Sessant’anni fa Manfredonia aveva il suo Ospedale Civile intitolato a S. Camillo De Lellis. Nel marzo del 2016 il Comune cedeva il nosocomio all’Azienda Sanitaria locale di Capitanata. Tante le soddisfazioni, tante le vicissitudini, ancor tante le delusioni e i bocconi amari che in questi lunghi anni la nostra città e il territorio hanno dovuto ingoiare per volere della politica e molto spesso per la insipienza di chi, nel tempo, l’ha gestito. Per le tante eccellenze che lo resero importante in tutta la Regione e che oggi, negletto, l’hanno svuotato riducendolo a un semplice presidio ospedaliero. Sono stati chiusi i reparti più importanti, come la ginecologia e l’ostetricia che avrebbero consentito ai nostri figli di nascere a Manfredonia. Opportunità che, invece, è stata data ad altri Comuni, usando due pesi e una misura. Stessa fine rischiano di fare altri importanti reparti come la Cardiologia, la Chirurgia, la Medicina, la Gastroenterologia e l’Ortopedia e il laboratorio di analisi che ancora tengono duro. A questi va aggiunto il reparto di Radiologia che, più degli altri, ha dimostrato tanta grinta nell’affrontare le difficoltà da sbalordire un po’ tutti nell’offerta dei servizi al cittadino. Addirittura abbattendo i tempi di attesa a zero. Cosa fino ad un anno fa impensabile. Da quando il dr. Ernesto Frisoli di Foggia ha assunto l’incarico di primario il reparto di radiologia ha cominciato a cambiare fisionomia. Ha fatto miracoli. Pur con apparecchiature appartenenti al secolo scorso; si parla del tavolo radiologico, donato dal dr. Lorenzo Aulisa, risalente al 1957. Altri due al 1981 e al 2000. L’apparecchio di mammografia datato 1990, lasciato imballato per parecchi anni in una stanza per mancanza del senologo. La RM (risonanza magnetica), entrata in funzione nel 2010, rilevata dall’ambulatorio “Macchia Gialla” di Foggia. La TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) del 2005. Nonostante gli apparecchi obsoleti, e spesso non funzionanti, per l’anno 2016, tra prestazioni ambulatoriali, ricoverati e pronto soccorso si è raggiunto l’apprezzabile numero di 46.097 assistiti provenienti dall’intera provincia e dalla BAT. Per l’anno in corso si prevede di superare 50mila prestazioni. Intanto, allo stato attuale l’organico della Radiologia è costituito dal primario, 7 radiologi, 5 infermieri, 1 Operatore tecnico assistenza, 11 tecnici radiologi e 3 ausiliari. Altresì, abbiamo appreso con soddisfazione che il dr. Frisoli sarebbe disposto a gestire con la sua équipe anche il Poliambulatorio di Monte S. Angelo, se lo stesso venisse attivato. Pensiamo che la proposta sia appetibile. Ora, ci verrebbe da chiedere al presidente Emiliano, pur con questi risultati e alla luce di tanto impegno e buona volontà, è possibile che Manfredonia debba continuare ad essere sempre penalizzata? Forse è giunto il momento che le cose cambino.
Matteo di Sabato
Sono in stato confusionale.In un articolo del 21.11.2014 sul giornale stato quotidiano si affermava:le macchine presenti a Manfredonia di ultima generazione ci sono state fornite pochi anni fa quando gli ospedali Tatarella di Cerignola e Mascia Masselli di San Severo erano dotati di apparecchiature obsolete.Oggi siamo dotati al San Camillo di una apparecchiatura invidiata anni fa anche da casa sollievo………Vorrei che qualcuno spiegasse ai cittadini se le “macchine” possono diventare obsolete nel tempo di tre anni…….ultima generazione e’ riferito a chi?A Manfredonia?…Qualcuno mente e la gente si confonde.
non è giusto in questo contesto non dare meriti anche a chi prima del dott. Frisoli ha diretto il reparto di radiologia ma il proverbio non sbaglia mai “Manfredonia amante dei forestieri” . Ciao Tonino il tuo amico Antonio.