La veranda sul mare: tra Lucio Dalla e i Maestri d’Ascia

È quasi completa la nuova veranda sul mare situata di fronte al largo Diomede sul lungomare di Manfredonia. Una posizione suggestiva che si affaccia sul nostro mare, di fronte all’antico faro bianco e alle “tante” barche da pesca che popolano il nostro porto. Piazza che sarebbe dovuta essere completata entro la fine del 2016 ma tra burocrazia e qualche conto da mettere a posto, speriamo che entro l’estate sarà inaugurata. Un nuovo luogo dove passeggiare, dove ospitare la gente che popola sempre di più la nostra città, perché Manfredonia è davvero una bella città, piacevole luogo per trascorrere momenti di relax diurni o notturni. Come si chiamerà la nuova Piazza? Cosa ci metteremo per abbellirla? Quell’area per secoli è stata luogo di lavoro della pesca e della produzione d’imbarcazioni per i nostri pescatori. L’arte dei maestri d’ascia a Manfredonia merita di essere raccontata e tramandata perché si perde nella notte dei tempi. Allo stesso tempo quel luogo, quel quartiere, è stato cantato da Lucio Dalla, che visse nella nostra città alcuni anni della sua giovinezza e che lo immortalò sulla copertina di un suo disco nel 1971. Il nome della nuova piazza non è stato ancora definito, la discussione è piuttosto animata ma il confronto sembra aperto. Ciò che è stato però definito è l’arredo della piazza, infatti, lo scorso febbraio, la Giunta Comunale del Comune di Manfredonia ha dato indirizzo per la realizzazione dell’opera scultorea raffigurante Lucio Dalla, intitolata 
“LUCIO E IL MARE”, similare nei materiali, tipologia e composizione a quella già realizzata dal maestro siciliano Carmelo SUSINNI, esposta all’EXPO di Milano. Costo di tale opera ammonta presumibilmente a € 40.000,00 che può o potrebbe essere finanziata con le residue disponibilità economiche del progetto “Lama Scaloria”, previa autorizzazione da parte della Regione Puglia. La delibera dà atto che tale opera scultorea dovrà essere posizionata nella nuova piazza denominata “Veranda sul Mare”. Vedremo come andrà a finire.

Raffaele di Sabato