L’assessore Giovanni Giannini, intervenendo ieri alla presentazione dei dati sulla depurazione in Puglia di Goletta Verde-Legambiente, ha diffuso la seguente scheda riepilogativa che riguarda: la depurazione e le infrazioni comunitarie, la sperimentazione e il riuso dei reflui:
- IL SISTEMA DEPURATIVO PUGLIESE E LE INFRAZIONI COMUNITARIE
La Regione Puglia è da tempo fortemente impegnata, tra l’altro, nella programmazione ed attivazione di tutte le iniziative, sia regolamentari che infrastrutturali, finalizzate al miglioramento del Servizio Idrico Integrato (SII) per usi civili, e quindi alla chiusura completa del ciclo depurativo delle acque in Puglia, in conformità al vigente Piano di Tutela delle Acque (Delibera Consiglio Regionale n. 230/09) che attualmente è in fase di aggiornamento e sarà presentato ed approvato entri fine 2018.
Pertanto, al fine di attivare quanto sopra, la Regione Puglia si è attivata, sin dal 2012, nella programmazione ed attuazione di n. 220 interventi riguardanti sia il potenziamento dei presidi depurativi con i relativi recapiti finali e sia interventi di estendimento e realizzazione di reti idrico/fognarie.
Infatti attraverso l’utilizzo di fonti finanziarie comunitarie, statali e regionali provenienti dalla tariffa del servizio idrico integrato sono stati investiti in favore di AQP SPA 790 milioni di euro (650 milioni di euro a carico della quota pubblica e più di 140 milioni a carico della tariffa del servizio idrico integrato), come di seguito dettagliato:
116 depuratori e recapiti, importo 470.142.165 euro
104 reti idrico-fognarie, importo 321.786.439 euro
220 interventi totali, importo 791.928.347 euro
Di questi interventi molti sono stati conclusi (tra cui il depuratore di Latiano) ed altri invece si avviano al concreto inizio dei lavori (quelli finanziati nella programmazione 2014-2020).
Questo notevole impegno della Regione Puglia, in sinergia con AIP ed AQP SPA, ha consentito una drastica riduzione del numero delle infrazioni comunitarie sul sistema fognario/depurativo passando da 33 infrazioni a 3 (tre), in corso di risoluzione con interventi che termineranno entro il 2019 (Casamassima depuratore, Taviano Rete Fognaria e Porto Cesareo depuratore).
- IL RIUSO DELLE ACQUE REFLUE IN PUGLIA
Tutto questo ha consentito anche alla Regione Puglia di fare cospicui investimenti sul riuso delle acque reflue affinate per il riuso irriguo, il riuso ambientale e civile con riferimento anche all’antincendio boschivo.
Ad oggi infatti sono 23 i nuovi interventi di riuso delle acque reflue finanziati nella programmazione 2014-2020 per circa 65 milioni di euro in favore di Comuni, enti Parco e Consorzi di Bonifica, oltre ad altri dieci milioni finanziati ad AQP SPA per adeguare ulteriormente i depuratori affinché restituiscono acque affinate per il loro riutilizzo come previsto dal regolamento Regionale n. 8/2012.
Comunque attualmente in Puglia gli impianti di affinamento già attivi sono 5, ovvero Fasano, Corsano, Gallipoli, Ostuni e Trinitapoli. Di imminente attivazione sono anche gli impianti di affinamento di Acquaviva delle Fonti, Castellana Grotte e Noci.
Stimiamo che il volume di acqua recuperabile a medio termine, sia pari a 14 milioni di mc/annui.
Ma tale stima potrebbe superare anche i cento milioni di m3/annui nell’ipotesi di funzionamento di tutti gli impianti esistenti in Puglia una volta rifunzionalizzati.
Attualmente il costo dell’acqua prelevata da pozzi, mediamente profondi circa 500-600 metri, è pari a circa 70-80 centesimi a metro cubo in quanto occorre considerare sia i costi energetici di emungimento delle acque e sia i costi di gestione legati alla distribuzione delle stesse. Con l’attivazione dei sistemi di riutilizzo in agricoltura delle acque reflue provenienti dai depuratori gestiti da AQP SPA, il costo delle acque da parte degli agricoltori si abbassa notevolmente intorno ai 30-40 centesimi a metro cubo con un abbattimento di circa 50 centesimi a metro cubo, in quanto l’acqua erogata da AQP SPA dal depuratore alle reti di distribuzione degli agricoltori è ceduta gratuitamente. Mentre agli stessi agricoltori sono in carico solo i costi di distribuzione delle stesse oltre che si riducono o in alcuni casi si annullano completamente i costi energetici per l’emungimento delle acqua da pozzi.
Si registra inoltre un notevole abbattimento dei costi legati all’uso dei concimi in quante le acque reflue affinate sono già ricche di nutrienti organici quali l’azoto ed il fosforo.
Pertanto se immaginiamo che mediamente ogni metro cubo di acqua affinata e riutilizzata in agricoltura porta ad un risparmio, per il mondo agricolo, pari a 50 centesimi a metro cubo, significa che si potrebbero risparmiare circa 50 milioni all’anno.
Ovviamente oltre agli aspetti economici, la pratica del riutilizzo delle acque reflue in agricoltura consente alla Regione Puglia pratica di perseguire i vantaggi ambientali così come impartiti dalle direttive comunitarie di settore, ovvero :
- Utilizzo di risorse idriche meno pregiate per usi compatibili;
- Salvaguardia della falda con una riduzione dei prelievi dalle acque sotterranee;
- Benefici derivanti dal “non scarico” con conseguente riduzione dell’impatto ambientale sui recettori finali (lame, suoli, mare);
- Effetto benefico sul turismo (evita lo scarico diretto a mare nella stagione estiva);
- Riduzione dell’utilizzo di fertilizzanti chimici nella produzione agricola (attraverso la distribuzione di macro-nutrienti sul suolo);
- Riappropriazione del territorio attraverso il recupero di aree a notevole valenza ambientale (lame, aree umide…);
- Riattivazione dei processi naturali di autodepurazione e di ricarica indiretta della falda.
- LE ATTIVITA’ DI SPERIMENTAZIONE AVVIATE DALLA REGIONE PUGLIA
Attualmente la Regione Puglia è impegnata inoltre nell’attività di sperimentazioni finalizzate alla potabilizzazione delle acque reflue affinate, non tanto a scopo umano ma soprattutto a scopo zootecnico. La prima parte di tale sperimentazione, condotta con IRSA-CNR, Università di Bari, AUSL, AQP ed AIP, sull’impianto di affinamento di Fasano è stata positivamente conclusa ed entro l’estate saranno resi pubblici gli esisti scientifici.
Inoltre lunedì 2 luglio sono stati sottoscritti i disciplinari per l’avvio di altre sette sperimentazioni riguardanti progetti per il riuso delle acque reflue finalizzate alla produzione di foraggio fresco e culture idroponiche da destinare al comparto zootecnico, progetti di telerilevamento da satellite per l’individuazione degli inquinanti a mare in prossimità degli scarichi, progetti per l’abbattimento totale dei cattivi odori sui depuratori, progetti per il riutilizzo dei fanghi da depurazione sia in agricoltura che per la produzione di biometano e biodiesel.