Cittadini di Manfredonia,
È antipatico dirlo per l’accezione un po’ saccente, ma LO AVEVAMO DETTO.
La Corte dei Conti, al primo monitoraggio di controllo del piano di rientro del Comune di Manfredonia, accerta il mancato rispetto degli obiettivi prefissati riferiti al secondo semestre del 2017 e, con una nota, stigmatizza l’operato dell’Amministrazione sipontina decretando una sonora bocciatura già al primo esame.
A chiare lettere, la Corte dichiara che il Piano di Rientro era troppo ottimistico – sfrontato e presuntuoso, aggiungeremmo noi – e gli obiettivi dichiarati, per la quasi totalità delle voci, non sono stati, assolutamente, raggiunti.
Anzi, beffa tra le beffe, il complessivo “deficit di cassa”, anziché ridursi a € 9.264.200,16 (-15,86% rispetto all’importo totale del deficit iniziale), risulta aumentato.
Esso, in soli sei mesi, è passato da € 11.010.592,49 a € 11.227.975,26 – con un aumento di € 217.382,77.
Durante il Consiglio Comunale di approvazione del Piano di Rientro, noi del Movimento 5 Stelle definimmo lo stesso un libro di favole: belle da leggere, ma impossibile da realizzare – sia per la parte spettante le maggiori entrate, che per quella relativa alle minori spese. Infatti, in questa prima verifica semestrale, emerge che nulla è stato fatto in entrambi i casi.
Abbiamo sempre sostenuto che chi aveva creato tali disastri non sarebbe mai stato in grado di ripianare i conti. Difatti, il riscontro della Corte dei Conti, con delibera N.25 del 01/03/2018, conferma quanto da noi più volte denunciato.
La Corte dichiara che le entrate per costi di acquisizione delle aree del 2° piano di zona sono pari a € 13.051,51 invece di 377.007,20 – quota del primo semestre su un totale di €1.800.000,00. Queste sono somme risalenti a circa 20 anni orsono e quasi raddoppiate ingiustificatamente, tant’è che i proprietari degli immobili, per opporsi alle richieste avanzate dall’Ente, hanno intrapreso svariate azioni giudiziarie.
Zero euro per i fitti Polder-Siponto, per i quali addirittura la Corte ha inviato la relativa documentazione alla Procura Contabile, stante la possibilità di intervenute prescrizioni e quindi danno erariale.
Favole, appunto!
Per quanto riguarda l’ASE, i Revisori hanno evidenziato:
– Criticità finanziarie
– Assenza di un Piano Aziendale volto a ridurre i costi
– Mancata copertura della perdita conseguita nell’esercizio 2016 di € 523.489,00 e che per l’esercizio del 2017 la società ha richiesto un incremento di risorse a carico dell’Ente per 900.000,00 euro oltre a quanto stabilito inizialmente con l’approvazione del P.E.F.
Tali somme hanno contribuito al NON RAGGIUNGIMENTO dell’obiettivo per la prima verifica semestrale, oltre a significare che, nonostante i sacrifici fatti da tutti i cittadini, con molta probabilità avremo un aumento della TARI per l’anno 2018.
Loro sbagliano e i cittadini pagano!
La Gestione Tributi non ha più un contratto, perché scaduto nel dicembre 2016.
Essa, però, ha continuato a svolgere il servizio di riscossione dei tributi ed entrate patrimoniali grazie a varie proroghe ottenute tramite Determine Dirigenziali fino al 31/10/2017.
Nei mesi di novembre e dicembre 2017 hanno continuato con la riscossione incassando le proprie competenze pari a € 510.158,71 pur non essendoci un impegno di spesa in bilancio e senza alcun titolo, generando un debito fuori bilancio.
Questa amministrazione non ha mai rispettato niente e nessuno.
Addirittura non ha consegnato la documentazione contabile necessaria allo svolgimento del monitoraggio da parte del Collegio dei Revisori dei Conti (successivamente ottenuta parzialmente e oltre i termini consentiti), infatti gli stessi Revisori, seppur in ritardo, hanno inviato una propria relazione alla Corte dei Conti.
La paura che durante la campagna elettorale venisse fuori lo scandalo era tanta. Arroganza all’ennesima potenza.
Questa Amministrazione non è mai stata in grado di gestire la cosa pubblica, ma finalmente la pacchia è finita. Sono finiti gli sfottò. Adesso c’è la Corte dei Conti che non perdona e parla di “dissesto pilotato” e fa presente che, qualora non si attuino le misure correttive nei termini imposti dalla stessa, la competente Sezione Regionale, trasmetterà gli atti al Prefetto e alla Conferenza Permanente per il coordinamento della Finanza Pubblica. Ove fosse accertato il perdurare dell’inadempimento da parte dell’ente locale delle misure correttive, il Prefetto assegnerà al Consiglio Comunale il termine di 20 giorni per la delibera del dissesto.
L’assessore al Bilancio, Pasquale Rinaldi, dopo quasi otto anni, si dimette per “problemi personali” e ben due dirigenti al Settore Bilancio si sono dimessi per “problemi personali”, tanto da far pensare che chiunque si avvicini a quello sciagurato settore venga colpito dalla “Sindrome di Paperino” e ne subisca gli stessi sfortunati effetti.
BASTA!!!
Questa Amministrazione e la maggioranza che la sostiene devono lasciare il timone e permettere a gente competente di riportare la nave, ridotta ad un relitto, almeno in posizione di galleggiamento ed evitare che il prossimo nocchiere si ritrovi col solo timone, mentre l’intera imbarcazione è ormai inabissata.
Sarà forse questo l’obiettivo? Cioe’, non permettere a nessuno dei successori di governare questa città?
Come farà il prossimo Sindaco a gestire casse comunali sfondate?
Chiunque sia, egli dovrà far fronte ad un indebitamento totale di oltre 80.000.000,00 € – tra mutui e spese non pagate. Si ritroverà una partecipata ASE sull’orlo del fallimento, strade indecenti, abusivismo dilagante in ogni settore, servizi al cittadino di scarsissima qualità e l’elenco sarebbe ancora più lungo, ma per sconforto ci fermiamo.
Ribadiamo l’accorato appello alle sorde orecchie di questa Amministrazione:
ANDATE A CASA e, per il bene di questa città, non occupatevi mai più della Cosa Pubblica.
MOVIMENTO 5 STELLE MANFREDONIA