rendendo sempre più incisiva l’azione dell’Amministrazione verso la riluttante Syndial. Grazie alle richieste avanzate, in questa ultima occasione,dall’assessora Starace e dal dirigente Antonicelli si è riusciti ad ottenere il rinvio della decisione e unapprofondimento istruttorio, attraverso l’acquisizione del parere del Ministero della Salute e dell’ASLcompetente.
Con delibera di Giunta comunale, infatti, l’Amministrazione ha preso atto della relazione conclusiva predisposta dall’IFC/CNR. E, “al fine di contribuire utilmente al quadro conoscitivo dello stato dell’ambiente e dei riflessi sui lavoratori e sulla popolazione”, scrive l’ingegnere Antonello Antonicelli, il 10 settembre scorso è stato trasmesso il documento conclusivo della ricerca effettuata ed i relativiprovvedimenti di approvazione da parte dell’Amministrazione comunale, chiedendo al Ministerodell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare di “tenerne conto nell’ambito delle valutazioni, in ordine alle modalità più efficaci di bonifica da approvare”.
L’isola 5 dell’ex stabilimento EniChem di Manfredonia ha ospitato gli impianti di urea e ammoniaca.L’area è stata interessata dalla famosa e terribile esplosione dell’impianto di produzione dell’ammoniaca, il26 settembre 1976, che ha determinato la fuoriuscita e la diffusione di ga inquinanti a base di arsenico. “E’ proprio dall’isola 5 che è partita la tragedia che ha riguardato Manfredonia e che ancora manifesta pesanti conseguenze per la salute della nostra comunità, perciò manifesto la mia soddisfazione – rivela l’assessora Innocenza Starace – per la partecipazione attiva a questo momento importante della storia di Manfredonia e per aver potuto caldeggiare i diritti della nostra comunità anche contro un colosso, quale è indubbiamente la Syndial”.
Al riguardo dei documenti posti all’esame della conferenza dei servizi svoltasi presso il Ministero, infine, il Comune di Manfredonia ha ribadito la netta e motivata contrarietà agli interventi di messa in sicurezza permanente (leggasi ‘tombamento’) dei terreni contaminati e ha chiesto di “poter valutare, sotto il profilo tecnico ed economico, una modalità alternativa consistente nella rimozione degli hot spot ancoracontaminati”.