“Maggiore partecipazione degli organi di controllo; lotta agli illeciti degli organi di controllo come ai recenti casi di Foggia e Catania; formazione specialistica e per tipologie di lavoro; incentivazione all’ammodernamento degli strumenti di lavoro, in modo che la sicurezza venga vista come dovere di protezione e non come fastidioso costo per le aziende; dare effettività alle sanzioni previste per legge, da inserire in una necessaria riforma della esecuzione penale”. Sono queste alcune delle proposte illustrate da Antonio Tasso, deputato del gruppo Misto-MAIE, durante il dibattito sull’informativa urgente sugli incidenti sul lavoro del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio alla Camera. “Ogni anno ci sono circa un migliaio di morti sul lavoro. Una media di quasi tre al giorno. Sia l’Osservatorio ASAPS che l’INAIL ci dicono che “si muore come 50 anni fa” e che, ad un lievissimo regresso nel 2017 (-1%), nei primi mesi di quest’anno si registra un aumento di circa il 12% della mortalità sul luogo di lavoro. Se aggiungiamo il dato del lavoro nero, il quadro risulta terrificante. Nel 2017 su poco più di 160mila aziende ispezionate, il 65% presentava irregolarità (cioè più di 103mila aziende), con 253mila lavoratori fuori dalle regole, 48mila totalmente in nero e ben 1 miliardo e 100 milioni di euro recuperati da contributi evasi, parliamo di risultati agghiaccianti”.