Venerdi scorso i Carabinieri della Tenenza di Vieste hanno tratto in arresto nella flagranza di reato, con la grave accusa di estorsione continuata, il pregiudicato 40enne di Vieste LANGI Vincenzo, ritenuto vicino a soggetti appartenenti al noto gruppo criminale riconducibile a Marco RADUANO.
Alcuni giorni prima un commerciante del posto, visibilmente scosso, si è presentato presso la Tenenza di Vieste e ha denunciato che dal mese di febbraio il noto pregiudicato lo aveva più volte avvicinato pretendendo, con minacce, la consegna di 1.500 euro.
Dal racconto della vittima, l’estorsore per qualche mese sarebbe sparito tanto da far ritenere che avesse desistito dal suo intento. In realtà l’imprenditore non poteva sapere che LANGI dal mese di marzo fino a giugno è stato recluso prima in carcere e poi ai domiciliari perché arrestato dai Carabinieri di Foggia per un’altra estorsione.
La vittima, consapevole della spirale in cui si sarebbe ritrovata se avesse ceduto alla richiesta estorsiva ma anche della pericolosità desumibile soprattutto dalla vicinanza al gruppo RADUANO, si è finalmente decisa a rivolgersi ai Carabinieri quando le richieste si erano ormai fatte sempre più pressanti e minacciose.
I Carabinieri di Vieste, appurata la veridicità di quanto denunciato, anche attraverso la preziosa visione delle registrazioni delle telecamere cittadine che avevano immortalato alcuni episodi, hanno informato il Magistrato della Procura della Repubblica di Foggia con cui si è deciso di intervenire con la massima tempestività prima che la situazione potesse degenerare.
Quando il LANGI è tornato a mettere sotto pressione l’imprenditore, preannunciando che quel pomeriggio sarebbe passato a “riscuotere” direttamente a casa sua, il commerciante ha informato subito i militari, che si sono appostati ben nascosti nei pressi dell’abitazione, in attesa.
E puntualmente, come preannunciato, LANGI Vincenzo si è presentato a casa della vittima, pretendendo il denaro, che questa volta si è visto finalmente consegnare, anche se non nella somma imposta. Andandosene, infatti, ha lanciato un’ennesima minaccia: sarebbe tornato.
Invece, uscendo, il LANGI ha trovato ad attenderlo i Carabinieri che, trovate addosso le banconote, lo hanno ammanettato arrestandolo per estorsione continuata e tradotto nel carcere di Foggia, a disposizione della Procura della Repubblica.
Già lo scorso 21 marzo, LANGI Vincenzo è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, unitamente a TROIANO Gianluigi, elemento di spicco del citato clan, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per un’estorsione tentata nei confronti di altro imprenditore viestano.
Il fratello di Vincenzo, LANGI Stefano, alcuni giorni fa, in data 5 settembre, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Manfredonia dovendo scontare una pena residua di anni due per reati contro il patrimonio.
Anche se ancora molto lentamente, si inizia a squarciare il velo di omertà e di paura a denunciare tra gli imprenditori viestani. Le recente operazioni condotte dalle Forze di polizia, in rapida successione e con brillanti risultati che stanno man mano disarticolando i due clan che per anni si sono contesi il territorio di Vieste, stanno dimostrando che è possibile restituire il territorio ai cittadini.
Proprio in data 07.08.2018 il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Foggia ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla DDA di Bari nei confronti di RADUANO Marco, di TROIANO Gianluigi cl.’93, TROIANO Luigi, cl.’63 e AZZARONE Liberantonio cl.’90 ritenuti essere la cupola dell’organizzazione criminale, contestando i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti destinate alle piazze di spaccio di Vieste e dei vicini comuni garganici, nonché della detenzione di armi da sparo comuni e da guerra, con l’aggravante di avere agito con il metodo mafioso. Il fermo è stato convalidato il successivo 9 agosto dal GIP di Foggia. In data 23.08.2018 il Nucleo Investigativo ha eseguito la misura cautelare nei confronti dei quattro indagati, emessa dal GIP di Bari.
Il 10 settembre u.s., la Squadra mobile di Foggia ha colpito con 7 arresti il gruppo contrapposto, riconducibile al pregiudicato Girolamo PERNA.
Lo sforzo investigativo in atto sul territorio garganico non ha precedenti e sta consentendo di ricostruire, in maniera nitida, le dinamiche criminali in atto, fornendo risposte concrete sul piano degli indispensabili interventi di tipo repressivo/cautelare. Alle denunce presentate dalle vittime, seguono immediate risposte da parte dello Stato.
Gli investigatori auspicano una sempre più corale partecipazione della cittadinanza, per dare una spallata definitiva a che ha fatto delle estorsioni e della violenza un modo per appropriarsi di un territorio non suo.