E’ accertato che statisticamente la vita media al Nord è maggiore che al Sud; considerato che al Sud il tasso di inquinamento è minore che al Nord, alcuni autorevoli studiosi hanno interpretato i risultati statistici affermando che il livello di assistenza sanitario al Sud è più scarso che al Nord. Certo, non c’era bisogno di dati statistici, né di autorevoli studiosi per rendersi conto che, soprattutto noi garganici, viviamo una realtà sanitaria, a dir poco, precaria. Ma l’indecenza non ha mai fine; è notizia di ieri che il Gargano subisce l’ennesimo sopruso, la Giunta Regionale decide di trasformare i PPI di Vico del Gargano e Vieste in postazioni di 118. Il taglio penalizzerà una vasta area che coinvolge 46.836 abitanti e che nei mesi estivi accoglie in media circa 300.000 turisti. Saranno garantiti su chiamata solamente l’assistenza e l’eventuale trasporto verso i Pronto Soccorso di riferimento (S.Severo o S.Giovanni per noi garganici); un passo indietro di circa 30 anni, le patologie che vanno dal codice giallo al bianco non avranno più assistenza.
Una decisione che non ci meraviglia affatto, tanto è vero che ci siamo battuti in questi anni per mobilitare e sensibilizzare le istituzioni locali a non credere alle promesse tranquillizzanti dei propri rappresentanti politici Regionali, che appena hanno potuto se le sono rimangiate. Non hanno voluto ascoltarci, i rappresentanti istituzionali locali, quando dicevamo di incalzarli chiedendo loro di formalizzare quanto affermato con atti di consiglio.
Nella scorsa campagna elettorale, che ha visto coinvolto il nostro comune, Piemontese-Cera e Gentile, durante un comizio a sostegno della lista di Guerra (sostenuta dal PD e SI oggiLeU) hanno smontato la battaglia politica avanzata dalla lista di Rifondazione Comunista, definendola strumentale e frutto di falsi allarmismi e che loro si sarebbero eretti a garanti della difesa dei PPI del Gargano. I risultati si sono visti.
Come non ricordare il consigliere Borracino, l’unico che ha supportato la campagna contro la revisione di un piano sanitario, già fin troppo penalizzante per il nostro territorio; ricordiamo sempre che alcune aree del Gargano distano 80 -100 Km dall’Ospedale più vicino. Anche se è venuto meno il suo contributo in occasione del primo dibattito svoltosi a Ischitella a causa di veti posti dai dirigenti locali di SI (oggi LeU) che erano nostri avversari nella locale competizione elettorale.
A questo punto, rivolgiamo un appello a tutti i sindaci del Gargano perchè la smettano di defilarsi, si assumano le loro responsabilità nei confronti della cittadinanza e impediscano al Consiglio Regionale di approvare l’ennesimo sopruso ai danni di una terra dove il diritto alla salute è sempre stato un miraggio.
RifondazioneComunista Ischitella
Federazione Provinciale di Rifondazione Comunista
E’ sbagliata la polemica incentrata sul numero degli abitanti interessati ai servizi, gli abitanti sono elettori e il numero è piccolo, può essere poco importante per il c.d. uomo politico.
Bisogna sottolineare l’ampiezza del territorio, la effettiva lontananza dei presidi sanitari tra loro ma, soprattutto, l’inadeguatezza delle strutture di comunicazione, delle strade provinciali che, essendo state abolite le provincie, sono diventate strade “fantasma”.
Poi, i “baresi” valutano il totale del costo della sanità della provincia e convengono che abbiamo dei “mostri” che assorbono i costi: La “Casa Sollievo della Sofferenza” e gli “Ospedali Riuniti di Foggia”. Questi due “mostri” dovrebbero essere “estesi” e occupare materialmente tutto il territorio del Gargano.