Nei giorni 28/03/2018 e successivi i militari in servizio presso la Stazione carabinieri Parco
Nazionale del Gargano di UMBRA e la Stazione di Monte Sant’Angelo, hanno effettuato un
sopralluogo presso un cantiere forestale in loc. “Piano Canale”, agro del Comune di Monte
Sant’Angelo, ove erano in corsi lavori di taglio del bosco governato a ceduo matricinato
dell’estensione di circa 8 ettari. Al sopralluogo partecipava D.F. quale Progettista e Direttore dei
lavori, il Rappresentante legale della impresa boschiva D.A. ed il titolare dell’autorizzazione al taglio
boschivo Q.P.
Tali lavori selvicolturali erano autorizzati dalla Regione Puglia – Servizio Foreste sulla scorta del
Parere favorevole in merito alla Valutazione di Incidenza ambientale rilasciata dalla Provincia di
Foggia – Settore Ambiente, e del propedeutico parere rilasciato dall’Ente Parco Nazionale del
Gargano. Il bosco ricade in zona “1” di rilevante interesse naturalistico del Parco Nazionale del
Gargano, nel sito Z.P.S. (Zona di Protezione Speciale della Rete Natura 2000), e su terreno soggetto a
vincolo idrogeologico.
Dall’accertamento effettuato si è riscontrato che i lavori sono stati realizzati su una superficie di circa
7 ettari in contrasto alla normativa regionale vigente (R.R. n. 10/2009 e R.R. n. 19/2017), delle misure
di conservazione del sito Z.P.S. “Promontorio del Gargano-IT9110039” (R.R. 28/2008-DPGR
360/2017) e delle norme di salvaguardia del parco nazionale (L.394/1991 e DPR 05/06/1995 – All. A).
Infatti sono state rilasciate in bosco piante matricine di diametro inferiore a quanto prescritto
dall’Ente Parco, molte delle quali di mediocri caratteristiche fenotipiche e vegetative, aduggiate,
filate e scarse di chioma, nonché di scarsa resistenza all’isolamento; non sono state riservate a dote
del bosco gli esemplari arborei destinati all’invecchiamento indefinito (almeno 10 ad ettaro). Altra
violazione riscontrata è l’abbruciamento dei residui vegetali che, in tali aree protette, dovevano essere
tagliati in pezzi di 20 cm. o cippati e distribuiti al suolo; non è stata infine realizzata la chiudenda
prima del taglio, come prescritto dall’Ente Parco.
Accertata la condotta illegale dei soggetti questi venivano denunciati per violazioni ambientali e
forestali in aree protette, specificatamente per i reati di cui agli artt. 181 D.lgs 42/2004 e 733 bis del
Codice Penale, nonché per il reato di cui all’art. 6 c.2 del D.lgs 178/2014, poiché il materiale legnoso
depositato sui luoghi per la commercializzazione (Reg. UE 995/2010) era stato tagliato in violazione
alla legislazione nazionale.
Si procedeva infine al sequestro probatorio di circa 1.000 (mille) q.li di legname ed al sequestro
preventivo della restante area di bosco non ancora tagliata.
A parere dei Carabinieri Forestali, trattandosi in realtà di un bosco ceduo invecchiato, doveva essere
prescritta, più opportunamente, il taglio di avviamento a ceduo composto o ad alto fusto.
In area Garganica accade spesso di trovarsi in tagliate di boschi invecchiati dichiarati cedui
matricinati il cui intervento risulta più redditizio per l’eliminazione di piante matricine di maggiore
dimensione rispetto ai polloni, a discapito dell’Ambiente Naturale Protetto, ma in realtà trattasi di boschi da tagliare secondo criteri più rigorosi stabiliti appunto per i cedui invecchiati la cui
utilizzazione risulta meno redditizia.
Tali condotte pregiudicano il rinnovo e la ricrescita del bosco, creando i presupposti per l’alterazione
e il deterioramento dell’habitat, con danno ambientale amplificato dal fatto che l’area ricade
all’interno del Parco Nazionale del Gargano e in Zona di Protezione Speciale.
Le violazioni rilevate, per il rilascio di matricine non idonee e il mancato sgombero dei residui di
vegetazione, hanno comportato l’irrogazione di sanzioni pecuniarie per l’importo di oltre 8.000,00
euro.
L’attenzione del Reparto Carabinieri Parco Gargano per le utilizzazioni forestali sarà massima nel
Parco nazionale del Gargano, nei Siti di Interesse Comunitari e nelle Zone di Protezione Speciale, al
fine di garantire la tutela di tali aree protette da forme di utilizzazioni abusive.
Le segnalazioni relative ad emergenze ambientali potranno essere fatte al numero verde 1515 e/o al
112 dell’Arma dei carabinieri.