Dichiarazione di Paolo Campo, presidente del gruppo Partito Democratico in Consiglio regionale:
“E’ il Consiglio comunale di Apricena l’unica istituzione legittimata a decidere se realizzare o meno la struttura di accoglienza dei lavoratori migranti.
I consiglieri dovranno discutere e deliberare sulla proposta dell’Amministrazione, che ha offerto alla Regione Puglia la disponibilità ad accogliere uno delle strutture che fanno parte del piano articolato da Ministero dell’Interno, Regione e Comuni con l’obiettivo di impedire la ricostruzione del Gran Ghetto di Rignano e di tutte le altre indegne baraccopoli che punteggiano le nostre campagne.
A questa soluzione si è arrivati dopo 5 anni di confronti istituzionali e tecnici, curati con particolare attenzione e passione dal compianto Stefano Fumarulo, con l’intento di offrire una soluzione strutturale al problema dell’accoglienza di migliaia di lavoratori migranti nei mesi delle grandi raccolte agricole.
La Regione Puglia ha messo a disposizione terreni di sua proprietà o demaniali nel Tavoliere e in prossimità delle più importanti arterie di comunicazione. I Comuni, come Nardò o San Severo e Apricena, hanno offerto la disponibilità ad accogliere le strutture che saranno realizzate con i fondi regionali e ministeriali.
Ai villaggi, realizzati con moduli prefabbricati in aree delimitate e vigilate, avranno accesso esclusivamente cittadini stranieri con permesso di soggiorno e impiegati nelle aziende agricole in forza di un regolare contratto di lavoro. E la loro permanenza sarà indissolubilmente connessa alla durata dell’impiego.
L’amministrazione comunale di Apricena ha offerto la disponibilità ad accogliere uno di questi villaggi ottenendo dalla Regione Puglia la disponibilità a finanziare un’opera pubblica indicata dall’amministrazione stessa a vantaggio dell’intera comunità apricenese.
Entrambe le disponibilità, però, si potranno perfezionare esclusivamente a seguito di una delibera del Consiglio comunale che ratifichi la realizzazione della struttura per migranti.
In definitiva, sono i cittadini di Apricena a dover decidere, tramite i loro rappresentanti in Comune, se ospitare, o meno, i lavoratori migranti e contribuire, o meno, a risolvere un problema umanitario e di ordine pubblico: la presenza dei ghetti autocostruiti gestiti da organizzazioni criminali che realizzano profitti con il caporalato, la prostituzione, lo spaccio di droga e quant’altro di illegale”.
L’Ufficio Stampa