La ringrazio Direttore per avermi dato l’occasione di rispondere al Suo comunicato circa le notizie false in merito ad alcuni reparti dell’Ospedale “S.Camillo de Lellis”.
Anni fa la politica fece la scelta (da tanti ora riconosciuta come scelta sbagliata) di trasformare il sistema sanitario nazionale in aziende, come quelle private, dove c’e’ un manager scelto dalla politica e ben pagato per far funzionare l’azienda. In un’azienda ci sono: la direzione strategica, i dipendenti e gli azionisti. In questo caso gli “azionisti” sono i cittadini di quel determinato territorio che hanno diritto ad un buon sistema sanitario e anche il diritto alla critica come nelle aziende private. Se la Direzione Strategica dovesse commettere dei gravi errori decisionali o organizzativi questi resteranno per sempre a danno dei cittadini; la Direzione invece passa e se ne va. Allora e’ necessario la vigilanza dei cittadini (e dei politici). La mia era una semplice lettera di auguri che ho sempre fatto ai miei colleghi sia quando ero in servizio sia in questi ultimi sette anni. Naturalmente li invitavo ad aprire gli occhi su quanto sta succedendo. Come ho riportato nella lettera, nel 1971 all’apertura dell’Ospedale avevamo 143 posti letti ora depauperato di divisioni importanti per una citta’ di circa 60.000 abitanti come l’Ostetricia e la Pediatria (bel progresso!!!)
In merito a quanto dichiarato da Lei: “..ci stupisce che si possa dare spazio a notizie assolutamente prive di fondamento come queste e ci sconcerta il fatto che si possa dare spazio a persone che, senza alcun ruolo istituzionale, si avventurano ecc…” le voglio ricordare che non e’ necessario ricoprire un ruolo istituzionale per capire che le cose stanno andando male. Nondimeno nel ruolo istituzionale io ci sono stato per 40 anni e sono all’altezza di giudicare i processi e le dinamiche ospedaliere ne’ occorrono algoritmi per capire che una struttura versa in grave difficolta’. Non e’ mai stato, e non lo e’ tutt’ora, nel mio stile ne’ essere allarmista e ne’ essere sprezzante nei confronti di altri. Ma veniamo al punto.
Le notizie sull’Ortopedia che Lei ritiene false sono note da anni. Del resto chi sostiene che sono false evidentemente non si reca in Ospedale da un bel po’ di tempo. In diversi periodi (in particolare nell’estate scorsa per oltre un mese) il reparto e’ stato costretto a chiudere (generando un danno economico all’ASL per la mobilita’ passiva verso altre strutture ospedaliere non dell’ASL, per mancanza di personale medico. E’ solo per l’abnegazione dell’attuale primario e del suo collaboratore che il reparto riesce ancora a erogare prestazioni anche se al minimo del suo potenziale espresso in passato ma al di sopra delle loro stesse forze. La cosa non puo’ durare in eterno e Lei lo sa. Attualmente si e’ ripresentata la stessa situazione: se solo uo dei due amici medici si ammala (ed e’ successo) il lavoro diventa massacrante in quanto c’e’ la sala operatoria, il reparto, l’ambulatorio, ecc…E tutto questo e’ dimostrato anche dall’ordine di servizio del suo Direttore Sanitario del San Camillo che ha ordinato la mobilita’ di personale infermieristico dell’Ortopedia in altri reparti giustificando la ridotta attivita’ del reparto e mettendo in difficolta’ i turni del personale infermieristico stesso. Naturalmente tutto cio’ porta ad abbassare notevolmente il numero delle prestazioni e sappiamo bene che oggi, con i nuovi indirizzi nazionali e regionali (discuteremo dopo di questi indirizzi tecnocratici) , un reparto che non ha i numeri e’ destinato a chiudere (cosa che e’ gia’ avvenuta per altri reparti e non e’ una notizia falsa). Puo’ sembrare che la colpa sia degli operatori ma come sempre non si analizza mai la vera causa e cioe’ che tutto cio’ e’ dovuto al fatto che non si e’ provveduto alla dotazione di un organico medico adeguato. E lo ammette Lei stesso quando afferma che “l’unica difficolta’ oggettiva, peraltro nota e mai sottaciuta, e’ legata all’arruolamento di alcune figure professionali. Ora non voglio entrare nel merito del motivo per cui da tanti anni non sono stati ancora effettuati i concorsi pubblici (non abbiamo il tempo necessario per farlo) ma non puo’ dire che sono notizie false quelle da me citate.
Vogliamo parlare della Chirurgia e del Servizio di Anestesia e Rianimazione (Sala operatoria)?. Lei sa benissimo che a breve andra’ in pensione l’attuale primario del servizio ed e’ gia’ andato via per mobilita’ un altro anestesista per cui, con il restante personale, 3 unita’, non sara’ possibile poter operare con continuita’ se non saranno sostituiti con celerita’.
Per quanto riguarda la Chirurgia, Lei lo sa, e lo sappiamo anche noi, che un chirurgo a febbraio andra’ in pensione e che l’attuale primario incaricato e’ a scavalco per cui la chirurgia non avra’ piu’ possibilita’ di effettuare interventi mantenendo gli standard di qualche tempo fa.
Quindi di quali notizie false parliamo.
In merito poi a eventuali querele (di solito queste si usano sempre per minacciare e far zittire la gente) qualche “querela ” la dovremmo fare noi cittadini di Manfredonia per essere stati trattati con iniquita’ nel piano di riordino ospedaliero e per una poco brillante gestione dovuta ad una mobilita’ passiva per le ragioni sopra esposte che ha creato e crea tutt’ora gravi disagi ai nostri cittadini.
Vede Dr. Piazzolla, io sono stato un tecnico (non un tecnocrate), che ha sempre avuto di mira il bene degli ammalati, dei cittadini; ho studiato i processi e i meccanismi ospedalieri durante tutta la mia attivita’ ospedaliera e lottero’ fino alla fine perche’ ai cittadini di Manfredonia venga garantito il diritto alla salute previsto dalla nostra bella Costituzione .
Lei finito il suo mandato se ne andra’ ma noi resteremo qui e quindi abbiamo il diritto-dovere di vigilare.
Del resto credo che Lei al mio posto farebbe la stessa cosa. In seguito discuteremo anche dello stato in cui versa la nostra Cardiologia, reparto considerato salvavita.
Poiche’ staremo a vigilare Le faro’ pervenire in seguito altri comunicati nell’attesa di vedere un concreto riscontro anche in merito ai concorsi.
Per concludere Dr. Piazzolla voglio assicurare Lei e altri che non ho bisogno di alcun “palcoscenico mediatico” per una visibilita’ personale e strumentale (questo servira’ a qualche altro per far carriera non a me) e che non c’e’ nessun interesse politico particolare come avra’ ben compreso.
Ora la lascio al suo lavoro.
Per un’eventuale risposta sa dove trovarmi.
Dr. Michele Troiano