I numeri parlano chiaro e annunciano una stagione estiva di arrivi massicci, il boom di numeri per il parco archeologico sipontino sembra non arrestarsi. A decretare il successo dell’installazione metallica dell’artista milanese Edoardo Tresoldi, sui resti della basilica paleocristiana, si aggiungono i pareri assolutamente positivi della comunità scientifica, quella archeologica nello specifico. Tempo fa non tardammo nel pubblicare l’entusiasmo trasmesso alla stampa dal professor Giuliano Volpe, che alludendo all’immagine di un incontro tra archeologia ed arte contemporanea, promosse a pieni voti l’inaugurazione dell’opera. In un momento storico particolare per la città sipontina che, in modo quasi impreparato ed inaspettato, ha visto crescere esponenzialmente le proprie presenze, tanto da accogliere nel castello di re Manfredi più visitatori che nei castelli di Bari e Taranto, continuano le analisi positive da parte del mondo degli archeologi.
Nel corso di un interessante convegno sull’archeologia integrale e sulle prospettive professionali per gli specialisti del settore, tenutosi il 26 Aprile scorso presso l’auditorium dell’ateneo barese, Desiderio Vaquerizo Gil, noto ed apprezzato archeologo spagnolo, ha parlato del caso di Siponto come “esempio italiano da seguire per poter garantire prospettive e avvicinamento alle risorse archeologiche da parte di una società più consapevole e partecipe delle sorti della promozione del territorio”.
Resta ancora da risolvere il problema della fruizione; lo stesso docente spagnolo ha sottolineato le difficoltà incontrate per la visita al parco, troppo spesso e troppo ingiustificatamente chiuso al pubblico.
Giovanni Gatta