Lunedì 4 Novembre 2024

Una storia del gioco d’azzardo in Italia

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Provare a tracciare una storia del gioco d’azzardo in Italia non è cosa semplice.

Prima di tutto perché viaggiando in retromarcia con la macchina del tempo il numero delle fonti attraverso cui reperire notizie attendibili diventa sempre più eseguo. E poi perché il concetto stesso di gioco d’azzardo è variato col trascorrere del tempo.

Di certo c’è che gli antichi romani erano soliti scommettere denaro o altri beni sui combattimenti dei gladiatori. Ma non solo. Molto in voga erano anche i giochi che avevano per protagonisti i dadi.

Con un bel balzo in avanti nel tempo ci ritroviamo fra Medioevo e Rinascimento quando in alcune zone d’Italia, soprattutto quelle centrali dei liberi Comuni, fecero la loro comparsa le prime baratterie. Questi erano luoghi dove i viandanti e le classi meno abbienti, tentavano la sorte a carte o con altri giochi.

Inizialmente invise alle autorità furono poi tollerate e, infine, regolamentate con tanto di gabella. Anzi in alcuni casi i proprietari delle baratterie finirono con l’intrattenere un dialogo costante con le autorità locali, tanto da svolgere per loro compiti gravosi e spesso rifiutati dagli esponenti delle famiglie più nobili.

Ma fu solo nel XVII secolo che vide la luce il primo casinò come noi oggi lo intendiamo.

Teatro di questo evento fu la Serenissima. E’ nella città lagunare, difatti, che nel 1638 prendeva vita il Casinò di Venezia, casa da gioco ancora attiva.

Fra gli inizi e la prima metà del secolo scorso, il Novecento, sarebbero poi arrivate le altre tre sale da gioco italiane: il Casinò Municipale a Sanremo, nel 1905; il Casinò Campione d’Italia, l’exclave italiana in Canton Ticino, nel 1933; infine, il Casino de la Vallée a Saint-Vincent, nel 1947.

Ma la vera rivoluzione è figlia del nuovo millennio.

Nel mese di luglio di sette anni fa, il 2011, veniva autorizzata l’apertura di sale da gioco online con vincite in denaro. Ecco i primi casinò online col suffisso “.it” e autorizzati dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, come è NetBet Italia.

Oggigiorno il mercato del gambling online vale oltre il miliardo di euro e ha un peso specifico del 5,4% sul totale del settore (offline più online). Di sicuro sul suo repentino sviluppo hanno influito i miglioramenti tecnologici di questi ultimi anni. Dai modem a 56K che richiedevano infinita pazienza ai giocatori, siamo passati alla rete in fibra ottica. Gli hardware a disposizione degli stessi player sono notevolmente migliorati. E così se un tempo chi giocava d’azzardo lo faceva da casa in orario serale o dall’ufficio nei momenti di pausa dal lavoro, oggi con i più moderni smartphone e tablet è caduto ogni vincolo di luogo e d’orario.

E per il 2018 le previsioni sono di ulteriore crescita, sia per l’accesso di nuovi utenti alla Rete, sia per l’arrivo di nuovi allibratori sul mercato italiano.

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