Dicembre agitato per la maggioranza, rinvia ben 2 volte il Consiglio Comunale date le incomprensioni interne alla fazione. I temi caldi erano: variazioni di bilancio in via d’urgenza e vari riconoscimenti della legittimità di debiti fuori bilancio imposti dalla magistratura. “Dimissioni”, urla all’unisono l’opposizione, c’è chi addirittura prepara un esposto sul Consiglio del 29/12/2017. Ma cosa sta accadendo? Come sottolineato dal consigliere Taronna (FI), la maggioranza partì con ben 19 uomini a sostegno della giunta Riccardi, contro 6 dell’opposizione. Succede, poi, che a Febbraio arrivi la Corte dei Conti a vigilare sulle casse comunali depauperate dalle passate amministrazioni e ne deriva una spending review della magistratura di tutto rispetto. Il risultato è una città senza soldi con la mission impossible di sanare i debiti pregressi senza commettere un solo errore di contabilità. I primi ad abbandonare la nave non tardano ad arrivare. Il secondo semestre del 2017 è stato esemplificativo di quanto sia semplice (non insofferente) passare dal carro dei vincitori al carro dei dissidenti mettendo a nudo una maggioranza spesso risicata. Gli influencer politici danno l’amministrazione per morta, ma il Sindaco, qualche giorno fa, risponde emanando un bollettino di salute che include 13 uomini ancora dalla sua parte. “Non è stato un periodo felice e gli ultimi 3 consigli comunali lo hanno dimostrato” – dice Alfredo De Luca, consigliere comunale fuoriuscito dal Movimento E.S.T. e di supporto alla maggioranza governativa nel gruppo misto – “se non si ha supporto in Giunta, è normale si generi malumore che porta disguidi come i rinvii dicembrini che intralciano il perseguimento degli obiettivi ”. I malumori passati non riguardano questioni di contenuto, quindi, quanto di forma: chi mastica politica sa bene cosa implichi un assessorato vicino quando si accarezza in prima persona il potere di decision-making. Non la pensa così Mariagrazia Campo (PD), la quale esclude che i malumori siano tutti correlati alle poltrone: “bisogna prendere sul serio le questioni che attanagliano la città, non le persone che inseguono poltrone”, ammette con un certo pragmatismo. Apprezzabile la schiettezza, oltretutto, se si considera che alcuni consiglieri di maggioranza si siano rifiutati di parlare ai microfoni della stampa. “Siamo i megafoni della cittadinanza”, esclamavano prima di esaurire le batterie in tempi meno sospetti i politici. Entrambi i consiglieri della rinnovata maggioranza sono d’accordo sul fatto che bisogna ripartire dai programmi tenendo a mente che ora è possibile portare a termine solo parte di quei propositi considerato il periodo di austherity. Il Riccardi stratega ha di nuovo messo d’accordo tutti, ed è così che funziona. Come ci sia riuscito resta un mistero. “Se si comincia dalla maggioranza, è giusto il confronto, ma è ancora più corretto che anche le minoranze interne continuino il supporto offerto dal principio nonostante il dissenso”, spiega a ragione Alfredo De Luca. Dura contro le critiche delle opposizioni la Campo cittadina: “i toni apocalittici allontanano i cittadini dalla politica e mistificano le istituzioni”, esordisce, “la rabbia investita in questa dietrologia bassa e disgustosa potrebbe essere investita in proposte su come risolvere i problemi piuttosto che amplificarli”. Il riferimento è alla vicenda Gestione Tributi, per la quale è già pronto un bando volto a cercare una partnership privata che sistemi gli asset aziendali della partecipata. L’unica certezza è che nei volti della maggioranza targata PD et/od gruppo misto c’è serenità e positività. Basteranno per sbrogliare la matassa o sarà ancora tutto fumo e niente arrosto? Perdonateci la sintesi schietta, ma se ci si leva la benda dagli occhi, il degrado è evidente.
Antonio Raffaele La Forgia