Tonino Racioppa è un manfredoniano trascinato giovanissimo lontano dalla sua città d’origine per lavoro. Ora vive a Matera. Come spesso succede, negli animi più sensibili, la lontananza porta ad accentuare l’attaccamento per la propria terra e a cristallizzarne i ricordi. Tonino per colmare questa lontananza si è concentrato sul proprio dialetto, una delle particolarità di ognuno degli 8000 e più paesi d’Italia, e uno dei caratteri che più lega al proprio paese d’origine. Infatti chi emigra spesso parla l’italiano con l’accento del paese in cui vive e il dialetto del paese d’origine.
Nel 2007 Tonino comincia a pubblicare in rete materiale dialettale, raccolto dalle voci dei manfredoniani più anziani e dalle sue reminiscenze giovanili. Il suo intento era quello di creare un vocabolario dialettale manfredoniano, impresa che tra l’altro era stata già realizzata nel 2006 da Pasquale Caratù e Matteo Rinaldi con la pubblicazione cartacea del loro Vocabolario di Manfredonia. Il sito di Racioppa viene chiuso nel 2016 e i tanti che lo seguivano appassionati si sono sentiti un po’ orfani, al punto da pregare Tonino di riaprirlo. Qualche giorno fa, con l’aiuto della deltaweb.com, Tonino è riuscito a rimettere in rete tutto il suo lavoro su un sito completamente rinnovato, www.parliamomanfredoniano.it.
Nelle sue pagine trovano spazio una dettagliata sezione su ortografia e fonologia; sommari cenni grammaticali, e poi una serie di indovinelli, proverbi, detti, sfottò e soprannomi con spiegazioni annesse. Infine, come un vero vocabolario, parole e modi di dire in ordine alfabetico, con traduzione e commento.
Di certo un lavoro non da poco, bisogna ammetterlo, nato dall’amore di Tonino per Manfredonia.
Da parte mia, basandomi su una lunga familiarità con le scritture dialettali garganiche, inclusa Manfredonia, mi sento di dire che il sito dovrebbe riservare maggiore attenzione alla grafia del dialetto. È una questione aperta, si sa, perché non esiste un’ortografia dialettale codificata e universalmente accettata. Tuttavia, sarebbe auspicabile non affidarsi solo alle fonti orali, ma prendere in considerazione le fonti scritte, che per il dialetto manfredoniano non mancano, e da queste ricavare una regola ortografica comprensibile e leggibile anche dai non “nativi”.
A Tonino comunque facciamo i nostri auguri e ci sentiamo di dirgli, con le parole del nostro Franco Pinto: Je te l’è ditte, mo’ vede tó.
Mariantonietta Di Sabato