Domenica 24 Novembre 2024

Un autentico coro di voci di gioia e di amore. La lunga Notte del Liceo Classico

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Giunta ormai con grande successo alla sua quarta edizione, approda per la seconda volta a Manfredonia, con sei ore di apertura straordinaria, dalle 18:00 alle 24:00, in contemporanea con 407 licei classici italiani, la Notte Nazionale del Liceo Classico “A. Moro”, sezione associata del Galilei. “Un meraviglioso e coinvolgente viaggio nel mondo della cultura classica, presentato come una realtà viva, capace ancora di trasmetterci il meglio della nostra storia. Una festa che ha reso veramente protagonisti i giovani e ha donato a noi sorrisi ed emozioni”. Così dicono i genitori dell’evento dedicato quest’anno ad Afrodite, tema scelto dalla prof.ssa Rosa Angelillis, che da due edizioni coordina il progetto, con la collaborazione di un team affiatato di docenti. Performance teatrali, talent show, satira di testi letterari, allestimenti d’arte, coreografie, dibattiti e simposi, poesia e canto corale dedicati a tutte le forme di amore e disamore, in lingua italiana, latina, greca e inglese. Una kermesse originale per una notte speciale. “La Notte del Liceo Classico”, dice il Dirigente Leonardo Aucello, “non è solo una festa ma è principalmente un modo alternativo e innovativo di fare scuola, puntando su una formazione di natura diversa, che si affianca a quella tradizionale per essere ancora più incisiva e proficua. L’iniziativa, sostenuta a livello nazionale dal Miur, ha come obiettivo principale la promozione e la difesa del valore formativo della cultura classica, delle nostre radici più autentiche e della nostra tradizione.” Dal Coro Classico Moro, accompagnato da musica dal vivo, alla suggestiva danza dedicata a Pompei, città veneriana, la città più “viva” delle città “morte” dell’antichità, dall’amore e l’abbandono del mito di Arianna e Teseo all’Orestea di Eschilo in un adattamento dalla traduzione di Pasolini: “Li chiamiamo “miti”, ma hanno il gusto, e il senso, della nostra vita. I grandi miti d’amore raccontati e rappresentati come storie vive, dice la prof.ssa Angelillis, i miti sono quel che resta dopo la dimenticanza, la rovina, il tempo che passa. Per questo sono eterni, perché sono al fondo di noi. Parlare di Afrodite significa parlare di amore, come lo raccontano i Greci. Non è solo un sentimento struggente, è la forza che lega insieme il tutto, il nodo che ci stringe, il cielo che ci sovrasta: raccontare queste storie è come riavvicinarsi ad un mondo in cui ogni cosa aveva un’anima”. A riprova che il Liceo Classico ha un curriculo sempre attuale, è pieno di vitalità ed è popolato da studenti motivati, ricchi di grandi talenti e competenze che oltrepassano di gran lunga quelle richieste a scuola, ma che su di esse si innestano e si fondono. Una “buona scuola” come nessun ministro e nessun governo immaginerebbe.

Marta Di Bari

 

Foto di Lorenzo Tagliamonte

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