Personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Manfredonia nella giornata del 28.10.2017, a compimento di complesse e delicate indagini di p.g. ha ottenuto ed eseguito un’ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nei confronti di J. R. classe 1972, cittadino polacco, rintracciandolo e catturandolo in questo territorio Sipontino.
A conclusione delle formalità di legge l’indagato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Foggia a disposizione dell’A.G. competente.
Nell’Ordinanza Applicativa della misura coercitiva, avanzata dagli uomini del Commissariato di P.S. di Manfredonia coordinati dal 1° dirigente dott. Agostino DE PAOLIS, richiesta ed ottenuta dal Sostituto Procuratore della Repubblica dott.ssa Laura SIMEONE ed emessa dal GIP del Tribunale di Foggia dr. Marco FERRUCCI, si legge che J. R. è indagato dei seguenti delitti:
- 572 c.p., perché maltrattava la compagna connazionale G. I. G. classe 1972 sottoponendola a sistematiche vessazioni psicofisiche; in particolare: controllava in modo ossessivo i suoi comportamenti; la obbligava all’assunzione di bevande alcoliche, così da costringerla a sottomettersi alla sua volontà e subire le violenze;-
- 81, 582, 585 con riferimento all’art. 61 c. 1° nr. 2 c.p., poiché con più condotte esecutive del medesimo disegno criminoso: in data 28.08.2017, picchiandola ripetutamente e colpendola con pugni le cagionava lesioni personali; in data 02.06.2017 a seguito di un acceso litigio le cagionava lesioni personali diagnosticate con “ferita da taglio regione ascellare sx”;
- 609 bis e 81 c. 2° c.p. poiché con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con violenza o minaccia costringeva la G. I. G. a subire rapporti sessuali.
- 3 legge 75/1958 c. 1° nr. 5 e 8 perché induceva alla prostituzione la G. I. G. e favoriva la medesima attività avvicinando di notte in spiaggia potenziali clienti e, pattuendo con i medesimi un corrispettivo di denaro per le prestazioni sessuali al fine di utilizzare il denaro della stessa acquisito in seguito a tale attività.
Tutti i fatti descritti, sono stati commessi ed accertati dal personale operante, in Manfredonia, Siponto e Borgo Segezia, in epoca anteriore e prossima al 28.08.2017.
Le indagini traggono origine da una segnalazione dall’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Roma – Ufficio Consolare – che con missiva indirizzata all’Autorità di Pubblica Sicurezza del territorio Garganico segnalava un probabile sequestro di persona della loro cittadina, ad opera di un connazionale individuato proprio per l’arrestato J.R. . Le ricerche, evidenziatesi da subito complesse proprio a causa della mancanza di una fissa dimora dei soggetti indicati, venivano estese quindi nel territorio di Manfredonia, Siponto, ma anche nei territori di Foggia, Borgo Segezia, Borgo Mezzanone, con la finalità di ricercare i due cittadini polacchi e accertare quanto segnalato da quella rappresentanza diplomatica.
Le attività investigative in fine, consentivano di rintracciarla nel primo pomeriggio del 28.08.2017 in Manfredonia mentre girovagava a piedi in evidente stato di agitazione, in pessime condizioni fisiche, avendo su parte del corpo plurime ecchimosi dovute chiaramente a precedenti percosse. Il personale operante la soccorreva e l’accompagnava immediatamente presso il pronto soccorso cittadino, ascoltandola il giorno seguente alla presenza di una interprete. Negli Uffici di Polizia, la G.I.G., messa a proprio agio e confidando subito nell’operato degli investigatori, non esitava a fornire tutta una serie di informazioni preziose e utili che hanno consentito di fare chiarezza su quanto accaduto.
La donna raccontava che all’inizio dell’anno 2017 aveva intrapreso una relazione sentimentale con l’indagato iniziando un periodo di convivenza presso un’azienda agricola di Borgo Segezia (FG) dove l’uomo lavorava. Dopo l’arresto di questi, a seguito dell’accoltellamento di un suo connazionale, la donna era rientrata in Polonia ma, a seguito della scarcerazione di J.R. era ritornata in Italia per andare a vivere con lui questa volta in un casolare abbandonato. Il suo rientro in Italia era stato condizionato dalle promesse fattele dal compagno che le aveva prospettato la possibilità di lavorare. L’indagato, l’induceva a prostituirsi facendola bere continuamente, procurandole uno stato di ubriachezza costante, contrattando direttamente le prestazioni e il prezzo con i clienti che lui stesso ricercava, riscuotendo in prima persona il danaro e tenendola soggiogata, con il continuo ricorso a ingiurie e minacce del tipo: “… tu non torni viva in Polonia … ti uccido … se voglio uccido tua figlia e tua nipote … tu sei roba mia … decido io cosa devi fare … e deciderò quando potrai tornare a casa … puttana ti brucerò tu sei il mio posacenere …” oltre a violenze fisiche e sessuali di estrema brutalità.
La G.I.G. riferiva ancora che in diverse circostanze veniva violentemente picchiata dall’indagato con calci e pugni alla testa e in altre parti del corpo, specialmente quando manifestava il desiderio di tornare in Polonia o chiamava la figlia o quando, in particolare, rifiutava di avere con lui rapporti sessuali a cui poi si sottoponeva per evitare che le violenze degenerassero oltremodo; questi inoltre la limitava nei movimenti in quanto le aveva trattenuto con forza il telefono, la borsa, i documenti e persino le medicine di cui la donna aveva bisogno per curare l’epilessia da cui è affetta: decideva lui, in base all’umore del momento, quando e se darle le medicine.
La personalità prevaricatrice dell’indagato, avere posto la vittima in uno stato di estrema prostrazione ai limiti della riduzione in schiavitù.
Apparendo quindi reale il pericolo che il J.R possa commettere delitti della stessa specie, in quanto ha evidenziando indole malvagia ed incline alla violenza e alla sopraffazione, il GIP ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei suoi confronti disponendone l’immediata cattura e traduzione presso la Casa Circondariale di Foggia.