“Non voglio che si dica che questa mattina è venuto Luigi Ciotti. Io rappresento un noi. Sono convinto che il cambiamento non è opera di navigatori solitari ma ha bisogno di ciascuno di noi”. Con queste parole esordisce Don Luigi Ciotti, presidente di Libera che questa mattina nell’auditorium del “Toniolo” ha incontrato gli studenti dell’Istituto tecnico economico “Toniolo” e dell’Istituto comprensivo “Giordani-De Sanctis” per confrontarsi con loro sui temi della legalità e dello sviluppo. Don Ciotti ha ricordato la sua vita da emigrante a Torino e i giudizi dei suoi coetanei a causa della difficile condizione economica della sua famiglia: “La mia famiglia era povera ma dignitosa. Noi in questo momento siamo responsabili delle nostre parole e quest’ultime non devono dividere, umiliare o minacciare ma avvicinare. I nuovi mezzi di comunicazione devono essere utilizzati nel giusto modo senza lasciar spazio ad insulti razzisti”. Particolarmente significativa è stata la riflessione di Don Ciotti sul significato del concetto di legalità, da intendere non come un idolo o un fine, ma come uno strumento per difendere la giustizia e la dignità di ogni persona. L’invito che Don Ciotti ha rivolto ai giovani presenti e non all’incontro è assai incisivo: “Per sconfiggere la mafia dobbiamo eliminare la mafiosità che è in noi, a partire dalla corruzione. In Italia il livello di corruzione è aumentato in maniera impressionante perché molti hanno scelto la legalità malleabile e sostenibile. Il nostro compito è quello non di educare alla legalità ma di educare e basta”. Per il fondatore di Libera, “la legalità deve saldarsi alla responsabilità”. Tutti noi sentiamo fortemente il bisogno di interrogarci perciò dobbiamo continuare nel nostro piccolo ad approfondire per conoscere: è questa la nostra responsabilità. E ancora: “State alla larga dai navigatori solitari, da chi pensa di aver capito tutto, salutatelo da parte mia” conclude sarcastico Don Ciotti, che sottolinea ancora una volta la necessità di essere umili ma curiosi. In conclusione dell’incontro, dopo aver risposto in modo diretto ed appassionato alle numerose ed interessanti domande poste dagli studenti, Don Ciotti ha sottolineato l’importanza della scuola, perché è la cultura che dà la sveglia alla coscienza e la mafia ha paura della coscienza e ha dato appuntamento a tutti a Foggia per partecipare il 21 marzo 2018 alla XXIII “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, promossa dall’associazione Libera.
Chiara Gelsomino