I superstiziosi in Europa, e in Italia in particolare, sono ancora molti nel 2018. Lo dicono le statistiche che sono risultate dai sondaggi. In Italia, comunque, questa categoria di persone sono molti di più che in tanti altri paesi europei, infatti, qui ben il 58% dicono di essere attratti dall’oroscopo e di credere nella sfortuna. Più superstiziosi degli italiani sono solo i Lettoni e i Cechi, rispettivamente al 60 e al 59%. Portafortuna, cornetti, amuleti e coincidenze astrali interessano invece meno, per esempio, francesi, belgi, finlandesi, olandesi, tedeschi.
I pareri riguardo a questo particolare settore sono diversi, sembra comunque che coloro che resistono dal dare un’occhiata all’oroscopo o dall’incrociare le dita (o altro) quando un gatto nero attraversa la strada, passando sotto a una scala o versando sale a tavola, sono ancora diversi. In fondo si tratta di un’attenzione minima e visto che “non si sa mai” tutti ci prestano attenzione. Ma è così sbagliato credere nell’oroscopo? Chiamare a sé la dea bendata con qualche portafortuna è un male? La risposta a queste domande è da ricercare nella psicologia umana. Secondo gli psicologi stessi, comunque, in sé, credere all’oroscopo o nella sorte non ha mai fatto male a nessuno.
Guardare la fortuna e gli astri con un’altra ottica
Il numero di coloro che credono all’oroscopo e lo leggono quotidianamente è vicino, o uguale, a quello di coloro che invece, pur sostenendo fermamente di non credere a una sola parola, lo sbirciano per curiosità o divertimento. Credere o non credere alla fortuna e agli astri è una cosa del tutto soggettiva. Se, tuttavia, la luna ha così tanta influenza sulle maree, secondo alcuni, potrebbe non essere nemmeno così folle che le stelle e i pianeti incidano sulla nascita degli uomini.
L’oroscopo quotidiano, tuttavia, non si limita a questo, ma indicherebbe un’influenza presunta su ogni singolo giorno. Tale precisione tuttavia potrebbe essere un po’ troppo pretenziosa. Lo stesso si può dire per la superstizione che, se va ben analizzata, si scopre essere derivante da usi e costumi antichi. Un esempio: il famoso gatto nero che attraversa la strada, fa riferimento a una credenza medievale per cui questo tipo di felino fosse in realtà una strega e quindi legato con il demonio.
La storia è comunque piena di personaggi famosi, che hanno compiuto grandi opere, che hanno fatto riferimento agli astri. Un esempio, sempre citato a questo proposito, è il presidente americano Regan, che pare non prendesse mai impegni o non giocasse mai nemmeno a carte, senza prima aver consultato gli astri.
Come lui anche anticamente imperatori, condottieri e re che hanno fatto la storia. Tutti coloro che prima di un esame, di una gara sportiva importante, di un colloquio di lavoro o nel tentare la fortuna al gioco delle vlt gratis, per esempio, hanno quindi dei precedenti non da poco.
Credere nell’incredibile: la psicologia dice che può essere positivo
La verità comunque è che in sé, né l’oroscopo, né la superstizione fanno alcun danno reale se le persone si limitano a incrociare le dita o a portare con sé un piccolo amuleto. Se trovando un quadrifoglio o incrociando una coccinella, insomma, si guardano le cose con occhio positivo, ben venga.
Invece che chiedersi quindi “perché leggere l’oroscopo”, si potrebbe domandarsi “perché non farlo?”. Tutto quello che predispone le persone a guardare le cose sotto un’ottica ottimistica è positivo e può far trovare il coraggio di osare che invece non si avrebbe. La cosa importante, come detto, è che non si tramuti in un’ossessione e che non suggestioni.