Domenica 22 Dicembre 2024

Stupefacenti, armi, estorsioni e addirittura un proposito omicidiario. I carabinieri di Vico del Gargano eseguono tredici ordinanze a conclusione dell’indagine “Santa Muerte”

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Nelle prime ore della mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano, con il supporto di personale delle rimanenti Compagnie del Comando Provinciale di Foggia, degli Squadroni Eliportati “Cacciatori”, delle Compagnie di Intervento Operativo dell’11° Reggimento Puglia e delle unità antidroga del Nucleo Cinofili di Modugno, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 13 persone, residenti a Vico del Gargano, Ischitella, San Severo, Rodi Garganico, Foggia e Vieste, ritenute responsabili in concorso tra loro e a vario titolo, dei delitti di spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, porto abusivo di armi anche da guerra, estorsione, danneggiamento aggravato e ricettazione.

Le indagini avevano preso le mosse, nell’ottobre del 2016, da una perquisizione effettuata d’iniziativa alla ricerca di sostanze stupefacenti dai Carabinieri del Comando Compagnia di Vico del Gargano presso l’abitazione di un soggetto del luogo che, pur essendosi conclusa con esito negativo, aveva permesso ai militari di rinvenire, oltre al materiale necessario al confezionamento dello stupefacente, un taccuino con un elenco di nomi, soprannomi e cifre, che i Carabinieri avevano subito intuito essere riferiti ad acquisti e cessioni di stupefacenti. La Procura della Repubblica di Foggia, condividendo l’intuizione dei Carabinieri, aveva quindi disposto i necessari approfondimenti.

Era così stata avviata un’indagine che, con il coordinamento della citata Procura, anche grazie a numerose attività di intercettazione da subito aveva permesso di accertare che MONACO Donato Elia aveva ormai assunto il controllo dello spaccio di sostanze stupefacenti nei comuni del nord Gargano. Lo stesso, infatti, era emerso reggere le fila di un intenso e remunerativo spaccio di rilevanti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana, smerciate da numerosi pusher assoldati nei vari centri dell’area, imponendosi nell’illecito mercato soprattutto per la propria capacità di intimidazione. Concorrenti e acquirenti in ritardo nei pagamenti venivano infatti picchiati e minacciati, divenendo in alcuni casi vittime di attentati dinamitardi e di autentiche estorsioni. Nel corso dell’attività, infatti, è emerso che MONACO Donato Elia non aveva esitato ad utilizzare un ordigno esplosivo per danneggiare  l’auto e la porta dell’abitazione di un soggetto di Vico del Gargano debitore per una cessione di stupefacente. MONACO Paolo, invece, in un’occasione aveva violentemente picchiato un pusher concorrente, provocandogli gravi lesioni e addirittura fratture. I due, in concorso con BISANZIO Luca, avevano poi sottratto l’autovettura di un altro acquirente moroso, restituendola soltanto dopo aver ottenuto il pagamento del debito. L’indagine ha inoltre permesso di appurare che il gruppo criminale aveva nella propria disponibilità anche armi clandestine, una addirittura da guerra. Nello specifico, MONACO Donato Elia si era procurato due pistole, che aveva poi nascosto in un terreno in località “Mannarelle” di Vico del Gargano. Le armi in questione, prontamente recuperate e sequestrate dai Carabinieri, erano comunque già state utilizzate per minacciare debitori e concorrenti, e sarebbero dovute servire anche per gambizzare un acquirente di Vico del Gargano che non aveva pagato una partita di cocaina. Una punizione ben più grave, invece, il gruppo aveva in serbo per un concorrente che non si era piegato loro, continuando a “lavorare” in proprio. MONACO Donato Elia si era infatti procurato una pistola mitragliatrice, con relativo munizionamento, con la più volte dichiarata intenzione di uccidere il principale rivale in affari. Il tempestivo intervento dei Carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano aveva però permesso di scongiurare il peggio, e di arrestare in flagranza MONACO Donato Elia, MONACO Paolo, DEL CONTE Michele e TRICARICO Emilio, per detenzione e porto illegale di arma da guerra in concorso. I quattro, tutti originari di Vico del Gargano, dopo aver acquistato l’arma a San Severo dal pregiudicato NARDINO Matteo Nazario, grazie all’intermediazione di PALUMBO Carmine e SPARANERO Angelo, erano stati bloccati dai militari mentre, a bordo della loro auto, stavano portando a Vico la mitragliatrice Skorpion, calibro 7.65 parabellum, completa di 2 caricatori e 30 munizioni, appena acquistata.

Il principale canale di approvvigionamento dello stupefacente è invece risultato essere il foggiano D’ATRI Giovanni, anche se, per la marijuana, i contatti erano aperti con le organizzazioni albanesi. Tale circostanza è stata provata con il sequestro di un carico di 21 chili, depositato sulla spiaggia in località “Calenella” di Vico del Gargano, e destinato proprio a MONACO Donato Elia.

Le indagini, durate circa cinque mesi (novembre 2016 – marzo 2017), hanno consentito di recuperare tre armi (due pistole e una mitraglietta da guerra) col relativo munizionamento, nonché ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, per un valore complessivo di circa 150.000 euro, mentre l’attività tecnica ha consentito di accertare circa 1500 episodi di spaccio e di approvvigionamento delle varie tipologie di stupefacenti, per un giro d’affari complessivamente stimato in circa 300.000 euro. La custodia cautelare in carcere è stata eseguita nei confronti di MONACO Donato Elia, classe 1991, MONACO Paolo, classe 1993, D’ATRI Giovanni, classe 1988, DEL CONTE Michele, classe 1989, PALUMBO Carmine, classe 1981 e SPARANERO Angelo, classe 1969. La misura cautelare degli arresti domiciliari è stata invece eseguita nei confronti di GIOCONDO Daniele, classe 1992, PAGANO Nunzia, classe 1975, DEL CONTE Mario, classe 1991, DEL CONTE Michele, classe 1990, D’AMBROSIO Gianluca, classe 1997, e VENDITTI Giovanni, classe 1995, mentre quella dell’obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti di BISANZIO Luca, classe 1986.

 

Alcuni frammenti di intercettazione utili a comprendere la spregiudicatezza degli indagati.

  • Relativa ai guadagni: A:”…sai quanto gli ho fatto guadagnare con lo spaccio ai cristiani? 160.000 euro in due mesi…”.
  • Relativa al tipo di sostanza: B:”l’astinenza di questa ti fa sbattere la testa vicino al muro!”
  • Modalità di recupero della droga portata via mare e lanciata dai gommoni: C:”loro la lanciano nell’acqua, la portano vicino riva, con le corde e poi appena arriva la prima corda….zac…tagliano il filo….tu devi stare già là per recuperarla…”
  • Relativa alla pericolosità: D:”adesso ha toccato un cristiano che non doveva toccare, adesso vediamo un attimo quanto valgono loro, che dobbiamo fare….lo sparo…puhm puhm!!! Una botta …vai, vai, vaiii, che mo ti faccio vedere io a questo che gli faccio”

 

Articolo presente in:
Capitanata · Cronaca · News

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