Cittadini di Manfredonia,
abbiamo assistito, in questi giorni, a scambi di opinioni tra consiglieri ex maggioranza (Salvemini) e opposizione (Taronna) su questioni relative ai bilanci comunali, le cui criticità, noi del Movimento 5 Stelle, abbiamo denunciato da oltre un anno. Ci fa piacere che si cominci ad entrare nel merito di aspetti tecnici e non solo politici. Ed è nel merito, appunto, che a noi piace argomentare.
Sappiamo che parlare di bilanci non è semplice e la comprensione può risultare ostica a chi non “mastica” la materia. Soprattutto quando, poi, la diatriba concorre a complicarla. Proviamo a spiegarvi come stanno le cose.
Il consigliere Angelo Salvemini (recentemente dichiaratosi indipendente dall’attuale maggioranza), seguendo le nostre denunce sulle inesattezze nei bilanci, chiedeva spiegazioni su circa diciassette milioni di euro (in un primo tempo, erroneamente, indicati come “ventisette”) – residui attivi dichiarati di dubbia esigibilità a seguito di una ricognizione straordinaria degli stessi all’ 1/1/2015 – e a quali debitori fossero ascrivibili. Egli lamentava, inoltre, che le richieste ufficiali per l’ottenimento della documentazione relativa rimaneva inevasa.
Il consigliere Leonardo Taronna (Forza Italia) interviene con una sua nota dichiarando che si stava facendo troppa confusione e, allegando la delibera n.30 del 21/10/2015, non si limitava a correggere l’importo erroneamente indicato dal consigliere Salvemini, ma definisce i 17.700.923,56 di euro un “Disavanzo di Amministrazione” al 1/1/2015 da ripianare in 30 anni.
Francamente, riteniamo superficiale la definizione del consigliere Taronna, in quanto egli lascia intendere che tale importo sia riferito al nuovo risultato di amministrazione (al 1/1/2015) ottenuto dopo il riaccertamento straordinario dei residui. In realtà così non è.
Se si vuole fare chiarezza non è sufficiente allegare una delibera dal contenuto molto articolato e definire i 17.700.923,56 di euro un “Disavanzo di Amministrazione” (definizione INESATTA), ma andrebbe fornita una spiegazione più tecnica, in modo che i cittadini, un po’ più esperti di contabilità, possano comprendere di cosa si sta parlando e, se possibile, provare a spiegarlo in modo più semplice a tutti gli altri.
Nel 2015, con delibera n.30 del 21/10, l’Amministrazione ha disposto un RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO dei Residui Attivi e Passivi che ha portato ad una RIDETERMINAZIONE del Risultato di Esercizio, che al 31/12/2014 risultava essere un Avanzo di Amministrazione di €728.242,35 e al 01/01/2015, dopo il riaccertamento, è diventato un Avanzo di Amministrazione di €737.796,58.
La differenza positiva di €9.554,23 (tra il risultato di Amministrazione iniziale del 31/12/2014 e quello “riaccertato” del 1/1/2015) è stata determinata dalla CANCELLAZIONE di “Residui Attivi e Passivi non correlati ad obbligazioni giuridiche perfezionate”.
Perciò, definire i famigerati €17.700.923,56 un “Disavanzo di Amministrazione” al 01/01/2015, come già detto, è INESATTO, in quanto questo importo non rientra tra i Residui Attivi che sono stati cancellati a seguito del riaccertamento.
Quindi, non hanno rideterminato il risultato di esercizio al 01/01/2015, che si è chiuso con un Avanzo di Amministrazione di €737.796,58, ma rientra tra i Residui Attivi Reimputati agli esercizi successivi in cui saranno esigibili, per un importo totale di €31.544.633,60.
In definitiva, restano in bilancio e vengono semplicemente reimputati (cioè: SPOSTATI) nei bilanci successivi in cui saranno esigibili.
Tra questi ci sono, appunto, i Residui Attivi €17.757.740,68 che sono stati dichiarati di dubbia e difficile esazione, che sommati ai 51.260,24€ (che sono “parte vincolata derivanti da leggi e principi contabili”), ai 629.719,36€ (parte destinata agli investimenti) e detratti i 737.796,72€ (Avanzo di amministrazione al 1/1/2015 – post riaccertamento residui), hanno portato ad un totale negativo di €17.700.923,56 definito Disavanzo STRAORDINARIO di Amministrazione, che è cosa ben diversa dal “Disavanzo di Amministrazione” indicato dal consigliere Taronna.
Tale “Disavanzo STRAORDINARIO di Amministrazione” non va a gravare per l’intero importo sul bilancio del 2015, ma viene ripianato con l’accantonamento di una quota annua di €590.030,79 -per 30 anni – in un fondo di compensazione del rischio, ai sensi del D.M. 2 Aprile 2015, emanato in attuazione dell’art.3, comma 16, del d.lgs. n.118/2011.
Infatti, a sostegno di quanto affermiamo, tra le spese nel bilancio del 2015, è stata inserita solo la somma di €590.030,79 pari ad 1/30 (quota annua) e non l’intero importo.
Pertanto, se l’intento di Forza Italia fosse stato solo quello di fare chiarezza – e non di screditare in maniera generale le forze politiche di opposizione ”passate e attuali” che, a suo dire, “sono più impegnate a creare consenso in vista delle prossime elezioni e non ad informare i cittadini di quello che è il reale stato di salute delle finanze comunali “- ci saremmo aspettati una disamina più tecnica e attenta perché, più che fare chiarezza, il consigliere Taronna ha creato ulteriore confusione, distogliendo l’attenzione dal vero problema che noi del M5S denunciamo da tempo, e cioè:
“Se questi, ormai famosi €17.757.740,68 residui attivi (crediti) dichiarati di dubbia esigibilità, siano realmente crediti riconducibili a debitori reali o siano solo dei numeri che, nei passati bilanci, sono serviti ad incrementare entrate, utili a:
– coprire delle spese certe;
– mascherare la reale situazione economica dell’ente;
– portare i bilanci in pareggio eludendo una situazione di dissesto finanziario.
Ad accrescere questo sospetto, sempre più fondato, contribuisce l’inevasa richiesta di consegna di documentazione a seguito di diverse richieste formali, inviate tramite PEC, ai dirigenti del terzo settore, all’assessore al Bilancio e al segretario generale Smargiassi, a cui abbiamo anche inviato una Diffida Penale, alla quale non abbiamo potuto dar seguito, perché il dott. Smargiassi si è dimesso anzitempo.
Ci rammarica che la stessa azione non sia stata portata avanti anche dal gruppo di Forza Italia, il cui Capogruppo, il consigliere Cristiano Romani, è anche Presidente della Commissione Bilancio.
Forza Italia, che tanto ci tiene ad essere definita “opposizione di quest’amministrazione”, con tali interventi passa più per “stampella di questa maggioranza”, che non è stata mai in grado di risponderci nel merito delle criticità sollevate.
Da tale situazione, gli unici a trarre vantaggio sono stati gli attuali amministratori, i quali hanno nascosto la verità al solo fine di garantirsi una sopravvivenza politica, provocando, però, un incremento dell’indebitamento che graverà sull’intera collettività, (come dire: si è coperto un buco aprendone un altro ancora più grande).
Tutto ciò, cittadini di Manfredonia, è successo anche nei bilanci successivi a quello del 2015 e continua a succedere nell’ultimo bilancio 2017, in cui sono state inserite somme in entrata che non hanno un riscontro con atti di accertamento, ma sono solo numeri, che servono a portare “a pareggio” un bilancio che ha le “spese certe” superiori alle entrate.
…E questo, ahinoi, si chiama DISSESTO FINANZIARIO!!!
MOVIMENTO 5 STELLE MANFREDONIA
Nando, falla tu chiarezza…gsenio.
Fate chiarezza prima nelle vostre mediocri menti cari 100 stelle