Acqua e terra rappresenta la settima raccolta poetica di Raffaele Lauriola e nasce da un profondo studio introspettivo, una confessione taumaturgica rivolta a se stesso, prima ancora che al lettore, partorita dalla necessità di cercare un senso al concetto di felicità che si realizza miracolosamente: “In fondo la cimosa di un sorriso”. Così si apre la raccolta rivelando quello che è essenzialmente il bisogno del poeta di far fronte alle “intemperie in riva al mare”, quasi fosse un rifugio intellettuale dove pulsa il cenno di un sorriso. Un gesto incompleto, ma che esiste.
Acqua e terra cavalca le ferite di una laica religiosità permeata dagli errori superomistici che scalano le vette di un materialismo apocrifo, tragico: ” C’è un’ora che inizia tra le dita un rosario, a qualsiasi ora”. Come la carrucola montaliana i componimenti di Raffaele Lauriola cigolano tra speranza e amore, limiti e confini, sorrisi e silenzi: “Vai, ci sono tante fermate dove potrai incontrarti, non ti fermare, non mi aspettare, sono sempre lì ad un passo da te, più avanti” [ dalla prefazione di Arianna Lauriola].
Acqua e terra sono due degli elementi primigeni della creazione sia secondo la filosofia greca sia secondo la tradizione biblica. Acqua e terra sono gli elementi irriducibili della poesia, della creazione, del plasma della parola [dalla prefazione di Giuseppe Manitta].
Raffaele Lauriola nasce a San Severo nell’ottobre 1963 e vive a Foce Varano, dove inizia a scrivere i primi versi sin da bambino delineando un excursus poetico saldo e ben definito. La sua vocazione poetica è andata via via consolidandosi fino alla nascita di “Io e il male” che vede la sua pubblicazione nell’anno 1981. Dopo un’incisiva attività poetica è giunto alla pubblicazione di “Inquietudini” e “Oltre l’artiglio” rispettivamente nell’agosto e nell’ottobre 1983. “La morte e l’amore” vedrà la sua pubblicazione nel 2013, racchiudendo oltre un trentennio di poesie lasciate sino ad allora inedite. Accompagnato da una fervida ispirazione continua a comporre versi che confluiscono in “L’aquila e la farfalla”, pubblicata nell’aprile 2016, e in “Ars naturae”, pubblicata nell’ottobre dello stesso anno. “Dune” e “Voglio solo i tuoi occhi” rappresentano i suoi ultimi scritti tuttora inediti.
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Arianna Lauriola