La “Ricerca Partecipata”, (voluta dal Comune di Manfredonia e assunta dalla Regione Puglia a modello di intervento nelle problematiche ambientali) grazie alla autorità della Commissione di studio e al contributo della locale società civile, ha prodotto una rigorosa analisi scientifica i cui risultati sono stati presentati e illustrati il 16 giugno del 2017, nella Sala Consiliare del Comune di Manfredonia.
Tale ricerca mostra uno “scenario” poco rassicurante sullo stato di salute della nostra città in relazione cronologica e causale con gli esiti dell’inquinamento ambientale post-Enichem che ha avuto nell’incidente del 1976 nello stabilimento il suo episodio più eclatante.
Manfredonia dal ‘76 in poi ha perso il vantaggio di salute che deteneva rispetto al resto della Regione Puglia e della Provincia di Foggia. In pratica ci si ammala di più di tumore ai polmoni, di malattie cardiovascolari e nascono più bambini con malformazioni congenite rispetto alla media regionale e nazionale.
L’ipotesi scientifica più accreditata è quella che l’arsenico ed altri agenti tossici liberati siano ormai entrati nella catena agroalimentare e non smettano di manifestare conseguenze nocive sullo stato di salute dei cittadini.
Le opere di bonifica dei siti dell’impianto e delle sedi di stoccaggio dei rifiuti tossici registrano, dopo quaranta anni, ritardi inaccettabili principalmente imputabili alla inerzia nelle attività dei soggetti delegati da ENI a tale scopo che hanno fatto leva anche sulle divisioni tra i soggetti Istituzionali locali (i diversi Comuni della zona) che avrebbero invece dovuto svolgere una continua attività di pungolo e controllo delle attività stesse.
Altrettanto divise, se non addirittura rassegnate, in ogni caso assenti sul campo, sono apparse le anime ambientaliste della società civile, nonostante la chiara posizione “verde” espressa, anche recentemente, nella questione NO ENERGASdalla stragrande maggioranza dei votanti al referendum cittadino.
Il Coordinamento cittadino della Ricerca Partecipata,riunitosi con le associazioni lo scorso 22 marzo presso il Centro Diurno “Alda Merini”, ha condiviso la necessità di andare oltre la denuncia che finora non ha prodotto risultati evidenti ed individuare alcuni obiettivi realistici, condivisibili e realizzabili rispetto alle prossime attività come:
1)Sollecitare una conferenza dei soggetti Istituzionali locali (ad es. Comuni di Manfredonia, di Monte S. Angelo e Mattinata) per uniformare le strategia di pungolo e di controllo alle attività di bonifica.
2)Sollecitare attività certificate ( ARPA e UniFG) con periodiche e regolari analisi chimico-fisiche sullo stato di salute dell’ecosistema locale particolarmente indirizzato al monitoraggio della persistenza di sostanze tossiche nella catena agroalimentare.
3)Organizzare un meeting scientifico aperto al contributo di tutti i soggetti portatori di interesse culturale, politico ed economico della nostra area che, a partire dalla cura del nostro territorio ferito, provi ad immaginare prospettive di sviluppo vivibili , ecocompatibili che rispettino e sviluppino la vocazione economica e la bellezza del nostro territorio.
Per sabato 14 aprile alle h 18.00 è indetta una riunione delle Associazioni che intendono sottoscrivere il presente documento, presso il teatro “Lucio Dalla” Via della Croce s/n. Per l’occasione saranno presenti anche i ricercatori responsabili dell’ultima indagine epidemiologica.
In Piazza del Popolo alle ore 21.00 dello stesso giorno, sarà proiettato il film-documentario “Manfredonia la catastrofe continuata” di Massimiliano Mazzotta.
https://youtu.be/WNEdPBa1mtg