Il deputato del Partito Democratico scrive al ministro Centinaio
“Sarebbe utile far partire il fermo biologico nell’Adriatico meridionale il 30 luglio e non, come invece ipotizzato dal ministro Centinaio, il 25 agosto. Si ridurrebbero al minimo le perdite per le marinerie, a cominciare da quella di Manfredonia”. Lo afferma l’on. Michele Bordo, preannunciando una lettera al ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per chiedere “la conferma del programma concordato lo scorso anno con le organizzazioni dei pescatori”.
“Sospendere le attività è giusto e necessario per consentire il ripopolamento delle specie ittiche e garantire la sostenibilità ambientale della pesca – continua Bordo – purché sia fatto nei tempi e nei termini corretti.
Spostare dal 30 luglio al 25 agosto l’avvio del fermo, come vorrebbe il Ministro, significherebbe far saltare i piani di gestione elaborati dalle aziende sulla base della vecchia programmazione. In questo modo i pescatori comincerebbero a pescare direttamente il rossetto, arrivando a gennaio, di fatto, inattivi.
Il fermo biologico diventerebbe insostenibile economicamente, provocando più danni che benefici e incrementando il rischio della pesca di frodo. Per queste ragioni, invito il ministro Centinaio a rivedere il suo orientamento ed a confermare la programmazione dello scorso anno”.