Siamo lavoratori e lavoratrici delle campagne della provincia di Foggia e viviamo sulla pista di Borgo Mezzanone, nel comune di Manfredonia. Un luogo che da tempo politici e giornali definiscono pericoloso e degradato. Un luogo che secondo molti deve essere eliminato ma che è il prodotto delle politiche di governo degli ultimi trent’anni, a prescindere dalle bandiere. Sono stati i governi italiani e l’Unione Europea a creare i ghetti, con le loro leggi sull’immigrazione che da diversi anni obbligano le persone a lunghe permanenze nei centri d’accoglienza e poi le lasciano in mezzo ad una strada, spesso senza un permesso di soggiorno e quindi senza possibilità di lavorare e vivere in maniera degna. Sono stati il Ministero dell’Interno e la Regione Puglia ad ingrandire il ghetto di Borgo Mezzanone con lò sgombero di quello di Rignano, che ha lasciato senza un tetto centinaia di persone. Tutto questo con la complicità di chi, a partire dalla Grande Distribuzione Organizzata, sfrutta manodopera a basso costo, usa e getta. Se non muori in mare, morirai di lavoro – sulla strada, nei campi o di malattie contratte per le condizioni di vita ai limiti della sopportazione. Da diversi anni portiamo avanti una battaglia per chiedere il permesso di soggiorno, contratti di lavoro regolari, trasporto sicuro e garantito come dice la legge e case che non siano baracche o container. Insomma,lottiamo per poter vivere una vita normale. La città di Manfredonia conosce poco delle nostre condizioni di vita e di lavoro, perché purtroppo chi racconta della pista di Borgo Mezzanone ha tutta l’intenzione di creare paura tra le persone, dividerci, criminalizzare le vittime e assolvere i carnefici. Oggi vogliamo raccontarvi con la nostra voce come si vive e si lavora nel ghetto di Borgo Mezzanone, che appartiene al Comune di Manfredonia. Vogliamo che il sindaco di questa città che ci dia delle risposte su:
– la situazione dell’immondizia, sempre più urgente, che segnaliamo da anni proponendo di portare bidoni nella pista;
– la questione dell’elettricità, la cui fornitura saltuaria ed insufficiente crea situazioni molto difficili, soprattutto d’inverno, quando abbiamo bisogno della corrente per riscaldarci;
– servizi di formazione gratuiti, ai quali poter accedere e che ci permettano di avere diverse possibilità di impiego.
Chiediamo l’appoggio e la solidarietà di tutti i cittadini e le cittadine di Manfredonia, soprattutto di chi vive in periferia: comprendiamo bene cosa significa vivere in luoghi isolati, senza servizi, senza spazi di socialità, nella perenne sensazione di essere dimenticati dalle istituzioni, o meglio utilizzati solo per produrre profitto. Pensiamo che dovremmo unirci e chiedere insieme all’Amministrazione di ascoltare chi abita in questa città. Borgo Mezzanone è Manfredonia! Siamo stanchi di essere ignorati, vogliamo risposte! Ci vogliono divisi e impauriti, saremo uniti contro l’abbandono e lo sfruttamento!
Segue video