Un secco 4-0: questo il punteggio infilato dai Golden State Warriors contro i Cleveland Cavaliers, che ha portato il trofeo NBA ad Oakland, California, per la sesta volta e per il secondo anno consecutivo. Nei soli quattro match delle Finali NBA 2018, si sono schierati in campo alcuni dei pezzi da novanta del mondo della pallacanestro americano: da un lato Steph Curry con Kevin Durant, e dall’altro l’immenso LeBron James assieme all’incompreso Kevin Love.
Le Finals 2018: brevi ma intense
Nulla ha potuto la prestanza fisica e la bravura di quello che in tanti considerano l’erede di Michael Jordan e che forse l’ha già eguagliato e superato: la rosa indebolita dagli infortuni e la bravura dei rivali hanno piegato la squadra di Cleveland in men che non si dica, anche se lo spettacolo di certo non è mancato. Stiamo in fondo parlando delle finali di NBA, non di certo un campionato di amatori: tiri da tre allo scadere del tempo o con una mano sola, passaggi filtranti arretrati che tagliano l’area da parte a parte, rimbalzi a canestro usati come auto-assist da LeBron e lo spettacolare congedo che il pubblico ha riservato proprio al campione, che voci di corridoio danno in partenza verso nuove, o vecchie, avventure. Insomma, in quanto ad emozioni e giocate di classe, le finali NBA di quest’anno non hanno nulla da invidiare alle precedenti edizioni, nel solco della tradizione che ha fatto di queste partite un appuntamento fisso ogni anno, e che ha avuto un ruolo importante nel diffondere il basket come sport, negli Stati Uniti ma soprattutto oltreoceano. L’NBA è indubbiamente il campionato di pallacanestro più famoso in assoluto, ma solo negli ultimi anni sta riuscendo a ritagliarsi spazio nel mercato sportivo italiano, saturo dall’ingombrante presenza del calcio nostrano e non.
L’NBA oltre lo sport
La fama di cui gode ora la massima serie americana è frutto da una parte della maggiore accessibilità a tali contenuti, grazie a piattaforme come Sky che offrono all’interno dei propri pacchetti canali dedicati o trasmettono i programmi di emittenti Nord Americane come FOX Sport o ESPN, ma dall’altra sono state sicuramente figure leggendarie come Magic Johnson, Shaquille O’Neal e Michael Jordan, e le loro giocate impossibili ad attirare sempre più appassionati. La cultura diversa dello sport americano, con i suoi stadi immensi sempre ricolmi di gente, cheerleader e tifosi con maschere e striscioni improbabili, ha fatto il resto. Il basket è diventato parte integrante della cultura sportiva globale, influenzando poi diversi ambiti: pensiamo alla linea di abbigliamento sportiva nata dalla collaborazione tra MJ e Nike, lanciata nel 1984 e che ancora oggi rende al giocatore di più rispetto al salario da professionista. Le Air Jordan, sormontate dal famoso logo che ritrae l’atleta in salto prima di una schiacciata, non sono il solo esempio di questo trend; la moltitudine di giochi come NBA Live di EA sport, Basketball Star, disponibile su Betway Casino in HTML5 per un’esperienza di gioco online ottimale, e Real Basketball, l’app con più di un milione di download sul Google Play Store parlano da sé. Anche il settore dell’intrattenimento non è stato da meno: come possiamo dimenticare il film cult Space Jam, che ha segnato una generazione intera unendo il basket ai personaggi della Looney Tunes? Più di recente, Netflix ha rilasciato la pellicola Amateur che affronta il lato più nascosto del sistema sportivo americano con la burocrazia, la competizione e i sotterfugi.
L’incertezza di LeBron
Quello che resta dopo la conclusione della stagione di NBA è di sicuro l’incertezza che circonda LeBron James: già prima dell’inizio della serie finale di partite, il campione si era recato in viaggio a Miami per “prendersi una pausa e ritrovare la concentrazione” prima del momento saliente della stagione. Nonostante questo gesto potrebbe avere le intenzioni migliori e più nobili possibili, molti hanno letto tra le righe una mossa verso i Miami Heat, accennando forse alla possibilità di ritornare. LeBron si trova in un’interessante situazione, in quanto il contratto con i Cavs è in dirittura d’arrivo: si tratta del momento migliore per cambiare sponda ed esplorare nuove opzioni cavalcando l’onda delle prestazioni eccezionali degli ultimi due anni, oppure rinnovare il contratto con Cleveland e continuare a perseguire il progetto costruito a partire dal 2014, che però ha fruttato un solo titolo NBA finora. Negli ultimi quattro anni infatti, l’anello l’hanno portato a casa i Golden State per ben 3 volte. Altra opzione sul tavolo sono i Lakers, sicuramente interessanti grazie al fascino di una squadra che ha fatto la storia dell’NBA con Kobe Briant e al progetto che sembra stiano intavolando: il mercato estivo a Los Angeles sarà sicuramente movimentato. Dal fischio finale di gara 4, le voci di corridoio si sono sprecate e si dice che il figlio di LeBron sia già iscritto ad una scuola in quel di LA. Mentre, nelle ultime ore, i Cavaliers e il giocatore hanno confermato che ci saranno “molteplici incontri” tra le due parti, segnale che Cleveland non vuole perdere il proprio uomo di punta e che LeBron sta, giustamente, considerando le proprie opzioni.
Come il calciomercato, anche il mercato estivo dei trasferimenti oltreoceano terrà tutti gli appassionati incollati allo schermo, una distrazione gradita in un periodo monopolizzato dalla Coppa del Mondo di Russia 2018. Il futuro di LeBron potrebbe di certo cambiare gli equilibri e le carte in tavola per la prossima stagione, anche se una cosa è praticamente certa: alle Finals 2019 Golden State darà del filo da torcere a qualsiasi squadra affronterà, con LeBron in campo o meno.