E’ quello che ci chiediamo tutti. Lo sperano anche le forze politiche che hanno “dovuto” chiedere più soldi ai cittadini per smaltire i rifiuti, per riservare alla nostra città il massimo del decoro. “Da domani, con questi aumenti, avremo una città più pulita… ci auguriamo”, hanno detto quelli che governano il paese, e ce lo auguriamo tutti. Le città più care per la tassa dei rifiuti si trovano al Sud. Capofila la Campania in senso negativo, eccelle il Trentino. Una tassa sempre più svincolata dalla qualità del servizio fornito alla collettività. Pagare di più non significa avere necessariamente una città più pulita. Tanti i fattori che influenzano il peso di questa tassa. La domanda più comune che si pone la gente: “ma con tutta la differenziata che facciamo, il disagio di mettere fuori casa tutti i giorni gli ingombranti mastelli, dobbiamo anche pagare di più invece di beneficiare dell’eco-bonus”? La risposta è SI, e ognuno come sempre cerca di portare le sue giustificazioni, più o meno valide, più o meno tecniche. Per gestire la pulizia occorrono mezzi, personale ed una oculata gestione manageriale capace di negoziare e bilanciare i costi con i ricavi. Oggi il rifiuto è per alcuni il miglior business e per altri, tra le peggiori gatte da pelare. In questo bilancio il ruolo dell’educazione collettiva, al decoro ed alla gestione del proprio rifiuto riveste un valore economico di grandissimo rilievo. Tolti gli animali da circo, che depositano i propri rifiuti nei cestini portacarte o in periferia, per i quali è difficile trovare un adeguato appellativo, non basta essere dei bravi cittadini, mettendo semplicemente la carta o la plastica nel mastello del giusto colore, occorre essere bravi “differenziatori” altrimenti il beneficio diventa un costo. Manca un po’ di educazione al riciclo ed una più attenta raccolta differenziata da parte degli operatori ecologici che, presi dalla frenesia di liberare le strade dai mastelli pieni, non ammoniscono gli “educati” cittadini lasciandogli dietro la porta la carta troppo sporca, la plastica non solo plastica, ecc. Questo comporta in discarica uno scarto che viene sottratto dal peso del rifiuto da differenziare e viene addebitato come disservizio nel ciclo di smaltimento. Oggi siamo arrivati tra il 65-67% di raccolta differenziata valore solo indicativo se consideriamo questo aspetto. La plastica, la carta, i metalli vengono venduti. Per smaltire l’indifferenziata paghiamo. Pagheremo più Tari perché probabilmente qualcuno si è fatto male i conti. Chi avrebbe dovuto fare il manager, ha permesso alla politica di fare i conti, oggi risultati sbagliati, poiché non è stato ben considerato che differenziare con le classiche campane (per il quale il costo di gestione e minore ma richiede un investimento iniziale) rispetto al porta a porta, avrebbe comportato degli investimenti in termini di attrezzature e di personale notevolmente più elevati, tralasciando il servizio di spazzamento per le strade per carenza di personale. Il costo del conferimento del rifiuto indifferenziato in discarica più che raddoppiato, non può essere l’unica leva di giustificazione di questo esorbitante aumento. Il servizio di gestione dei rifiuti e di pulizia ed igiene della città nel 2017 ci è costato €8.250.000,00 circa, nel 2018 ci costerà €9.896.096,00 oltre il 16% in più a cui si aggiungono €805.873,21 che sono i costi amministrativi di accertamento, riscossione e contenzioso (extra personale ASE) per intenderci la Gestione Tributi (un bell’8%). La somma ci porta a €10.701.969,21 che è l’importo sul quale viene calcolata la tariffa pro-capite della TAssa sui Rifiuti. Chiaramente, per dare un più efficiente servizio occorreranno più “soldati”. Rispetto alla dotazione attuale di personale saranno impiegate per tutto l’anno 31 unità lavorative in più oltre alle ulteriori 58 per il solo periodo estivo (saranno selezionati col sorteggio?). Altra novità portata dal nuovo Piano Economico Finanziario è l’aggiunta, nell’organico Ase di un Direttore Generale, figura attualmente non ricoperta, con un costo annuo di €115.000,00. Ne sentivamo la mancanza in effetti. Riusciranno i nostri eroi a ripulire la città con il “solo” aumento della TARI? Lo scopriremo nelle prossime puntate.
Raffaele di Sabato
Incremento TARI | |
15,90% | utenze domestiche superiori ai 100 metri quadrati |
16,75% | utenze domestiche tra i 50 mq. ed i 100 mq |
17,70% | utenze domestiche inferiori ai 50 mq |
15,24% | per le utenze non domestiche |