Da secoli il popolo sipontino con rinnovato ardore ricorda la sua Patrona e Protettrice S. Maria Maggiore di Siponto. Lo fa ogni anno con solennità nei giorni 29, 30 e 31 agosto. Come sempre, anche noi non ci stancheremo mai di rinverdire il viscerale amore che ci lega alla Madre di Dio attraverso la sua sublime descrizione riportata nella monografia“La Madonna di Siponto. Saggio storico, critico di d’archeologia e d’iconografia cristiana” (1935), dallo storico Raffaello Di Sabato. “Il maggior pregio nella nostra icona sta proprio nello sguardo infinitamente triste e rassegnato, specialmente in quello dell’occhio destro che vi segue dovunque come la speranza piantato lì com’è nel mezzo del quadro con mano maestra. Se vi fate a considerare attentamente, quella pupilla ha qualcosa di misterioso e di divino insieme, davanti al cui fascino non potete non confessare tutti i vostri tormenti poi che l’autore ha saputo condensare in essa, con potenza inaudita, il dolore universale di tutti i secoli”. Siamo convinti che sia stato proprio il suo sguardo triste e suadente a catturare l’anima e il cuore del nostro amatissimo e indimenticabile Pastore, S. E. Mons. Michele Castoro, che per nove anni ha guidato l’Arcidiocesi di Manfredonia, Vieste, S. Giovanni Rotondo. E per nove anni, in occasione della solenne e lunghissima processione, l’ha accompagnata per le vie della città. Quella immagine tanto cara e tanto amata dal popolo sipontino, davanti alla quale il nostro amato presule non ha mai lesinato preghiere per il suo popolo e per questa terra benedetta. Legame che ha rinsaldato fino al termine della sua breve ma intesa vita terrena, davanti al cui fascino, ha offerto la sua e l’altrui sofferenza. Dopo appena nove anni non potremo più godere della sua presenza, del suo sorriso che dispensava a profusione, sempre pronto ad elargire parole di conforto e benedizione, in particolare ai poveri, ai diseredatiti e a quanti avevano fame di giustizia. E’ per questo che, in occasione della Festa dedicata alla nostra veneratissima Madonna di Siponto, sentiamo la necessità interiore di offrire questo spazio a colui che, fra l’altro, è riuscito con il suo operato a rivoluzionare l’intera Arcidiocesi e la Chiesa sipontina, con particolare riferimento al definitivo restauro conservativo della icona della Madonna di Siponto e della statua lignea della Sipontina. Notizia che, con gioia e grande soddisfazione, a sorpresa Mons. Castoro annunciò al popolo devoto il 31 agosto 2010, al termine della processione, dal loggione della Cattedrale. Con la supervisione del dott. Fabrizio Vona, soprintendente ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, i tecnici dell’Impresa Alfa restauri di Bari hanno provveduto a prelevare i due preziosi simulacri per il loro restauro. Dopo appena otto mesi gli stessi sono tornati in Cattedrale restituiti al loro originale splendore. L’episcopato di Mons. Castoro va ricordato, altresì, per il restauro della Basilica di Siponto, dell’Abbazia di S. Leonardo, dell’apertura del Museo Diocesano, il restauro della statua di S. Lorenzo Maiorano, dell’organo della cattedrale, del nuovo impulso che ha dato all’Opera di S. Pio da Pietrelcina, nella quale è stato presidente dei Gruppi di Preghiera. Ma di S. E. Mons. Michele Castoro, il popolo sipontino porterà nel suo cuore un ricordo che non sfiorirà mai, la sua straordinaria carica di umanità, la forza d’animo che non l’ha mai abbandonato. Nonostante le sue gravi condizioni fisiche, stoicamente ha voluto presenziare allo straordinario evento della visita a S. Giovanni Rotondo di Papa Francesco. Si è spento con grande serenità, consapevole di aver avuto il grande privilegio di abbracciarlo e di ricevere la sua benedizione. L’ultimo atto. Commovente il commiato, presago che non lo avrebbe più rivisto. Con lo sguardo lo ha seguito dal momento in cui è salito sull’elicottero, fino a quando si è alzato in volo ed è scomparso all’orizzonte. La sua figura rimarrà scolpita per sempre nei cuori dell’intero popolo sipontino.
Matteo di Sabato