Domani sera, 25 agosto 2018, alle ore 20.30 si terrà al Teatro Comunale “Le Clarisse” di Monte Sant’Angelo uno spettacolo curato dal Laboratorio Off della “Piccola scuola di teatro” del “Teatro del Cerchio” di Parma. L’evento teatrale “Il Giardino dei Ciliegi” di A. Cechov, rientra nell’iniziativa “L’altra città, teatro d’estate”, organizzato dal laboratorio “Ridere insieme…”, del Centro Diurno “Genoveffa De Troia” di Monte Sant’Angelo e dal Centro di Salute Mentale di Manfredonia in occasione dell’anniversario dei 40 anni della “legge Basaglia”.
Lo spettacolo sarà preceduto da brevi interpretazioni curate dal laboratorio “Ridere Insieme…” e musicate dal cantautore Antonio Silvestri, in modo da creare una sapiente contaminazione tra arte e salute. Così insegnava Franco Basaglia, precursore dei “Servizi di Comunità” ed introdotti con la legge n. 180 del 1978 per riconoscere la dignità delle persone con disagio psichico. In Italia come nei territori di Capitanata i “Servizi socio e psico-riabilitativi” svolgono un ruolo importante nella “rete istituzionale” delle politiche socio-sanitarie. Esse mirano all’inclusione socio-lavorativa di quanti per diversi motivi hanno smarrito la propria strada. Quindi i laboratori artistici e teatrali sono funzionali ai Servizi di Comunità per incrementare l’empowerment dei disagiati psichici, valorizzandone le capacità e le abilità.
Gli allievi-attori, guidati dalla regia di Gabriella Carrozza, si cimenteranno sull’ultimo capolavoro teatrale dell’Autore. “Una riscrittura del testo essenziale, – sottolinea la regista, attrice e formatrice teatrale – in cui emerge la sensibilità degli attori e la loro interpretazione del dramma di ciascun personaggio. In scena, si svelano vissuti interiori narranti, condizionati dagli scenari ambientali”.
Gli allievi-attori descrivono i lavori preparatori dello spettacolo, rivedendo i colori della casa, le sue pareti, i colori della stanza dei bambini, il profumo dei fiori del giardino. Continuano gli attori: “Ci siamo chiesti cosa loro avessero provato in quei giorni e abbiamo provato a raccontare la storia come loro l’avrebbero raccontata, ognuno con il suo vissuto. Abbiamo raccontato anche la commedia nella tragedia, sottolineando il comico che Cechov ha sapientemente disseminato qua e là nella storia. Il nostro “Giardino dei ciliegi” -concludono- non è la storia della disfatta di una famiglia, impotente davanti alla forza del destino. Abbiamo voluto rappresentare, invece, uomini e donne che affrontano un cambiamento, ognuno a suo modo, pur rimanendo Se stessi”.
Grazia Amoruso