Il sistema delle trasfusioni di sangue cambia. L’obiettivo: ottimizzare le cure riducendo il bisogno di trasfusioni e contenendo i costi.
Si terrà il 12 e 13 aprile 2018 a Manfredonia, presso Regio Hotel Manfredi, l’evento ECM dal titolo 3a GIORNATA DI STUDI DI MEDICINA TRASFUSIONALE DELLA DAUNIA “Risorsa sangue: appropriatezza, organizzazione e gestione clinica. Patient Blood Management e linee guida”.
Il Convegno promosso dalla Sezione di Medicina Trasfusionale di Manfredonia (ASL Foggia) ha avuto il patrocinio della Città di Manfredonia, del Centro Nazionale Sangue, della Società Italiana di Medicina Trasfusionale ed Immunoematologia e dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Foggia. L’attività svolta nei suoi primi nove anni della Sezione e rendere merito a coloro che hanno contribuito alla sua evoluzione. Si ringraziano Angelo Riccardi, Giandiego Gatta e Paolo Campo che a vario titolo hanno manifestato interessamento verso questo Servizio. Il Dott. Nicola Palumbo e l’inf. Sipontina Rinaldi, pionieri del Centro. Tutti i collaboratori, che nel tempo, vi hanno svolto la loro attività lavorativa. Il personale dei servizi logistici: Direzione Sanitaria, Direzione Amministrativa, Sanitaservice, Area del Personale, Ufficio Tecnico, Apparecchiature elettromedicali, Patrimonio. I colleghi e collaboratori delle Unità Operative del P.O. e del Distretto. Un grazie infinito vorrei riservarlo ai donatori di sangue, ai dirigenti delle loro associazioni. In questi nove anni abbiamo trasformato il Servizio, migliorandolo ed acquisendo notevoli competenze tecnico scientifiche che stiamo applicando ai processi di raccolta, lavorazione, distribuzione emocomponenti ed all’attività diagnostica. Ci siamo posti al SERVIZIO dei nostri utenti, qualche volta andando anche oltre le nostre competenze, ma sempre nello spirito per cui i veri datori di lavoro sono i nostri donatori ed i nostri pazienti. Abbiamo fatto tutto ciò che, con la nostra determinazione ed il vostro sostegno, ci è stato possibile realizzare.
L’EVENTO FORMATIVO
L’esigenza di garantire ai cittadini i richiesti Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria, in un contesto caratterizzato da un continuo adattamento del sistema ai nuovi bisogni e lo sviluppo di una diversa, e culturalmente innovativa, visione globale e multidisciplinare di approccio ai problemi, introduce oltre alle nuove acquisizioni scientifiche e tecnologiche anche la necessaria evoluzione di concetti consolidati quali ad esempio quello di autosufficienza, intesa non più come volta a soddisfare la domanda in sé, ma a garantire la appropriata disponibilità della risorsa sangue”.
Il Centro Nazionale Sangue (CNS) ha promosso – in linea con la Risoluzione WHA63.12 del 21/05/2010 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – un’iniziativa finalizzata a sistematizzare metodi e strumenti innovativi e più efficaci per garantire l’appropriatezza della gestione organizzativa e clinica della risorsa sangue. Tale iniziativa si identifica in una progettualità multiprofessionale, multidisciplinare e multimodale che si riassume nella definizione anglosassone di Patient Blood Management (PBM), che sviluppa un nuovo approccio in medicina trasfusionale il cui “core” è lo spostamento dell’attenzione dal prodotto (sangue) al paziente (ricevente), coniugando le esigenze di miglioramento del trattamento, riduzione del bisogno di trasfusioni (allogeniche) e dei rischi ad esse associati, ottimizzazione delle prestazioni erogate e contenimento dei costi ospedalieri. Esso si basa sostanzialmente su tre pilastri strategici per la realizzazione del cambio di paradigma che caratterizza l’approccio paziente-centrico. In sintesi: 1) ottimizzazione dell’eritropoiesi del paziente; 2) riduzione al minimo del sanguinamento; 3) sfruttamento e ottimizzazione della riserva fisiologica dell’anemia del singolo paziente. Ognuno di questi tre punti cardine rappresenta, rispettivamente, la risposta strategica a quadri clinici che possono causare outcome avversi e il ricorso alla terapia trasfusionale allogenica, e cioè anemia, perdita ematica e ipossia”. L’obiettivo del progetto è l’individuazione delle strategie e delle tecniche farmacologiche e non farmacologiche in grado di ridurre il ricorso alla terapia trasfusionale allogenica.
Dott. Gaetano Granatiero