Il susseguirsi di fantasiose ricostruzioni sulle mie dimissioni da Presidente del Consiglio Comunale di Manfredonia mi obbligano ad intervenire nel dibattito politico per chiarire in modo puntuale e circostanziato le motivazioni di questa mia scelta.
Le mie dimissioni – protocollate giovedì scorso – sono immediatamente esecutive e quindi non revocabili. Ho scelto autonomamente di rimettere al consiglio comunale che mi ha eletto, per ben due volte, il ruolo istituzionale che ho avuto l’onore di ricoprire in questi ultimi tre anni di consiliatura.
La mia scelta è la conseguenza di un atto politico per smuovere la maggioranza sui temi che in questi ultimi anni di mandato vanno affrontati. Già all’inizio di giugno sottolineai l’importanza di una discontinuità basata più sulle azioni e meno sulle persone. Così, in totale serenità, ho messo sul tavolo del “mercimonio delle poltrone” anche la mia, per discostarmi da un generale ragionamento che si è fatto sui numeri.
A sostegno di questa posizione la decisione di votare favorevolmente tutte le proposte che riterremo opportune per il bene della città. Il senso di responsabilità istituzionale ci obbliga a condurre in un porto sicuro la città, evitando l’ombra insicura di una stagione di commissariamento. Nel ruolo di consigliere comunale, svestiti i panni di garante dei lavori del consiglio, potrò fornire un contributo più significativo per verificare i vari provvedimenti e riflettere le molteplici esigenze della nostra comunità.
Il mercato delle mucche, come l’ha chiamato il fustigatore “di cartone”, il vice presidente del Consiglio Comunale che ha finalmente conquistato (per qualche ora) la poltrona tanto ambita da presidente, non mi ha attraversato: ho lasciato il mio vitello non usufruendo di nessuna mucca.
Antonio Prencipe, Consigliere Comunale di Manfredonia.