Il Sindaco Riccardi continua a sfoggiare le sue doti da stratega, ignaro dei giudizi della gente, ma soprattutto delle reazioni suscitate all’interno di una coalizione fino ad oggi assopita e prona, che continua a sostenerlo “a prescindere”.
Una sorta di “House of Cards” in salsa sipontina in cui:
Segretari Generali e dirigenti si dimettono; si cambia la Giunta ingiustificatamente, con scelte non legate al raggiungimento degli obiettivi programmatici; si sfaldano gruppi; ci si “straccia le vesti” con dichiarazioni d’indipendenza (che al momento rimangono solo vuoti proclami); si trasferiscono deleghe da un consigliere all’altro.
Tutte operazioni che non mettono minimamente a rischio la fiducia incondizionata (o dovuta) riposta dai consiglieri di maggioranza nel sindaco. Ultimi baluardi pronti a subire (o costretti a farlo) le conseguenze, anche economiche, di qualsiasi scelta, di Riccardi e/o dell’intera Amministrazione.
La cosa più triste di tale situazione, cittadini di Manfredonia, è che tutta questa “attività”, tutta questa “profusione di energia”, serve solo a garantire il mantenimento delle poltrone ad un sindaco e ad una Amministrazione che NULLA STANNO FACENDO PER QUESTA CITTÀ NELL’INTERESSE DELLA COLLETTIVITÀ.
Una città che, ormai, versa nel degrado più totale:
– azioni delinquenziali sempre più frequenti,
– disoccupazione giovanile in aumento,
– continuo calo demografico,
– Politiche del lavoro congelate da anni per salvaguardare gli interessi di chi ha sostenuto Riccardi alle ultime amministrative,
– Turismo che non decolla perché lo si lascia gestire ad amici e sodali, inadeguati ed inesperti,
– abusivismo e lavoro nero in continua espansione,
– aumento dell’indebitamento dell’Ente,
tutte conseguenze di una acclarata incapacità amministrativa e gestionale della cosa pubblica.
Vogliamo parlare dell’ultima “perla” del sindaco?
La nomina dell’ennesimo Amministratore Unico dell’ASE, avv. Franco La Torre (il terzo negli ultimi due anni e mezzo) è l’ulteriore prova del continuo “do ut des” praticato in Provincia tra i cosiddetti “Politici che Contano”, a prescindere dall’appartenenza partitica.
Tale nomina – avvenuta, non a caso, il giorno successivo al Consiglio Comunale del 26 ottobre – è servita al sindaco Riccardi per RICAMBIARE il favore per il sostegno ottenuto nella nomina a Presidente dell’ASI di Foggia da chi, in provincia, ha sostenuto Emiliano alle primarie del PD.
L’ufficializzazione postuma della stessa, già decisa unilateralmente dal primo cittadino (sia chiaro), ha sortito l’effetto di:
– GARANTIRSI, ancora una volta, il numero legale e la maggioranza nel Consiglio Comunale in questione, riportando a votare a suo favore i consiglieri appartenenti al gruppo di Franco La Torre, come la consigliera Rosalia Bisceglia – la quale è tornata a sostenere l’ Amministrazione (quindi il sindaco, che dispone di assessori e consiglieri a suo piacimento) dopo non aver votato il Bilancio Consuntivo 2016, in un precedente consiglio comunale.
– EVITARE i prevedibili malumori dei consiglieri sfavorevoli alla nomina di La Torre (di fatto, il primo cittadino si è servito dei voti di costoro e successivamente ha servito loro, d’imperio, il piatto indigesto).
La nomina di Franco La Torre ad A.U. dell’ASE, di certo, non è frutto di una valutazione di merito delle sue competenze nella gestione di un’azienda che oggi versa in una situazione difficile.
Avremmo apprezzato che si scegliesse un esperto del settore, ma ancora una volta ha prevalso la logica della sopravvivenza politica di chi difende la propria poltrona, fregandosene di migliorare la qualità dei servizi al minor costo, nell’interesse dell’azienda stessa e della collettività.
Dall’attuale Amministratore Unico dell’ASE, ora, ci aspettiamo una conferenza in cui presenti il suo programma, spiegando a tutti quali saranno le novità della sua gestione e in che modo ha intenzione di far fronte ad alcune delle carenze e problematiche aziendali che, a nostro avviso sono:
– Nomina del nuovo Direttore Generale,
– Contratto in Proroga con il Comune di Manfredonia. scaduto a dicembre 2016, in attesa di sottoscrivere un nuovo contratto con ARO,
– L’assenza di un nuovo e adeguato Piano di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale – tanto atteso – che abbia come obiettivo:
- a) la generale riduzione ed equa distribuzione dei costi dei vari servizi;
- b) la distribuzione delle risorse umane, di mezzi e relativi ammortamenti per singoli servizi;
- c) l’aumento dell’efficacia degli stessi in modo da poter provvedere alla copertura del disavanzo di € 523.489,00 maturato, appunto dalla confusa gestione dei vari servizi affidati ad ASE e svolti nell’anno 2016;
- d) l’approvazione di un nuovo piano ARO per la gestione dei rifiuti;
- e) la gestione dell’attuale grave situazione di degrado, che va ad incidere negativamente sul decoro urbano e l’igiene pubblica;
- f) il recupero di risorse economiche per servizi svolti ad altri enti pubblici negli ultimi anni per conto del Comune di Manfredonia – come ad esempio i 5 anni di raccolta e smaltimento rifiuti sul territorio di competenza dell’Autorità Portuale, nonostante l’inesistenza di un contratto e il versamento di somme relative ad alcune annualità effettuate dall’ Autorità Portuale al Comune di Manfredonia, ma non girate ad ASE.
Insieme ai cittadini, attenderemo fiduciosi un riscontro che, con molta probabilità, non arriverà mai.
Infine, si continua ad ignorare la disastrosa situazione finanziaria finalmente emersa grazie all’intervento della Corte dei Conti, che ne ha stigmatizzato la fallimentare gestione.
Le continue manovre contabili, da noi contestate e denunciate da sempre, sono riuscite a nascondere una situazione amministrativa già compromessa (spese “fisse e certe” superiori alle “entrate certe”), producendo un aumento significativo dell’indebitamento complessivo dell’Ente, portandolo ad un imminente, ed inevitabile, Dissesto Finanziario.
Qualcuno, direttamente o indirettamente responsabile di tutto questo, pensa di rifarsi una nuova immagine prendendo le distanze dal Partito Democratico, ma non dalla Coalizione di Maggioranza – vedasi ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Prencipe, e del Consigliere Comunale, Palumbo.
Di fatto, essi continuano a sostenere questo fallimento, perseverando nel mantenimento della fiducia.
Ribadiamo:
Se non si sveglieranno, al più presto, dal torpore e se non si scuoteranno dall’indifferenza che avvolge la loro azione consiliare, ai consiglieri di maggioranza verranno attribuite tutte le responsabilità dell’inevitabile crollo e saranno ricordati come coloro che hanno sostenuto, fino alla fine del loro mandato, chi ha portato ad un disastroso epilogo le sorti del Comune di Manfredonia.
MOVIMENTO 5 STELLE MANFREDONIA
anche se non voto 5st,per che non mi piace come fanno politica,questa volta hanno ragione,Riccardi sta portando Manfredonia allo sfascio,e la cosa più grave, e, che tutti i consiglieri sono partecipi di questo sfascio,pure di prendere lo stipendio si tappano il naso dicendo sempre signor si al capo.
Dove sta il problema? Normalissimi scambi politici che hanno, stanno e continueranno a sfasciare Manfredonia e l’Italia.La vergognosa situazione è sotto gli occhi di tutti però sono tutti innocenti. Effettivamente la colpa è del cosiddetto popolo sovrano che niente fa contro questi obbrobri.