Un tema in auge nella nostra società post-moderna che investe soprattutto il mondo adolescenziale è: il bullismo. L’Istituto comprensivo Perotto-Orsini durante l’anno scolastico ha proposto ai discenti come tema di realtà: il “rispetto”, declinato nelle varie accezioni. Quindi possiamo traslare il fenomeno nei vari ambiti della vita: lavorativo (mobbing), scolastico (bullismo), familiare/amicale (violenza di genere), società globalizzata-multiculturale (razzismo/terrorismo). Ciò si fonda sulla “sopraffazione” dell’altro: diverso da chi? L’altrui è l’aspetto speculare del “noi” che include e accetta l’altro-diverso da “noi”, arricchendolo nella diversità di genere, culturale, razziale e religiosa. Nell’era dei social network riveste una particolare rilevanza “l’appartenenza al gruppo” che seppur virtuale presenta gli stessi connotati di quella della vita reale. Per l’adolescente è fondamentale essere accettati nel “gruppo” in cui non sempre ci si riconosce. Questi aspetti sono stati evidenziati durante la presentazione del libro “Bulle da morire” in compagnia dell’autrice, prof.ssa Emanuela Da Ros, che ha risposto con entusiasmo alle domande postele dagli alunni delle classi seconde e terze medie dell’Istituto Perotto. Gli studenti hanno seguito un percorso di approfondimento dell’argomento “bullismo”, sviscerandolo nei vari aspetti psico-sociali. Il 19 marzo, hanno messo in scena sul palco del Teatro “Lucio Dalla” alcune situazioni tratte dal libro, interpretando alcuni brani.
Gli studenti hanno esposto delle profonde riflessioni sull’argomento in discussione, rilevando le contraddizioni della società moderna, egocentrica ed individualista, che li pone uno contro l’altro. Infatti secondo Giddens e Beck “l’uomo moderno” raggiunge il successo come “singolo” posto al centro dell’universo. Quindi i sentimenti della solidarietà e della fratellanza vengono ineluttabilmente messi da parte. Proprio come accade alla protagonista del libro, Giada, che viene esclusa dal “gruppo” ed isolata perfino dalla sua migliore amica, Stefania che cercherà di riconquistare l’amicizia solo dopo l’aggressione della protagonista, filmata e pubblicata attraverso un video nella chat dei Social. Il cyber-bullismo è un’altra forma più pervasiva che distrugge l’autostima della vittima bullizzata, esasperandola e spingendola talvolta al suicidio, e riportato anche dalle notizie di cronaca nera in televisione.
La dirigente scolastica dell’Istituto “Perotto”, prof.ssa Mariolina Sinigaglia, ha posto l’accento su questo punto, insieme alla scrittrice-giornalista trevigiana, sottolineando come i sentimenti vengano completamente annullati nel web. Infatti continua la Sinigaglia: “Non ci si rende conto del dolore che un membro prova nell’essere cancellato dal gruppo virtuale. Non si può vedere la lacrima celata dallo schermo dello smartphone”. La scrittrice al termine della serata ha ringraziato calorosamente le insegnanti, la direttrice e gli studenti che l’hanno coinvolta appassionatamente nella disamina dei tanti aspetti del “bullismo”, oggetto del libro. Al quesito conclusivo, sostiene come ottimista per natura che “il bullismo può essere superato con la solidarietà e il rispetto reciproco”. Il bullo è un falso-fighetto/a perché nasconde molta insicurezza e insoddisfazione di Sé. Quindi occorre fare prevenzione attraverso le agenzie formative (scuola, famiglia, parrocchia, palestre ecc.) per educare i giovani al rispetto e all’inclusione dell’altro la cui diversità è una ricchezza su cui costruire le fondamenta dell’amicizia. Un altro appuntamento importante è quello di mercoledì 21 marzo che vedrà la città di Foggia protagonista della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia” promossa da Don Luigi Ciotti, presidente dell’Associazione Libera, che organizza la manifestazione a cui non potrà mancare anche la rappresentanza studentesca di Manfredonia.
Grazia Amoruso