Un intervento meritevole risalente al consiglio comunale scorso è stato quello di Leonardo Taronna, giovanissimo consigliere comunale di Forza Italia. “Sono molto emozionato perché potrebbe essere il mio ultimo intervento in aula”, ha esordito. Sulla scia di Cristiano Romani che vedeva un pizzico di presunzione da parte della maggioranza, ha infierito asserendo che “sono d’accordo su quanto detto dal nostro capogruppo tranne che su una parte: non ci vedo un pizzico di presunzione, io ci vedo un corpo intero fatto da 18 consiglieri più il Sindaco e la Giunta.”. Un incipit a testa alta, forte della coerenza data dall’aver tentato sempre la via della cooperazione in Consiglio. “Sin dal primo intervento in aula dichiarai che ci sarebbe stata disponibilità per un confronto, seppur di rispetto delle posizioni amministrative e politiche. Questo non è mai avvenuto e mai siamo stati messi nelle condizioni di supportare questa amministrazione nonostante si sia parlato di inciuci a destra e sinistra”, ha detto.
Taronna è stato tra i pochi dell’opposizione a schierarsi contro il commissariamento e lo ha ribadito più e più volte sia in aula che tramite comunicati stampa. “La città non ha bisogno di questo” riferendosi al fatto che i panni sporchi vadano lavati in casa poiché si conoscono bene le macchie su cui lavorare. Secondo lui la pecca è organizzativa, “alla maggioranza manca progettualità… l’ente stesso ha problemi di organizzazione” ha asserito. Poi ha parlato degli assessori: “diventando assessore sembra si sia toccato il cielo con un dito e questo mi fa sorridere. Quanti di loro si sono spogliati dei loro abiti di settore ed hanno chiamato a rapporto la propria forza lavoro per cercare di cooperare piuttosto che sovraccaricarsi di lavoro?”. Poi ha parlato dei residui stracciati dal bilancio “gonfiato” a beneficio della trasparenza, “ma nonostante ciò lo si è impoverito. E se si considerano i circa 5 milioni di residui attivi risalenti al 2013 significa che faranno la stessa fine”, danneggiando le casse comunali. Successivamente ha conferito sull’assenza di controlli sulle partecipate comunali tra cui spiccano le posizioni debitorie di ASE e Gestione Tributi, nonché dei debiti fuori bilancio; “spiccioli, ma è la somma che fa il totale”. La chiusura del discorso è tutta dedicata all’elettorato. “22.000 cittadini hanno votato a favore di questa amministrazione, si può definire plebiscito. Sarebbe opportuno, però, che alla prossima tornata elettorale gli elettori considerino più i progetti e meno la presenza dei consiglieri nella loro quotidianità.”. Come dargli torto in un sistema italiano in cui vale anche l’inverso della tesi che vede ogni popolo meritare il governo che si merita?
Antonio Raffaele La Forgia
Sono emozionato, mi scendono le lacrime…..