Lunedì 30 Dicembre 2024

Si dimettono Sindaco e vice sindaco… ma non per molto…

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La notizia delle dimissioni del Sindaco Riccardi e del vice Sindaco Zingariello è il vero tema caldo dell’ultima settimana. Protocollate lo scorso lunedì, hanno concesso elucubrazioni alla città che adesso si chiede all’unisono “ora che succede?”.E’ stata un’operazione politica per spaventare gli “alleati” per poi ritirarle? In alternativa, improbabile invero, passeranno due anni prima delle elezioni e serviranno un Commissario Prefettizio prima ed uno straordinario poi prima di arrivare alla vera e propria campagna elettorale a carte scoperte. La risposta, alla luce delle fitte riunioni che si stanno tenendo in questi giorni tra quel “manipolo di volponi della politica” è che non cambierà nulla. Nel frattempo, però, le opposizioni affondano gli artigli nella carne apparentemente agonizzante dell’amministrazione comunale, che si deve difendere più dai franchi tiratori che dalle poco preoccupanti minoranze politiche. M5S, Manfredonia Nuova, Forza Italia e gli uomini solitari d’opposizione Salvemini (Iniziativa Democratica) e La Torre (Movimento E.S.T.), invitano al senso di responsabilità chiedendo ai tredici superstiti, e spesso indecisi, uomini e donne che ancora tappano i buchi di un battello di fortuna, ad abbandonare la nave per cercare di ricostruirla ex novo. In questo contesto, è difficile fare un pronostico, ma si possono azzardare le prime opinioni sul futuro politico di Manfredonia. Iniziando proprio dal PD locale, il focus va meritocraticamente ai suoi ultimi dissidenti, ovvero Zingariello, D’Ambrosio e Ognissanti. Defilatisi dalla falange riccardiana per i dissapori interni, non sarebbe sorprendente vederli assieme in una lista civica (o proprio nel nuovo PD, ammesso sopravviva a livello nazionale) dopo aver recuperato la credibilità politica dopo le ultime ammissioni degli stessi. E se da un lato c’è un PD che si riunisce, con scontri accessi, cercando di spartire nuovi incarichi, proponendo l’azzeramento della giunta e rinnovando i ruoli nelle partecipate (Ase, Gestioni Tributi e si parla anche stranamente della “povera” Agenzia del Turismo), dall’altro lato del PD ci sono militanti che non ci stanno ad essere immischiati nello stesso calderone. “Loro continuano a fare clientelismo… purtroppo veniamo considerati tutti della stessa pasta solo perché condividiamo lo stesso simbolo”,dichiara qualcuno con la tessera del PD. “Stiamo cercando di rinnovarci, studiando soluzioni e cercando di capire come fare per cambiare il sistema all’interno. Noi non siamo professionisti della politica, abbiamo fatto e facciamo altro nella vita. Studio e sacrificio ci hanno consentito di avere una posizione. Noi non abbiamo nulla di cui vergognarci e nessuna posizione da mantenere. Ci crediamo e ci stiamo provando”, afferma qualcun altro del fronte rivoluzionario PD. Pubblicamente, durante il consiglio comunale e nelle sedute interlocutorie tra i militanti del PD, quelli potenti, il sindaco viene rimproverato per i soliti atteggiamenti da uomo solo che decide e strizza l’occhio ad altre forze politiche dell’opposizione, corteggiando in modo particolare Forza Italia che di contro, nei suoi comunicati, continua a criticare l’operato di questo sindaco e dell’intera maggioranza (mah!!!). Il Sindaco ha chiesto tempo per trovare una soluzione a questa crisi di governo che però sta durando troppo ed ha rimarcato tra i “compagni di merenda” che lui non lascerà ed andrà avanti con i 13 che hanno votato al fotofinish il bilancio. Insomma, il leone è ferito, ma non è affatto morto; il dramma è che a sparare l’ultimo colpo potrebbe essere la Corte dei Conti di Bari e non uno schieramento politico capitanato da ciò che Cicerone chiamava “buon uomo esperto di retorica”. Rocambolesco l’ultimo consiglio comunale svoltosi in due sedute, con la prima in cui non c’erano i numeri per approvare il bilancio 2017 e misteriosamente il giorno successivo, alcuni nocerti sono diventati fermi. L’arte di fare politica mercenaria.E tra le ambizioni di fare il Sindaco del Presidente del Consiglio comunale, Antonio Prencipe ed i tanti dissapori tra i politici che contano, Ase riveste un ruolo importante per promettere premialità ai politicanti di turno. Nei prossimi giorni assisteremo, probabilmente, ad un rimpastino che darà la giustificazione ad una ripartenza, si fa per dire, un modo per trovare la migliore soluzione e per completare un puzzle non facile da assemblare. E intanto la città soffre, in questa perturbata estate, l’assenza di un governo cittadino troppo distratto dai giochi della sopravvivenza politica.

Raffaele di Sabato

 

 

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Commenti

  • Personalmente, da quello che leggo e sento non credo all’esistenza in Manfredonia di”volponi della politica” ma piuttosto di maneggioni della stessa. La politica mercenaria del do ut des e’ diventata un vero meretricio. Quanto visto nell’ultimo consiglio comunale, con qualcuno che voleva sospenderlo per tumulto, probabilmente perché non gli tornavano i conti, e’ stata la farsa più oscena che poteva essere rappresentata. Il tutto contro tutti ed il giorno dopo, saltano le sicurezze, ma, purtroppo per loro, c’è stata anche una calata di brache e di mutande, non per fare la famosissima “poppata” manfredoniana, ma per dire prego si accomodi. Allora, se questi sono i rappresentanti della città, io mi vergogno di loro. Spero che al più presto avvenga qualcosa. Diversamente la vedo dura per tutti, tanto, le opposizioni fanno fuoco di paglia, ma di concreto, a favore dei cittadini, non fanno una beata mazza. Saluti

    Pasquino 09/07/2018 17:30 Rispondi

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