Nello scorso consiglio comunale, l’amministrazione Riccardi fu chiamata a rispondere sulle partecipate comunali. Galeotto fu il decreto Madia (D.lgs 175/2017, correttivo del D.lgs 100/2016), il quale dispose una ricognizione sulle società pubbliche partecipate in ottica di una razionalizzazione delle risorse a disposizione degli enti. Da liquidare o abbandonare, dunque, le società che non rispettano alcuni parametri come aver fatturato almeno 500 mila euro nell’ultimo triennio rilevante, avere un numero di dipendenti superiore al numero dei dirigenti e non svolgere attività similari o analoghe ad altre partecipate. Secondo il conseguenziale report dell’amministrazione, tra le partecipate comunali figurano l’ASE, l’Agenzia del Turismo, il GAC, il GAL e la Gestione Tributi. Va sottolineato che ASI (il Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Foggia, presieduto dal Sindaco di Manfredonia) non rientra nella categoria di Società Pubblica essendo un Ente Pubblico Economico; malgrado l’associazione semantica spontanea, il Consorzio ha natura giuridica sostanzialmente diversa. Discorsi diversi, invece, per le altre partecipazioni; ASE s.p.a (partecipata al 96,88%) è su carta quella più in forma. Alla luce delle perdite di esercizio del 2016 e un 2017 non esattamente brillante (si vedano i costi sostenuti per attuare misure volte a contrastare l’abbandono di rifiuti e la recente vicenda TARI), nel triennio 2014-2016 riesce a soddisfare i requisiti richiesti. Tutto regolare anche per Gestione Tributi (partecipata al 58%), nonostante il finale al fotofinish: la partecipata, infatti, avrebbe violato il decreto per via dell’assenza del carattere generale nel caso in cui la ricognizione fosse stata effettuata 4 giorni dopo, ovvero il 31 ottobre, giorno della scadenza del contratto stipulato con il Comune di Manfredonia. Tutto è bene ciò che finisce bene, ma la rassegna delle partecipate non finisce qui. Il Gruppo di Azione Costiera (noto come G.A.C., partecipato al 10%) è in liquidazione dal 2015 e non sarà riesumato dopo questa avventura. Storia diversa per il G.A.L. (Gruppo di Azione Locale, una società consortile partecipata al 3,15%), interessante realtà capace di farsi sentire e notare per aver intercettato bandi europei a beneficio del territorio locale. È proprio l’ultima argomentazione ad esimere il GAL Daunofantino dal decreto Madia. Ultima ma non ultima, l’Agenzia del Turismo. Partecipata al 51%, l’Agenzia ha vissuto periodi altalenanti. Complice forse il disinteresse di chi non ha creduto inizialmente nel progetto, paradossalmente ha scoperto una nuova vita con Mazzone, il quale l’ha messa a nuovo quasi e relativamente a costo 0 (il conto presentato dall’Amministratore Unico si attesta a 4.000 euro) dandole nuova linfa. Non rispetta, tuttavia, i requisiti del numero di dipendenti e il volume d’affari generato e bisognerà porre rimedio entro la fine dell’anno. Non un quadro drammatico, ma nemmeno poi tanto entusiasmante da parte di quelle società in qualche modo, collegate con il Comune di Manfredonia, stabiliscono l’equilibrio economico-sociale della nostra comunità.
Antonio Raffaele La Forgia
andassero ha pulire le strade, che son o sporche, e, non si vede uno operatore in strada almeno da due mesi, pretendono solo soldi e poi il servizio zero.