Lunedì 4 Novembre 2024

Magno replica a Riccardi: “Confermi le dimissioni per poi lasciarci votare”

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Per ringraziarti di aver dimostrato, con la pubblicazione di un mio scritto del lontano 2004, che io non sono mai stato spinto da motivi personali verso di te, né allora che esprimevo giudizi positivi sul tuo operato, né ora che i fatti degli ultimi anni mi hanno spinto a dare giudizi totalmente opposti a quelli.

Inoltre, quell’articolo, allora pubblicato dal quotidiano La Grande Provincia, rende evidente a tutti che, mentre tanti andavano all’assalto della Piana di Macchia, per i propri tornaconti personali, c’era qualcuno che fin da allora si opponeva ai contratti d’area e presagiva quello che sarebbe poi avvenuto, per questo ti raccomandavo“pensa alla Piana di Macchia e preparale un futuro rispondente alla sua unica vocazione. Sai bene che quei capannoni, costruiti coi soldi di tutti, non dureranno a lungo. Quando cesseranno i contratti di lavoro in deroga e verrà meno un protezionismo degno di miglior causa, i padroni di nuovo lasceranno quel territorio devastato… Restituiamo agli uomini l’antico paradiso, dove il lavoro non possa più spegnere la luce del sole”.

Tu hai seguito quei consigli? Hai salvaguardato l’ambiente, la salute ed il benessere della comunità, o anche tu hai partecipato, almeno moralmente, alla grande abbuffata che ha arricchito tutti i politici locali e i giannizzeri che tenevano loro bordone? Quei capannoni hanno illuso tanta gente e, non solo hanno ulteriormente degradato un territorio che andava invece bonificato, ma hanno determinato anche un tale inquinamento morale, per cui la politica di oggi non è più dedita a risolvere i problemi della città, a cominciare dal lavoro, ma è diventata mercimonio, familismo, favoritismo e ruberie varie, come ognuno può vedere anche in questi giorni, che un manipolo di consiglieri sconsiderati stanno usando la crisi del Comune per risolvere i propri interessi personali.

Tu dici che quel mio scritto di allora ti sprona ad impegnarti “ancora di più per la nostra amata Manfredonia”. Io penso invece che, dopo tanti fallimenti della tua opera, com’è ora evidente a tutti, anche a quelli che hanno avuto fiducia in te nel passato, sia bene che tu chiuda questa triste storia, con un atto di generosità, se ti riesce: conferma le tue dimissioni, onde lasciare che per pochi mesi agisca chi è tenuto a mettere a posto i conti diventati, grazie a te, totalmente incerti e dissestati, in modo che, nel prossimo mese di maggio, tutti i cittadini possano eleggere un nuovo Consiglio Comunale, con l’auspicio che possa sorgere a Manfredonia un nuovo sole, capace d’illuminare nuovamente la nostra bella città.

Cordialmente.

Italo Magno

 

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