Ieri 16 gennaio il musicista sipontino prof. Luigi (Gino) Talamo ha concluso il suo viaggio terreno. Nato nel 1940 a Manfredonia in una famiglia di pescatori, ultimo figlio, Gino da giovanissimo scopre di amare la musica e ne segue il richiamo studiando violino al Conservatorio di Foggia. Dopo il brillante diploma col massimo dei voti segue la musa a Palermo come violinista presso l’orchestra Sinfonica del “Teatro Massimo” vi rimane per alcuni anni. La musica diventa la sua ragione di vita e per un giovane disposto a fare di tutto l’Italia è piccola, cosi Gino si trasferisce a Firenze al “Maggio Musicale Fiorentino”. Sono gli anni in cui conosce anche la sua prima moglie, Partenope Bion, figlia del celeberrimo psichiatra e psicoanalista inglese W.R.Bion: è la musica che fa incontrare il ragazzo di Manfredonia e la figlia dell’inventore della terapia di gruppo. Dal matrimonio avranno due figlie. Successivamente il talento porta Gino a Roma dove vince un concorso per la prestigiosa Accademia Nazionale di S.Cecilia. Qui si appassiona allo studio della Viola ne conseguisce un corso di perfezionamento per Quartetto d’Archi e continua a vincere concorsi e si afferma come Prima Viola presso Orchestre Liriche e Sinfoniche italiane. Anima prestigiose stagioni della concertistica da camera come quella svolta nei “Virtuosi di S. Cecilia” con Uto Ughi come Direttore e Solista in una tournée di concerti in Austria e Italia. Ma è a Torino che la famiglia Talamo mette radici nel 1978: Partenope è una psicoanalista molto stimata in Italia e nel mondo, impegnata con intellettuali del calibro dello psicoanalista Franco Fornari su temi difficili come la Guerra Fredda. Gino invece entra stabilmente come Prima Viola e solista nell’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino (ora Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino). Diventa anche professore di Violino presso il Conservatorio di Musica “G: Verdi”. Una carriera al top che non cambia la semplicità dell’uomo: “Per tutti gli amici era solo Gino” ricorda Tonino Racioppa “ironico e intelligente, ma diretto nel parlare, ” gli amici di una vita a Manfredonia e Civitavecchia concordano commossi. “Gino era un guascone elegante, capace sia di coinvolgere gli amici con la sua fragorosa e contagiosa risata, sia di comporre e arrangiare elegnatemente musica propria per orchestra.”
L’apice dei riconoscimenti alla carriera concertistica Gino lo vive nel 1986 quando partecipa a Rio de Janeiro alla World Philharmonic Orchestra diretta dal M° Lorin Maazel: l’orchestra viene composta da tutte le prime parti (solisti e virtuosi) provenienti dalle maggiori orchestre del mondo.
Con il pensionamento e vedovo Gino torna a Manfredonia, di cui apprezza il mare, il suo secondo amore dopo la musica, e le amicizie, il clima e le vecchie amicizie. Nuove ne nascono, compresa quella particolare con Nadia, che diventa in seguito sua moglie. E’ Nadia a informare gli amici sulla salute di Gino e lei a darne la notizia della dipartita.
A Nadia, alla figlia Alessandra e agli amati nipoti va l’abbraccio di quanti hanno avuto la fortuna di conoscere Gino Talamo, artista illustre e uomo di cultura che ha conservato nel cuore l’amore per la propria terra. Un sipontino, ragazzo dentro e umile come chi sa che c’è sempre qualcosa da scoprire e imparare nel mondo.
Le esequie a Bologna venerdi 19 gennaio. La moglie Nadia e la figlia Alessandra informano che la camera mortuaria sarà aperta dalle 12 alle 14.30 all’Ospedale Maggiore via dell’ospedale. Si partirà da lì per poi essere dalle 15 alle 16 alla sala del commiato del Polo crematorio in via Alcide de Gasperi 3 Borgo Panigale.
http://web.tiscali.it/kaleidosmusica/artisti/talamo.htm