Il progetto OPEN SPACE, avrà una durata di 18 mesi, verrà realizzato nelle seguenti città: Crotone; Avellino; Parma; Monterotondo-RM; Settimo Torinese-TO; Manfredonia-FG; Matera, Palermo; Empoli-FI; Orvieto-TR; Verona. E’ rivolto ai giovani tra i 16 e i 24, anni che si trovano in condizione di disagio sociale, in particolare NEET (non occupati e non in istruzione) e giovani a rischio devianza prevede la costituzione di Crew (equipaggi) di Street Sport nelle periferie di 11 città italiane, indirizzate (attraverso la co-progettazione di attività sportive e di ripensamento degli spazi urbani ad uso sportivo e sociale) all’utilizzo e valorizzazione dello spazio pubblico (intendendo la strada come bene comune) con finalità di riattivazione sociale e contrasto all’emarginazione giovanile.
La collaborazione tra cittadini e istituzioni è responsabilità di tutti. Quando nasce la scintilla del “bene comune” si “costruisce un patto di collaborazione in cui il comune e i protagonisti delle iniziative sottoscrivono il senso della cura, gli impegni e le responsabilità reciproche” (questo è quello che scrive Labsus) il Laboratorio per la sussidiarietà CHE ha un obiettivo ben preciso, fondato su una certezza. La certezza è che le persone sono portatrici non solo di bisogni ma anche di capacità e che è possibile che queste capacità siano messe a disposizione della comunità per contribuire a dare soluzione, insieme con le amministrazioni pubbliche, ai problemi di interesse generale. Questa certezza ha trovato conferma nella legge di revisione costituzionale che nel 2001 ha introdotto nella Costituzione il principio di sussidiarietà orizzontale, CITANDO: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà” (art. 118, ultimo comma). Riconoscendo che i cittadini sono in grado di attivarsi autonomamente nell’interesse generale e disponendo che le istituzioni debbano sostenerne gli sforzi in tal senso, conferma appunto sia che le persone hanno delle capacità, sia che possono essere disposte ad utilizzare queste capacità per risolvere non solo i propri problemi individuali, ma anche quelli che riguardano la collettività.
Nelle periferie delle città il degrado delle strutture e la carenza di spazi di aggregazione positiva contribuiscono, infatti, a generare emarginazione e inattività sociale tra i giovani. Da qui nasce l’idea di proporre ai giovani modalità stimolanti e motivanti di valorizzazione del proprio spazio vitale (quello personale e quello pubblico), rendendoli protagonisti di questo cambiamento e del proprio progetto di futuro. Sport e metodologie di lavoro improntante alla co-progettazione sono gli strumenti che la Uisp intende mettere in campo per perseguire il duplice obiettivo di una valorizzazione sociale e urbana del territorio e del tessuto sociale. In particolare lo Sport di Strada si rivela uno strumento di lavoro utile con il target di riferimento e per le finalità di valorizzazione degli spazi pubblici, che diventano così una palestra sociale a cielo aperto, un Open Space di socializzazione sportiva.
A caratterizzare il progetto quindi, da un lato lo Sport di Strada che grazie alle sue caratteristiche di flessibilità, gratuità, innovazione nelle modalità di coinvolgimento dei giovani, inclusività ed elevata parità di accesso tra i generi favorisce il coinvolgimento del target e grazie alla costituzione di GRUPPI (Crew) contribuisce a contrastare emarginazione, solitudine, passività sociale giovanile. Dall’altro, la strada, luogo e bene comune, che si fa essa stessa strumento di lavoro e di progettazione sociale. I ragazzi stessi, quindi, riprogetteranno l’utilizzo e l’infrastruttura del loro territorio diventando così ATTORI DI TRASFORMAZIONE SOCIALE.