Lunedì 22 Luglio 2024

Intervento di Italo Magno su consuntivo 2017

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Signor Presidente del Consiglio, signori consiglieri,

sembra sia stato inutile parlarne in tutti questi anni, perché quest’amministrazione ha continuato imperterrita a fare quello che ha fatto sempre, senza curarsi dei giudizi più e più volte espressi, con dati alla mano, da diversi consiglieri e dalla Corte dei Conti, che ha posto sotto amministrazione controllata la gestione, a dir poco erronea, di tanti anni portata avanti da questa Amministrazione e da quella che l’ha preceduta. Il gioco pericoloso continua e chi governa la città tratta i numeri come fossero aleatori e distorce le leggi della matematica, facendoli mutevoli ed incostanti; che si addizionino o si sottraggano, si moltiplichino o si dividano, i risultati sono a piacimento, come aggrada ai nostri amministratori giocolieri, ed i numeri possono perfino scomparire e ricomparire come si vuole. E voi consiglieri di maggioranza, che spesso coprite la vostra malavoglia di guardare in questi conti, affermando che la cosa che vi interessa della relazione dei Revisori dei Conti è il giudizio di approvazione finale, fareste bene a guardare estesamente il giudizio dei nostri revisori, perché domani vi potreste trovare in buona compagnia a pagarne le conseguenze, se approverete il bilancio, portandone tutt’intera la responsabilità.

Ma queste potrebbero essere solo parole al vento, se non fossero supportate da dati su cui è intervenuta opportunamente la Corte dei Conti, con interventi e giudizi così negativi da non lasciar scampo. Ma vi avverto è sempre la stessa storia, quella espressa dalla Corte nel Consuntivo 2014, nel consuntivo 2015, nel Consuntivo 2016 e sicuramente esprimerà nel Consuntivo 2017.  Per non parlare del fallimentare Piano di Rientro che avrebbe dovuto abbassare il debito del Comune ed invece registra ancora un forte aggravio della situazione

Leggendo il Bilancio Consuntivo 2017, salta subito agli occhi che avete inserito nei RESIDUI ATTIVI 2017 Canoni di concessione di impianti eolici, i canoni di Gestione Gasdotto e le Sanzioni ammnistrative per violazione di norme del Codice della Strada relativi agli anni 2012 – 2013 – 2014 – 2015 – 2016 – 2017, per un totale di 7.008.279,73 cent. ed ’imputati nei Residui extra tributari, pur sapendo che detti canoni non saranno pagati mai, sia perché non dovuti, sia perché il Comune ha dimostrato, ad abundantiam, di non avere capacità di riscuotere, una incapacità ormai così radicata che non riuscirà mai più a recuperare neanche le contravvenzioni finora non pagate.

Ma perché queste somme sono iscritte nei Residui Attivi 2017? È il solito gioco, ma che ve lo dico a fare, ve l’ho ripetuto ogni anno da quando sono in questo Consiglio. È l’alchimia di questa amministrazione, che vuole dimostrare di saperne una più del diavolo, sperando che nessuno se ne accorga mai, per potersi permettere, con la finzione di una posta attiva inesistente, spese maggiori a quelle che il Comune può permettersi, pensando poi di lasciare alle prossime amministrazioni il fardello di un gigantesco debito fuori bilancio, oltre a quello già riconosciuto dalla stessa amministrazione in carica, che ammonta a circa 18 milioni di euro, che i nostri figli ed i nostri nipoti, pagheranno fino al dicembre 2044, per un importo annuo  di euro 590.030.

Altra alchimia. Nell’approvazione della TARI 2018 io espressi tutto il mio scetticismo circa l’aumento del 15 per cento sulla tariffa dello scorso anno e dichiarai che quell’aumento era solo una prima trance che si faceva ingoiare ai Manfredoniani, giacché l’aumento complessivo sarebbe stato di circa il 25%. Il sindaco in persona e tutta la maggioranza smentì naturalmente la mia previsione ed io ne fui contento. Ma purtroppo, siccome i conti sono conti, leggiamo dalla nota della Dirigente del 4 Settore Economico finanziario, allegato al documento contabile, un’attestazione di debiti fuori bilancio, per debiti o fatture non ancora pagate, dovuti all’ASE, aggiunti ai 530.000 già gravanti sul Comune, per un totale di euro 4.166.535. In questa situazione, ci vorrebbe un illusionista, magari il mago Silvan, per fare sparire – abracadabra – anche queste somme dal bilancio del Comune, ma queste somme a debito ci sono ed i maghi no. Con tutti i grandi giochi illusionistici fatti finora, ai danni dei cittadini, questa volta i dati restano lì, ineliminabili. Ed allora, l’Amministrazione comunale deve fare qualcosa per ripianare questo debito. E cosa? Il Comune dovrà inviare a tutti i cittadini una nuova letterina relativa alla TARI. Io sono convinto che il Sindaco ci stia già pensando. Come dice la canzone? “Con un poco di zucchero la pillola va già, la pillola va giù.” Proprio così dice la canzoncina, ma questa volta forse l’illusionista non ce la farà a farci ingoiare anche questa pillola, e non so se sentiremo squillare la bella canzoncina, quando tutti i cittadini di accorgeranno quanto ancora dovranno pagare di TARI 2018, in aggiunta alla imposta già pagata o stiamo per pagare, che già conteneva l’aumento del 15 % rispetto al 2017.

Mi avrebbe fatto piacere che le voci del CONTO DEL BILANCIO 2017 fossero state più leggibili, perché i numeri sono stati scritti in caratteri così microscopici che io ho dovuto non solo inforcare gli occhiali, ma anche avere costantemente in mano la lente d’ingrandimento per riuscire a leggerci qualcosa. Soprattutto avrei gradito che le voci di bilancio fossero meno sintetiche e più esplicite, quasi si volesse interdire ai consiglieri di questa assise la possibilità di mettere naso su ogni singola voce, per raggiungere la loro piena comprensione.

E veniamo, ora, al recupero dell’evasione tributaria, rispetto a quanto previsto dal Piano Esecutivo di Gestione (PEG).

Per ICI/IMU: DA RECUPERE € 4.160.000                  RECUPERATI SOLO € 415.521

Per TARSU/TARES: DA RECUPERARE € 800.00        RECUPERATI SOLO €   50.013

Esempi come questi se ne possono fare a iosa, ma non voglio annoiarvi. Questo è il motivo per il quale i Revisori dei Conti hanno lamentato che “il controllo di gestione non risulta attuato in modo tale da verificare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi correttivi, il rapporto tra obiettivi e azioni realizzate, nonché tra risorse impiegate e risultati”. E con queste gravi incapacità esattive vorreste internalizzare l’ufficio tributi?

Ma non dice solo questo l’Organo di Revisione dei Conti. Lo dico a quelli che vedono solo la determinazione sintetica finale, rifiutandosi di perdere il tempo a verificare tutto il resto. A seguito delle verifiche effettuate, nel corso dell’esercizio 2017, l’Organo di Revisione ha riscontrato tutti quei fattori di criticità emersi durante le verifiche degli esercizi precedenti. In particolare ha riscontrato “il mancato raggiungimento dell’obiettivo previsto di contenere il deficit di cassa entro il limite di euro 9.076.266,44” ch’è stato superato di ben 2.151.709 euro.

Ha inoltre evidenziato altri profili di criticità emersi dal rendiconto 2017. E tra i tanti:

  1. Reiterato ricorso all’anticipazione di tesoreria;
  2. Limiti di recupero dell’evasione tributaria;
  3. Anzianità dei residui attivi, che vengono portati avanti senza mai risolverli;
  4. Debiti fuori bilancio;
  5. Superamento dei parametri di deficitarietà;
  6. Mancata tempestività dei pagamenti;
  7. Mancato controllo sulle attività delle partecipate, comprese l’ASE e la Gestione Tributi;
  8. Incapacità nel fronteggiare le spese con riserve proprie, con la conseguenza di gravare il Comune di ulteriori oneri dovuti agli interessi pagati sulle somme anticipate dal tesoriere.

 

L’art, 242 del d. Legs. 267 del 2000 stabilisce che, sono da considerarsi in condizioni strutturalmente deficitari i Comuni che presentano gravi ed incontrovertibili condizioni di squilibrio rilevati da un’apposita tabella allegata al rendiconto, contenente 10 parametri obiettivi dei quali almeno la metà presentino valori deficitari. Par tali enti, quindi, lo stato di deficitarietà strutturale si materializzerebbe con il raggiungimento di n. 5 parametri negativi.

 

Il nostro Organo di revisione ha rilevato per il nostro Comune ben 4 parametri negativi, ne manca un quinto, uno solo per sanzionare il Comune, dichiarandolo Ente Strutturalmente deficitario. Allora io dico, con piena convinzione di causa, che non sempre il precettore indulgente fa l’interesse del proprio allievo, anzi spesso un eccesso di generosità verso di lui determina la rovina di chi si vorrebbe salvare. E penso che sia proprio il nostro caso. Ogni giorno di più, con una gestione inadeguata ed allegra, l’amministrazione sta portando una città intera al dissesto finanziario e voi, esimi componenti dell’Organo di revisione dei Conti, in tale situazione vi preoccupate di salvare l’Amministrazione di questo Comune, senza pensare alla città. Perché dico questo? Perché vedo che almeno su due questioni, cioè l’imposta comunale IMU ed il tributo per i servizi indivisibili (TASI), l’Organo di Revisione dei Conti, dopo aver elencato tutta quanta la legge concernente i due argomenti presi in esame, si è astenuto dall’esprimere le proprie considerazioni. E qualcuno più sospettoso di me potrebbe pensare che quella lavata da mani pilatesca possa nascondere la volontà di salvare il discepolo asino dalla bocciatura.

 

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